Grande voglia di partecipazione lunedì sera all’incontro che Scelta Civica Alessandria ha
organizzato presso la sala conferenze dell’Associazione Cultura e Sviluppo. Tema della serata il futuro della Cittadella, bene culturale simbolo della nostra città e complesso monumentale al centro di molteplici progetti di riconversione dopo la definitiva dismissione da parte dell’Esercito, con il passaggio della proprietà all’Agenzia del Demanio. Una progettualità che, però, non ha finora imboccato un percorso condiviso e sostenibile.
Per provare ad individuare questo percorso, il secondo degli appuntamenti del ciclo “Scelta Civica ascolta” ha ospitato gli interventi di studiosi, amministratori, esperti e cittadini che hanno fornito una fotografia plurale della “questione Cittadella” e delle sue molte sfaccettature.
In quest’ottica, tutti gli interventi – tra i quali quelli programmati sono stati di Massimo Carcione,Gianfranco Cuttica di Revigliasco, Marcello Ferralasco, Dario Fornaro, Roberto Livraghi, Giulio Massobrio – hanno sottolineato quelli che dovrebbero essere i due punti di svolta di questa, finora inconcludente, vicenda. Anzitutto, non è più possibile, sempre che lo sia stato in passato, aggiungere pagine al “libro dei sogni” della Cittadella ed ogni proposta deve in prima battuta essere valutata per il grado di concretezza e di realizzabilità che presenta. Inoltre, la Cittadella rappresenta un complesso monumentale che ha una dignità storica e architettonica tale da poter essere inserito nella tentative list italiana dei beni candidati ad essere tutelati dall’Unesco come patrimonio dell’umanità: è vero che senza l’impegno locale non sarà possibile produrre risultati, ma è altrettanto vero che questo impegno non può bastare, perché la questione richiede energie che vanno
oltre la città e il suo territorio e interrogano i livelli di governo superiori.
Dagli interventi e dal successivo dibattito sono poi emersi altri due dati non più accantonabili:
l’inerzia di questi anni non ha fatto che aggravare le condizioni strutturali del monumento, il quale richiede urgenti interventi di ripristino e conservazione, senza i quali sarà a breve compromesso – alta la voce che, a questo proposito, si è alzata dalla platea; qualsiasi futuro per la Cittadella ha bisogno di risorse economiche, che il settore pubblico non è in grado di fornire integralmente e che devono ricercarsi anche attraverso un coinvolgimento serio, responsabile e regolato di soggetti privati.
Si tratta di un coinvolgimento che dovrà tener conto della natura diversa dei privati che possono essere interessati, poiché va sempre considerato che esistono i privati for profit e quelli no profit (il c.d. Terzo settore) i quali operano con logiche legittimamente diverse; ma soprattutto tale coinvolgimento dovrà dipendere dal progetto che si intende costruire per la Cittadella: è sulla base degli obiettivi che vanno messi a punto gli strumenti adeguati a realizzarli.
Una consapevolezza sulle priorità, quella di lunedì, che getta una luce positiva sul futuro della Cittadella proprio nei giorni in cui è giunta la buona notizia dei fondi (limitati ma importanti) che il FAI le ha destinato in quanto “luogo del cuore” (un risultato per cui va reso il giusto merito all’impegno delle molte associazioni, delegazione locale del FAI in testa, che negli anni hanno tenuto vivo il rapporto tra gli alessandrini e la loro Cittadella). Fondi che – è questa la richiesta emersa dal dibattito – devono anzitutto essere impiegati per risolvere gli urgenti problemi di conservazione degli edifici.
Se uno dei dati emersi dall’incontro ha riguardato la necessità di coinvolgere con maggior impegno i livelli di governo superiori a quelli locali, un primo risultato della serata è stato l’interpellanza parlamentare che l’on. Renato Balduzzi ha annunciato al termine del dibattito e ha presentato alla Camera il giorno successivo. «È necessario sapere subito se vi siano e quali siano le intenzioni sulla Cittadella del governo centrale» ha dichiarato Balduzzi «Ecco perché la mia interpellanza vuole sapere fondamentalmente due cose. In primo luogo se il Governo abbia intenzione di attivare il nuovo strumento, previsto dall’art. 27 del decreto-legge cosiddetto “Salva Italia” adottato dal Governo Monti nel dicembre 2011 e cioè lo strumento dei Puvat (Programmi unitari di valorizzazione territoriale) previsti proprio per il recupero e la gestione degli immobili e siti storici demaniali a rischio di degrado. Si tratta di strumenti che si fondano sulla cooperazione istituzionale, la copianificazione e la leale collaborazione, mediante “sedi stabili di concertazione” tra i diversi livelli istituzionali e con modalità operative che, accanto al potere di impulso spettante al Ministero dell’Economia (Agenzia del Demanio), prevede la stipula di un accordo di programma, finalizzato alla promozione di iniziative che devono essere di sviluppo economico e coesione sociale, e non solo di conservazione, attraverso il concorso e la partecipazione attiva delle istituzioni regionali e locali, delle associazioni di volontariato culturale e della società civile.
In secondo luogo e in connessione con quanto sinora detto, nell’interpellanza chiedo al Governo di valutare, a fini di promozione e sensibilizzazione, di inserire il sito storico della Cittadella e quanto rimane del campo trincerato di Alessandria, con i tre forti minori e l’attigua area della Battaglia di Marengo tra i siti candidati all’inserimento nel Patrimonio comune Europeo, nonché all’inserimento nella Lista dei beni culturali oggetto di “Protezione rafforzata”, recentemente istituita presso l’Unesco.
Gli enti locali e la società civile alessandrina hanno da tempo dimostrato di voler fare la propria parte e la serata di lunedì lo ha ben registrato, a partire dall’intervento dell’assessore Ferralasco. Ora spetta al Governo dirci se e come intende dare l’impulso che gli compete per dare futuro alla Cittadella».
E l’interpellanza costituisce il primo passo dell’azione che Scelta Civica Alessandria intende intraprendere su questo tema. Infatti, dopo l’ascolto verrà la proposta, che avrà ad oggetto un percorso praticabile, il quale unisca gli interventi urgenti al progetto complessivo, e che sarà presentata nel mese di ottobre.
Scelta Civica Alessandria