“Fermare la guerra. L’Italia protagonista per la pace in Europa”
di Gianni ALEMANNO, Luciano BARRA CARACCIOLO, Marco BERTOLINI, Franco CARDINI, Massimo MAGLIARO, Introduzione di Stefano VERNOLE è il libro che l’Associazione Culturale Libera Mente presenterà venerdì 30 giugno alle ore 18 alla Canottieri Tanaro di Alessandria.
Interverrà Gianni Alemanno, con la moderazione di Fabrizio Priano, Presidente dell’Associazione, che commenta: “La nostra associazione si è sempre contraddistinta nel dare la possibilità a tutti di esprimere le proprie tesi anche quando queste tesi sono minoritarie o controcorrente.
Con questa filosofia presentiamo il libro “FERMARE LA GUERRA L’Italia protagonista per la pace in Europa”, che raccoglie buona parte degli atti del Convegno “Fermare la Guerra. L’Italia protagonista della pace in Europa”, organizzato il 27 maggio 2022 a Roma su iniziativa del CeSEM (Centro Studi Eurasia Mediterraneo) e dell’Associazione “Identità europea”.
Lo presentiamo con Gianni Alemanno, che è un amico della nostra associazione ma è anche uno dei pochi politici a livello nazionale ad avere da subito preso posizione contro l’invio di armi all’Ucraina e pur condannando l’invasione da parte della Russia non esclude che ci siamo state provocazioni da parte della NATO.
Sarà sicuramente interessante ascoltare queste tesi e poi naturalmente ognuno è libero di avere la propria posizione”.
FERMARE LA GUERRA L’Italia protagonista per la pace in Europa
Questo libro raccoglie buona parte degli atti del Convegno “Fermare la Guerra. L’Italia protagonista della pace in Europa”, organizzato il 27 maggio 2022 a Roma su iniziativa del CeSEM (Centro Studi Eurasia Mediterraneo) e dell’Associazione “Identità europea”.
Le tesi esposte e l’autorevolezza dei relatori ne fanno probabilmente uno degli eventi più importanti di critica alla posizione assunta dal Governo Draghi sulla guerra in Ucraina.
Se poi si considera l’orientamento prevalente dei relatori, questo Convegno risulta la più significativa “voce fuori dal coro” che si è levata a destra contro il pesante schieramento atlantista di quasi tutta la politica e la stampa italiana.
Nel merito le tesi esposte mantengono tutta la loro attualità ed anzi si dimostrano preveggenti rispetto a quello che sarebbe successo nei mesi successivi. Confermando la necessità assoluta di impegnarsi per porre temine in più presto possibile a questo conflitto.
Gianni ALEMANNO
Nasce a Bari, il 3 marzo 1958, è un politico italiano, già ministro delle politiche agricole e forestali dal 2001 al 2006 per il Governo Berlusconi II e III, sindaco di Roma dal maggio 2008 al giugno 2013.
Iscritto all’Ordine dei giornalisti del Lazio in qualità di giornalista pubblicista dal gennaio 2001, si laureò nel 2004 in ingegneria per l’ambiente e il territorio all’Università degli Studi di Perugia con una tesi dal titolo Prospettive di sviluppo e possibili interventi di sfruttamento delle biomasse a fini energetici.
Appassionato di alpinismo, nel 2004 è stato capo spedizione onorario nella scalata del K2 per il cinquantenario della conquista italiana della seconda vetta del mondo.
Nel 1988 diventa segretario nazionale del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del MSI, succedendo a Gianfranco Fini che la gestiva dal 1977.
Alemanno ebbe, per un certo periodo, anche la tessera del Partito Radicale, pur non essendo mai attivo nel suddetto partito e divergendo su molte posizioni, come l’aborto, l’anticlericalismo e le droghe leggere: «ero segretario del Fronte della Gioventù e avevo una doppia tessera, quella dell’MSI e quella dei radicali. Ci accomunavano le battaglie civili e di libertà contro gli atteggiamenti di carattere repressivo», dirà in un’intervista. Negli anni seguenti ha mantenuto sempre l’iscrizione a Nessuno tocchi Caino, l’associazione radicale contro la pena di morte.
