di Graziella Zaccone Languzzi
Il nuovo Ospedale di Alessandria? Aspetta e spera con la lista di richieste o “lista della spesa” presentata dal Sindaco Abonante “per non opporsi”, e a seguire l’appoggio dei 5 Stelle (più si è meglio è) che aggiungono alle richieste di Abonante un bel referendum tra i cittadini. Magari on line, come piace a loro.
Finirà che se ne riparlerà fra qualche lustro, ed è la stessa fine che faranno anche il secondo ponte sulla Bormida, la smart city e tutti gli altri progetti dell’Amministrazione Cuttica, già in buona parte con copertura economica.
Qui le richieste del Sindaco di Alessandria: “Nuovo ospedale agli Orti: Non ci opporremo solo se Alessandria sarà messa in totale sicurezza idrogeologica”.
Si legge: “… in totale sicurezza idrogeologica perché a tutti deve essere garantito l’accesso al nosocomio in sicurezza. Attualmente la parte Est di Alessandria continua a correre il rischio di isolamento se non si interverrà con gli argini nella zona della Stortigliona. Abonante chiede quindi che si investa con opere di messa in sicurezza che proteggano completamente la città e che, di conseguenza, il secondo ponte sulla Bormida arrivi fino a via Genova per non essere solo una struttura di servizio ma una garanzia di collegamento continuo e senza problemi per tutta la comunità”.
Partiamo da qui, in totale sicurezza: mi chiedo come hanno fatto da decenni fino ad oggi i residenti della parte est con un unico ponte, senza difese arginali a rischio della Bormida in zona Stortigliona a venire nella parte nord dove sorgono Ospedale, Ospedalino e Borsalino? … mah! Mistero!
Il problema principale per l’area individuata dalla Regione Piemonte secondo piddini e grillini è il rischio idrogeologico, ma credo che il progetto vero sia gettare la palla in tribuna, perdere tempo e sperare che nel 2024 la Regione viri a sinistra. Così i nuovi padroni del vapore potranno procedere senza vincoli: “governiamo noi e decidiamo noi”.
I 5 Stelle fanno da coro al Sindaco Abonante e aggiungono alla “lista della spesa” questa preoccupante dichiarazione: “È risaputo che la zona Orti è ad altissimo rischio idrogeologico, basta chiederlo ai cittadini che hanno tragicamente vissuto l’alluvione del 94”. Ho letto bene?: “Altissimmo rischio idrogeologico”.
Forse questi ragazzi non hanno percepito che dal novembre 1994 molta acqua è passata sotto i vari ponti alessandrini, ciò sta a significare che “qualche opera” di messa in sicurezza è stata fatta, inoltre forse non sanno che in data 27 settembre 2005 una lunga relazione dettagliata in una Conferenza Stampa dal Vicesindaco e Assessore Urbanistica, Giancarlo Cattaneo, affiancato dall’Assessore Lavori Pubblici, Enrico Mazzoni (amministrazione Scagni) annunciò con una Delibera di Giunta che erano state ritenute sufficienti tutte le opere di difesa con questo oggetto: “Attestazione, Parere, Sottoscrizione e dichiarazione di Regolarità Tecnica Favorevole alla “minimizzazione” del rischio all’interno delle aree classificate IIIba del responsabile della Direzione Z)NO – Ufficio Area Sviluppo Territoriale ed Economico (Direttore Area) Arch. Enrico Pelizzone, 23 agosto 2005” .
Faccio notare che venivano ritenute sufficienti le opere di messa in sicurezza nonostante vi fosse ancora il vecchio ponte sul Tanaro detto Cittadella, sostituito anni dopo con l’attuale Meier. Questa dichiarazione fu riportata a grandi titoli su tutti gli organi di stampa.
Nel 2005 ci comunicarono di stare tranquilli e oggi dopo 18 anni il Sindaco Abonante e il Movimento 5 Stelle ci dicono che siamo a rischio totale tra Tanaro e Bormida.
Qui c’è qualcosa di serio che non funziona in chi ci amministra a turno da anni, compresi gli uffici tecnici che sono sempre gli stessi, a parte qualche novellino/a che non conosce percorsi, atti e azioni pregresse su questo argomento.
A leggere la risposta del Sindaco Abonante sulle dichiarazioni della Regione: Cirio e Icardi: “Individuata area nuovo ospedale Alessandria, entro due mesi definizione poi la progettazione”.
si evince che siamo veramente malmessi sulla sicurezza idrogeologica. Se togliamo la Calvo che ha dovuto ricostruire, negli anni sono tre le amministrazioni che avrebbero dovuto impegnarsi per ottenere le opere necessarie per mettere in sicurezza Tanaro e Bormida. Per gli argini della Bormida sarebbe stato sufficiente ricorrere al contributo già definito con PAM: “Piano Esecutivo Convenzionato Quartiere Europa – Polo Logistico”.
Prendete visione di questo sito perché interessante: ma intanto il danno è fatto. Non siamo in sicurezza? Quale potrebbe essere la causa? Viene un dubbio su quanti fondi sono stati destinati da Roma o dai fondi UE alla Regione per completare la messa in sicurezza di una città tra due fiumi.
Cito l’intervista rilasciata a La Stampa del 6 novembre 2005 da parte della presidente Regione Piemonte Mercedes Bresso: “Ci sono 581 milioni di euro di fondi dell’alluvione, fondi vincolati o con destinazione obbligatoria che abbiamo scoperto non avere copertura, progetti legati ad accordi di programma o protocollo di intesa, fondi alluvionali opere pubbliche. Interventi che molte Amministrazioni hanno messo in programma e che adesso rischiano di essere rinviati perché la Regione ha già speso quelle risorse. Insomma sono delibere senza copertura di spesa e se la Regione fosse costretta a tirare fuori subito quei fondi ci troveremo di fronte ad una situazione che oggettivamente sfiora il dissesto”.
Una dichiarazione pubblica, e non parlava certamente a vanvera. La dichiarazione l’avranno letta anche i politici locali, comunali, provinciali, regionali e i parlamentari alessandrini: qualcuno se ne è interessato? NO!
Solo i Comitati/Associazioni chiesero delucidazioni in merito a tale denuncia pubblicata a pagina intera (conservo copia) da parte della Governatrice, senza ottenere risposta dalla Regione. Lo stesso silenzio arrivò da parte di tutti gli organi preposti dello Stato, locali e nazionali, Prefetto compreso a cui ci eravamo rivolti, alla faccia delle Leggi vigenti in materia del diritto di accesso ad atti amministrativi.
Se già nel 2005 risultavano 581 milioni di euro destinati alla sicurezza idrogeologica in Piemonte (quanti per Alessandria?) ma spesi per altro, mi vien da pensare male: in 15 anni quante opere finanziate da Roma oppure dalla UE non sono mai state utilizzate nel nostro territorio nonostante accadimenti alluvionali dopo il ’94?
Questa città merita un nuovo ospedale, merita un secondo ponte sulla Bormida e merita la messa in sicurezza dei nostri fiumi.
I cittadini di Alessandria meritano una politica concreta, efficiente, capace e che si impegna nel dare sviluppo e servizi, senza trastulli in mere beghe partitiche, che sono uno spettacolo deprimente. La messa in sicurezza? Tocca a voi, signor Sindaco e signori Assessori, impegnarvi per ottenerla e velocemente. Altrimenti perchè vi siete messi a governare la nostra città? Solo per spartirvi il potere?