Venerdì 10 marzo, a due anni esatti dal secondo centenario dell’inizio dei moti alessandrini del 1821, è stato presentato il volume che raccoglie gli atti del convegno “Cittadella e città: il tricolore per l’Italia. 1821-2021. In memoria di Guido Ratti” che si è tenuto il 26 novembre del 2021.
La pubblicazione del volume, curato da Luciana Ziruolo e Roberto Livraghi, fa parte del progetto “L’altro Piemonte per la Costituzione e per l’Italia 1821-2021”, ideato dal prof. Guido Ratti, scomparso nel corso dello stesso 2021 e alla cui figura di studioso è stato dedicato il convegno.
Il progetto, realizzato con sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, aveva visto il concorso dell’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi” (ente capofila del progetto), della Società di Storia Arte e Archeologia per le province di Alessandria e Asti, e dell’Archivio di Stato di Alessandria.
L’incontro di venerdì aveva per titolo “Il bicentenario della rivoluzione piemontese, due anni dopo” e dopo un saluto del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ha visto brevi interventi dei due curatori del volume, e di due degli autori. Ziruolo e Livraghi, infatti, hanno dialogato dei contenuti del convegno con Paola Bianchi, docente dell’Università di Torino, e Cesare Manganelli, direttore della biblioteca dell’ISRAL.
Come è noto, il progetto intendeva approfondire gli aspetti locali e quelli extraregionali dei moti del 1821, importantissimi per la storia generale e per la storia locale: il moto piemontese è partito dalla Cittadella e Alessandria in tutta la fase risorgimentale, sino al 1859, ha avuto un ruolo nodale, così come è stato riconosciuto da una importantissima nota del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel rivolgersi al presidente Mariano ha riconosciuto che “Alessandria è il luogo dove tutto ha avuto inizio”.
Il convegno del 2021 aveva visto la partecipazione di studiose e studiosi dell’Isral, della Società di Storia Arte e Archeologia delle province di Alessandria e Asti, dell’Università della Val d’Aosta, dell’Università e del Politecnico di Torino. Gli atti riportano infatti i contributi di Luciana Ziruolo, Roberto Livraghi, Alberto Ballerino, Paola Bianchi, Pier Angelo Gentile, Cesare Manganelli, Annalisa Dameri e Barbara Viscardi.
La presentazione del volume è aperta alla stampa e a tutti i cittadini: si terrà nella Sala del Broletto della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, il luogo in cui si è svolto il convegno e in cui il professor Ratti ha tenuto il suo ultimo intervento pubblico.
Di particolare rilievo la copertina del volume: essa presenta infatti la riproduzione di un’opera dell’artista ovadese Mirco Marchelli, dal titolo Stato, participio passato, eseguita nel 2011 e raffigurante un tricolore.
“La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – afferma il presidente, notaio Luciano Mariano – ha voluto mantenere il suo impegno e ha sostenuto in modo convinto la pubblicazione degli atti del convegno del 26 novembre 2021, un progetto avviato con la collaborazione fattiva di Guido Ratti, lo storico alessandrino, scomparso pochi mesi prima, e al quale l’evento era stato dedicato. L’importanza della celebrazione, avviata nel marzo 2021, in occasione del Bicentenario dei Moti, aveva richiamato anche l’attenzione del Presidente della Repubblica che si era espresso con parole di sprone invitando ad approfondire questa pagina di storia che ha contribuito a realizzare l’unità d’Italia e che può rappresentare un esempio nella costruzione di un’Europa unita e solidale. La giornata di studi ha registrato la partecipazione di qualificati esperti provenienti dagli atenei di Piemonte e Valle d’Aosta, secondo il programma redatto da Guido Ratti e dai suoi validi collaboratori che hanno voluto portare a termine questo progetto. Sono certo che il contributo storico e scientifico che emergerà dalla pubblicazione degli atti di questo convegno rappresenterà una importante testimonianza per gli anni a venire e un attestato di riconoscenza nei confronti dell’impegno intellettuale del professor Ratti”.