Cia Alessandria evidenzia il ruolo dell’agricoltura quale strumento di manutenzione del territorio, ma le politiche dovrebbero essere più incisive
Martedì 26 settembre ricorre la Giornata mondiale dei Fiumi e Cia Alessandria si sofferma sul ruolo della manutenzione del territorio e della gestione dei corsi fluviali.
Secondo l’Organizzazione, gli effetti delle spaventose alluvioni in Piemonte e nella nostra provincia cui siamo ciclicamente esposti potrebbero essere attutiti da un’attenta strategia preventiva che Cia ha sempre auspicato in questi anni. Avere colline coltivate e ben mantenute dagli agricoltori, diversamente da incolti e boschi abbandonati, permetterebbe di avere una migliore regimazione dell’acqua piovana.
Le tecnologie moderne potrebbero essere di soccorso nella manutenzione del territorio, impedendo le tragedie avvenute e limitando i danni che l’agricoltura e le città si trovano a contare dopo le esondazioni.
Anche le piogge cadute in collina scaricano con veemenza l’acqua sulla pianura e senza una attenta manutenzione dei boschi, molti fusti secchi si riversano nei fiumi. A questo si aggiunge la mancata manutenzione degli argini dei fiumi.
Commenta la presidente Cia Alessandria Daniela Ferrando: «Troppa ideologia ha impedito in passato di intervenire sul territorio: ora bisogna farlo, dando spazio e voce al ruolo degli agricoltori che lavorano sulla gestione del territorio tutti i giorni in modo professionale. Le politiche pubbliche saranno tanto più efficaci quanto più all’attività agricola sarà riconosciuto, oltre al fondamentale ruolo di produzione alimentare, anche quello di governo del territorio. Vediamo spesso campi agricoli pieni di ghiaia dopo le esondazioni, che potrebbe essere utilizzata insieme ai materiali di scavo. È un controsenso alzare gli argini per non pulire il letto del fiume».