di Germano Marubbi
Molti ne resteranno stupiti, qualcuno forse persino scandalizzato. Ma voglio spiegarvi qui, in breve, per quali ragioni ho deciso di sostenere, come candidato a sindaco di Novi Ligure, Giacomo Perocchio.
Novi è la città in cui sono nato, cresciuto e dove ho vissuto buona parte della mia vita. A 19 anni sono stato eletto consigliere comunale e a 29 sono diventato assessore al bilancio, poi allo sport e al personale. Tutto questo tra il 2004 e 2014. Ruoli che mi hanno fatto crescere sia sotto il profilo professionale che come uomo. Ormai vivo a Milano da diverso tempo, ma Novi è rimasta nel mio cuore.
Per questo credo che, dopo la pandemia, meriti una ripartenza all’insegna di un rinnovamento che ne è sempre stato la cifra e addirittura campeggia nel motto della Città: vivere rinnovandosi, aprendosi al nuovo e alle sfide del presente e del futuro. Rifiutare la comodità del “si è sempre fatto così” e tentare strade nuove quando quelle vecchie si dimostrano non praticabili o peggio, vicoli ciechi.
Ho osservato con attenzione il panorama delle candidature e mi sono reso conto che tutti i candidati sono ultrasessantenni. Niente di male. Ma questo, secondo me, non aiuta. L’unica proposta realmente in linea con il rinnovamento di cui Novi Ligure ha bisogno ha un nome preciso, Giacomo Perocchio. Che ha 30 anni, è un cardiochirurgo di talento, un uomo coraggioso e un politico con una visione raffinata e perfino un po’ rivoluzionaria.
Non a caso con lui e al suo progetto stanno lavorando persone che provengono da esperienze professionali, umane e politiche differenti. Si uniscono forze politiche e civiche, oltre gli steccati semplificanti della contrapposizione tra Destra e Sinistra per proporre un programma moderno, serio e solido per il governo della città. A queste esperienze, alle persone che da diverse parti stanno aderendo alla proposta di Giacomo, unisco oggi il mio modestissimo personale contributo.
Conosco Giacomo Perocchio da una vita (la sua, perché io sono molto più anziano di lui). L’ho visto muovere i primi passi, da avversario, nella politica locale. L’ho visto crescere e affermarsi come giovane politico e amministratore capace e responsabile. Ne ho visto i successi di studio e professionali, che contribuiscono oggi a farne una delle figure più solide e credibili nel panorama politico locale.
Da Giacomo mi dividono molte cose. Abbiamo opinioni differenti su molte importanti questioni. Ma siamo d’accordo su una cosa: la necessità di dare a Novi un’amministrazione fatta di persone capaci che si sono formate nel mondo del lavoro e delle professioni e non vivono di politica. Siamo d’accordo sulla necessità di governare la complessità di questo periodo storico con un approccio pragmatico e non ideologico, capace di dare a Novi quella spinta di cui ha bisogno e che tutti promettono.
Per esempio, completare la riorganizzazione della macchina comunale per migliorare il servizio alla città e migliorare la sicurezza e il decoro di Novi sono priorità irrinunciabili. Così come gestire in modo efficiente il “sistema Comune” con le sue società partecipate. E poi, mi sembra fondamentale completare il ciclo di gestione dei rifiuti con un inceneritore che, tra l’altro, è sempre stato tra le priorità delle amministrazioni di centro-sinistra finché non è prevalso il populismo e l’idea che il consenso si costruisca coi “no”. Su questo Perocchio trova il mio consenso e la mia adesione.
Perché penso che Giacomo, insieme alle molte persone che si stanno unendo alla sua avventura, abbia le caratteristiche per tradurre le promesse in fatti. Per questa ragione ho deciso di sostenerlo in questa sfida per il bene di Novi.