Una nuova figura di ausiliario del traffico, deputato a intervenire ‘a chiamata’ (e a spese dei cittadini che chiamano) per dirimere questioni legati a piccoli incidenti automobilisti, senza morti e feriti ma con piccoli danni alle auto.
Quella miriade di micro tamponamenti, insomma, che qualche anno fa si è sperato potessero essere civilmente risolti ‘tra le parti’, con quei moduli di autocertificazione che ognuno di noi ha in auto, e nessuno ha mai usato. Perché, si sa, oramai torto non ce l’ha più nessuno in Italia: per definizione siamo tutti vittime, del sistema.
Per cui, quando due vittime si tamponano, vai un po’ a stabilire di chi è il torto, fosse anche di soli 100 euro.
Ecco allora il nuovo colpo di genio governativo, di cui a quanto si è letto si sta discutendo in questi giorni. Per cui, probabilmente, non se ne farà nulla, dato l’andazzo generale. Speriamo almeno, perché a me sembra francamente un’idea balzana: in un Paese di persone che già fanno sempre più fatica a riconoscere l’autorità costituita, si può delegare ad un privato cittadino “munito di pettorina fluorescente” il compito di stabilire torti e ragioni, ma anche a quanto pare di segnalare eventuali infrazioni al codice della strada?
Figuriamoci cosa succederebbe, e quante grane questi nuovi “vigili senza divisa” andrebbero a generare, anziché a risolvere. Sarebbe il caos, o la farsa.
E poi, insomma, che nel Paese dei 4 o 5 corpi di polizia (che agiscono come entità separate) si debba ricorrere ai dilettanti o dopolavoristi per controllare gli incidenti fa francamente un po’ ridere.
Ma non solo: gli esperti segnalano anche che altrove, quasi ovunque fuori dall’Italia, esiste a bordo di tutti gli autoveicoli uno strumento che si chiama “black box” (scatola nera). Ossia una scatoletta, grande quanto un pacchetto di sigarette, che consente di rilevare la posizione del veicolo e la sua velocità, in qualsiasi momento. Per cui, salvo casi particolarissimi, le dinamiche degli incidenti possono essere ricostruite senza problemi, senza contenziosi, e senza bluff. Ma non sarà questo il problema? Ossia, non è che esistono tanti micro-interessi, nella filiera dell’incidente d’auto, per cui conviene a tanti conservare una situazione di caos e approssimazione, costosa ma anche tutto sommato lucrosa, se vista da altri punti di vista?
Comunque consoliamoci: gli ausiliari dell’incidente stradale rimarranno, con ogni probabilità, un altro progetto incagliato in corso d’opera, e non vedranno mai la luce. Del resto, abbiamo voluto o no che il governo lavorasse anche ad agosto? Il risultato sono questi colpi di genio.