Alcuni giorni fa ho accompagnato una vecchia signora di mia conoscenza in uno studio radiologico di Alessandria, per alcuni esami di controllo, che periodicamente il medico le prescrive e che in teoria… si potrebbero definire di routine. Dopo un veloce passaggio allo sportello, per l’espletamento della parte amministrativa, ci invitano ad accomodarci nella vicina sala d’attesa.
La sala è spaziosa, luminosa e accogliente e con due grandi schermi TV a parete, che trasmettono programmi diversi, ma con un volume volutamente basso, al punto che è sovrastato dal parlottio dei numerosi presenti.
Mentre aspettiamo mi guardo intorno e vedo la presenza di una umanità varia, persone di ogni età, sesso e forse anche di condizione sociale, che attendono a loro volta di essere chiamati per fare gli esami, non manca anche una giovane coppia con un bambino nel passeggino.
Fra questi probabilmente c’è chi deve semplicemente fare un chek-up e chi invece probabilmente, deve fare degli esami di controllo a seguito di problemi o per verificare che non ce ne siano, ma una cosa ci accomuna, siamo tutti in attesa di un responso o per meglio dire della sentenza…, che il più delle volte tranquillizza, ma che purtroppo, in qualche caso, può cambiare radicalmente, le aspettative di vita immediate e future. Ovviamente nell’attesa, la speranza di tutti è che l’esito degli esami sia favorevole, in modo che la propria vita possa continuare a scorrere serenamente.
Ogni tanto esce un addetta e chiama una persona fra quelle presenti e in quel preciso momento tutti si fanno silenziosi per capire a chi tocca, dopo un pò chiamano la signora che ho accompagnato, l’esame dura pochi minuti, poi esce e restiamo a nostra volta in attesa che venga compilato il referto con l’esito degli esami.
Non passa molto tempo che l’addetta riesce per consegnarci il referto, la vecchia signora, che nonostante i suoi 88 anni non difetta in grinta, carattere e una buona dose di riflessi, scatta per prima lo prende e me lo consegna, apro la busta e con un pò di apprensione inizio a leggerlo e constato che per fortuna è tutto nella norma, anche questa volta è andata bene, allora decidiamo di andarci a prendere un caffè nel bar adiacente e mentre ci avviamo penso: chissà come è andata per gli altri?
Pier Carlo Lava – Alessandria