Eravamo a metà degli anni ’70. Nella periferia sud, verso il fiume Bormida, l’espansione di Alessandria si era fermata con le ultime case di via Galimberti: da lì in avanti solo campi coltivati che proseguivano oltre il fiume, sino ad arrivare a Spinetta Marengo.
Fu in quel periodo che Romolo Montanari ebbe l’idea e creò la “Cooperativa Edmondo De Amicis”, la cui finalità era quella di realizzare un complesso di case ad edilizia popolare convenzionata. Le prime due case furono ultimate alla fine del 1977 e nel giro di pochi anni furono costruite le altre case sino a completamento del progetto, all’epoca non esisteva ancora la tangenziale e nemmeno la rotonda di via Marengo, e via dei Lumini, una strada stretta, senza marciapiedi, dove due auto passavano a fatica, collegava il villaggio con via Galimberti. Nacque così il più piccolo quartiere della città, quello che ancora oggi i residenti chiamano villaggio Borsalino. In effetti all’epoca, pur non essendo molto distante dalla città, sembrava di stare in campagna, ogni casa aveva il suo giardino con molti alberi intorno, il verde e la quiete non mancavano. L’ambiente era piacevole e tranquillo per vivere e far crescere i figli e questa situazione durò per diversi anni: poi il progresso e l’evoluzione dei tempi portarono alla realizzazione della tangenziale, con la rotonda di accesso in via Marengo, e via dei Lumini cambiò nome e diventò via Moccagatta, una super strada a quattro corsie, con larghi marciapiedi e uno spartitraffico centrale con grandi lampioni, che di notte la illuminano a giorno. Ogni evoluzione ha degli aspetti positivi e altri meno. Gli interventi di cui sopra determinarono indubbi vantaggi per quanto concerne la viabilità, ma per contro il traffico aumentò notevolmente, così come il rumore e lo smog.
Infatti le auto e non solo, in entrata e in uscita dalla città, trovano più comodo evitare il semaforo di via Marengo antistante il Mac Donalds, e quindi transitano all’interno del villaggio, senza minimamente rispettare il limite di velocità dei 30 km/ora, mettendo ogni giorno a rischio l’incolumità dei residenti.
Con il passare degli anni nel quartiere ci fu la necessità di provvedere ad effettuare lavori di manutenzione, che le varie Amministrazioni che si sono succedute non hanno mai effettuato, al punto che i residenti si sono sentiti abbandonati e trascurati come se fossero cittadini ‘di serie B’. Negli ultimi anni anni però la situazione è migliorata, nel quartiere sono stati effettuati diversi lavori, fra cui l’asfaltatura di due grandi parcheggi pubblici, l’installazione di alcune panchine mancanti, la messa a dimora di numerose piante, il parco giochi, la fontanella antistante e inoltre, in questi ultimi mesi c’è una luce nuova nel quartiere, perchè sono state sostituite le lampade tradizionali con lampade a led, che illuminano di più, inquinano di meno e consentono un risparmio nei costi.
Per completare l’opera rimarrebbero ancora alcuni interventi, ad esempio il rifacimento del marciapiede dissestato di via Piacentini, la sistemazione di alcuni tratti di quello di via Don Giovine, la sostituzione di alcune piante che sono morte per incuria e il rifacimento della pista ciclabile di via Moccagatta, anche se va detto che il problema maggiore rimane la velocità pericolosa della auto che lo attraversano.
A proposito di questi ultimi interventi, sappiamo bene che la situazione della casse comunali ora non lo consentono, ma gli stessi vanno tenuti in evidenza affinchè in seguito, non appena sarà possibile, vengano effettuati.
Nel quartiere c’è la chiesa e un piccolo centro commerciale, con tabaccheria, edicola, la panetteria che tratta anche generi alimentari, Mimmo il barbiere che oltre a tagliare barbe e capelli con la solita perizia, capita di incontrarlo al bar che offre il caffè ai clienti diventati amici, diverse altre attività artigianali e commerciali, una residenza per anziani e infine un importante centro sportivo completamente attrezzato.
Certo mancano alcuni servizi essenziali, come la farmacia, le poste e la banca, che oltre ad essere una comodità per tutti, rappresenterebbero dei servizi importanti e quasi indispensabili, sopratutto per le persone anziane, diverse delle quali con problemi motori.
Non manca però un locale di ritrovo, il bar Smeraldo, che oltre ad essere spazioso e con facilità di parcheggio si distingue per la gentile accoglienza di Alla e Olga, due giovani donne che lo gestiscono da alcuni anni, con professionalità e qualità del servizio: un bar per prendere un buon caffè, bevande e aperitivi con invitanti e squisiti stuzzichini, che soddisfano i palati più esigenti, preparati personalmente per i gentili clienti, che da quando lo conoscono lo frequentano assiduamente. Nel bar ci sono vari divertimenti a disposizione dei clienti, tra l’altro, un tavolo da ping pong e il calcio balilla, per chi ama passare un po di tempo a giocare, in estate, protetti dall’ombra dei balconi sovrastanti, ci sono i tavolini all’esterno del locale. Il quartiere è piccolo, ma il bar è grande in tutti sensi… provare per credere!