Cercando su Google la formula “La civiltà di un popolo si vede da…” ho trovato, come in un bazar di Sanremo, di tutto e un po’. C’è chi la misura, questa benedetta civiltà, in base alla situazione delle carceri, oppure osservando come vengono trattati gli animali; e c’è anche chi, prendendola un po’ alla larga, parla genericamente di ‘qualità della vita’ (capirai che fantasia…)
Vorrei, da buon Citazionista, dare anch’io il mio contributo al dibattito. Dopo aver visto la stazione ferroviaria di Florenc, a Praga, non posso esimermi dal paragonarla alla Stazione Termini di Roma o alla Stazione Centrale di Milano.
A Praga la stazione Florenc è una struttura moderna e pulita, al punto che si può andare tranquillamente in bagno, prendere un treno o un pullman anche dopo le 22, utilizzare il wifi gratuito in sala d’aspetto e chiedere (ricevendole!) informazioni in italiano, inglese, francese e tedesco da operatori gentili e precisi.
A Roma o a Milano, purtroppo, la situazione è molto diversa. Le stazioni delle nostre città più importanti fanno schifo, sotto tutti i punti di vista.
Ecco perché non posso a fare a meno di completare la fatidica frase in questo modo: “La civiltà di un popolo si vede dalle sue stazioni ferroviarie”.
Se non solo, almeno anche.