Le condizioni del trasporto pubblico piemontese sono divenute ormai intollerabili.
I tagli pesantissimi e reiterati di servizi, la completa soppressione di molti collegamenti ferroviari e l’incipiente abbandono delle infrastrutture ad essi collegate, l’obsolescenza del materiale rotabile, connotano le decisioni assunte nell’ultimo anno dalla Regione Piemonte.
Devastanti sono state le ultime misure di taglio adottate dopo la pausa estiva.
Esse attaccano alla radice: il diritto alla mobilità di migliaia di pendolari, in particolare lavoratori e studenti; la tenuta economica e occupazionale di decine di aziende che operano nel settore; la stessa qualità e vivibilità dell’ambiente, giacché la contrazione e la caduta di qualità dell’offerta rischia di produrre un’ulteriore espansione del trasporto privato.
Contemporaneamente, la Regione Piemonte annuncia ulteriori aumenti tariffari a carico degli utenti.
Tutto questo accade nonostante la Regione Piemonte, unica in Italia, abbia ottenuto dal Governo, con un provvedimento di fine giugno, la possibilità di utilizzare 150 milioni di euro per pagare parte dei debiti maturati verso le aziende di trasporto pubblico nel triennio 2010-2012.
Da questa inaccettabile deriva, che penalizza migliaia di cittadini, famiglie, lavoratori e imprese, è scaturita l’interrogazione urgente al Governo, perché sottoponga a verifica le scelte della Giunta regionale piemontese e intervenga per porre mano ai necessari correttivi.
Senatori PD e PSI Piemonte
(Daniele Borioli, Enrico Buemi, Vannino Chiti, Nerina Dirindin, Stefano Esposito, Nicoletta Favero, Elena Ferrara, Elena Fissore, Federico Fornaro, Stefano Lepri, Patrizia Manassero, Mauro Marino, Magda Zanoni)