Terminate le visite anche presso l’Aso di Alessandria che hanno permesso al Garante dei Diritti degli Anziani Vincenzo Costantino di conoscere da vicino la realtà ospedaliera in particolare quei reparti di degenza dove la presenza di soggetti anziani e fragili è maggiormente presente.
Ampia disponibilità e dialogo da parte del Direttore Sanitario Dott. L.Bernini e dalla Dott.ssa A.Cotroneo che hanno messo a disposizione e permesso al Garante di accedere alle unità di degenza di PS, Medicina, Neurologia e Geriatria.
Durante il giro tra i reparti il garante ha avuto la possibilità di esaminare diversi aspetti, tra cui le eccellenze e le criticità delle strutture e dei servizi offerti, ovvero la qualità dell’assistenza sanitaria e delle attrezzature mediche, le condizioni igieniche, la sicurezza dei pazienti e l’efficienza del personale. Tutti i reparti di degenza adottano un modello assistenziale che si basa sulla centralità della persona mettendo in atto e garantendo la necessaria e appropriata assistenza per il soddisfacimento dei bisogni primari, questo attraverso protocolli assistenziali aziendali attuato da un team Multiprofessionale (Medico, Infermiere, Operatore Socio-Sanitario, Fisioterapista, Psicologo, Assistente Sociale e Mediatore Culturale).
Una volta che il percorso medico assistenziale si è concluso (la degenza media è di 10/12 gg) viene pianificata la dimissione del paziente che può avvenire con il rientro al proprio domicilio con l’eventuale attivazione dell’Assistenza Domiciliare o nei casi particolari con presenza di più patologie viene attivata la Continuità Assistenziale presso strutture presenti sul territorio. Alcune criticità riscontrate riguardano in particolare il numero del personale sia infermieristico che di assistenza che meriterebbero un maggior incremento per garantire sicurezza e qualità delle cure dei degenti anziani e fragili, permettendo al personale di lavorare con serenità. Come pure sarebbero indispensabili interventi strutturali nei reparti di Geriatria, Medicina e Neurologia per garantire ai malati un soggiorno comodo e confortevole (stanze attrezzate con bagno e tv, nuovi infissi, ecc). Inoltre da parte del Garante è stata sottoposta ai vari responsabili l’istituzione nel proprio reparto di una “Stanza del Sollievo” dedicata appositamente ai pazienti con patologie croniche e che giungono in condizioni di fine vita, dove preservare la dignità e il rispetto della persona e della famiglia che deve diventare una priorità da parte dei vertici dell’Azienda Ospedaliera.
Un ragionamento a parte quello relativo al Pronto Soccorso dove è intuitivo quanto siano enormi le responsabilità, l’impegno e lo stress del personale che ci lavora a fronte di un numero di medici e infermieri sempre in sofferenza, piegati da carichi di lavoro e da una scarsa considerazione, dove si sommano la mancanza di risposte adeguate da parte della medicina di territorio, e tutto questo fa si che i cittadini e in particolare anziani e fragili, che costituiscono circa il 70% dell’utenza, trovino nei PS l’unico presidio sanitario in cui cercare soluzioni anche a quei problemi che potrebbero essere risolti nelle strutture territoriali (MMG, guardia medica, Asl, Casa della salute, Rsa), con conseguenze che ricadono inevitabilmente sui pazienti e sulle loro famiglie costretti a stazionare su una barella a volte per uno o più giorni.
Una proposta che è stata avanzata dal Garante al Primario di Geriatria Dott. Bellora è stata quella di valutare l’istituzione di un “PS di Geriatria” dove lo scopo è quello di dare una risposta multidisciplinare immediata alle esigenze dei pazienti anziani, spesso provenienti da rsa, ed evitare così un ulteriore aggravamento del disagio psichico, fisico e sociale e riportando, quando e possibile, l’anziano nella propria struttura in tempo rapidi.
L’emergenza sanitaria ha cambiato la quotidianità anche all’interno dell’ospedale, ma non certo l’impegno a garantire la massima qualità di prestazioni e assistenza da parte del personale, al contrario ci troviamo di fronte un sistema sanitario “al collasso” dove non è più sufficiente mettere la “solita toppa” ad un sistema che fa acqua da tutte le parti, ma saper attuare politiche sanitarie seguendo quello che è scritto nella nostra costituzione all’art.32 “la repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”
È importante – conclude Costantino – che ci sia la presenza della figura del Garante, che verifichi sul campo quelli che possono essere i disservizi, le mancanze e intervenire di conseguenza. Il mio è un compito solo di “veicolo” delle istanze del cittadino verso le istituzioni. Non c’è dubbio che ci possano essere lamentele da parte degli utenti, è naturale, ma insieme alle istituzioni e alle strutture sanitarie dobbiamo saper fare rete ed eliminare le criticità che oggi anziani e fragili più di tutti sono costretti a subire.