Alemanno mantenne la carica di segretario del Fronte della Gioventù fino al 1991.
Sempre nel 1990 viene eletto la prima volta nel Consiglio regionale del Lazio.
Alleanza Nazionale
Il 1994 e il 1995 sono gli anni della “svolta di Fiuggi”, in cui Alemanno, insieme agli altri dirigenti del Movimento Sociale, decide di fondare Alleanza Nazionale, abiurando le vecchie posizioni estremiste, in favore di una destra nazionale, liberale e conservatrice.
Nel 1994 viene eletto deputato alla Camera dei deputati al maggioritario, nel collegio 19 della circoscrizione Lazio 1. Nello stesso anno è nominato dirigente del “Dipartimento per le politiche del volontariato e dell’associazionismo” di Alleanza Nazionale. Nel 1996 viene rieletto alla Camera dei deputati nel proporzionale.
Fonda quindi insieme a Francesco Storace l’associazione “Area”, ed è ancora oggi membro del comitato di direzione dell’omonimo mensile di attualità politica e culturale. Alemanno e Storace sono stati in AN i principali esponenti della corrente Destra sociale.
Da allora Alemanno è stato impegnato in associazioni culturali e di volontariato, ha contribuito a promuovere molte iniziative
culturali e non profit, tra cui l’”Associazione culturale di Area”, il gruppo ambientalista Fare Verde, l’ONG per la cooperazione internazionale Movimento comunità, l’associazione di volontariato Modavi e la Fondazione Nuova Italia.
Alle elezioni politiche italiane del 2001, è stato rieletto alla Camera nel maggioritario, nel collegio 21 della circoscrizione Roma 1.
Dal 2001 al 2006 Alemanno è stato ministro delle politiche agricole e forestali durante i Governi Berlusconi II e III.
Il 19 novembre 2004 è stato nominato vicepresidente di Alleanza Nazionale insieme ad Altero Matteoli e Ignazio La Russa, carica che ha poi abbandonato un anno dopo. Dal 2005 è presidente onorario dell’Associazione Giovanni Paolo II.
Il 13 e 14 aprile 2008 si è tenuto il primo turno delle elezioni amministrative, dove ha ottenuto il 40,7% dei voti, raggiungendo il ballottaggio contro il candidato del Partito Democratico, Francesco Rutelli.
Al ballottaggio tenutosi il 28 aprile 2008 è stato eletto con 783.225 voti su 1.459.697, il 53,656 % del totale dei voti validi. Subito dopo l’elezione Alemanno ha dichiarato di voler essere il sindaco di tutti i romani, senza pregiudizi e divisioni; e ha dedicato la vittoria a Gianfranco Fini e al dirigente di AN Tony Augello prematuramente scomparso.
Il 9 ottobre 2013 ufficializza il suo abbandono del PdL per “mancanza di democrazia interna”, e fonda un nuovo movimento politico chiamato “Prima l’Italia”, confluendo poi in Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, di cui diventa membro dell’Ufficio di presidenza e per cui si candida alle elezioni europee del 2014 nella Circoscrizione Italia meridionale (che comprende i collegi di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) ottenendo 44.834 voti, ma FdI non raggiunge il quorum e non viene eletto.
Da Azione Nazionale al Movimento Nazionale per la Sovranità Nel novembre 2015 è tra i fondatori con Roberto Menia e Giuseppe Scopelliti del movimento “Azione Nazionale”. Nel giugno 2016 insieme a Storace sostiene l’imprenditore Alfio Marchini come candidato sindaco di Roma ma risulterà fallimentare.
Il 12 gennaio 2017 con Storace annuncia l’indizione di un Congresso e di una costituente per arrivare alla fusione di Azione Nazionale e de La Destra in un Polo Sovranista.
Il 18 febbraio confluiscono nel nuovo partito Movimento Nazionale per la Sovranità. Alemanno è eletto Segretario all’unanimità dai 1500 delegati al congresso fondativo al Marriott Park Hotel di Roma. Nello stesso congresso Storace è eletto all’unanimità Presidente del Movimento.