di Ettore Grassano
“Ci auguriamo tutti che il 2023 sia meno complicato di come ci viene preannunciato: sicuramente dalla politica oggi gli italiani esigono massima concretezza, e capacità di affrontare e risolvere i problemi della gente. Non è tempo di slogan, ma di fatti”. Lino Pettazzi, sindaco di Fubine Monferrato (‘paese che adoro, e di cui sono amministratore da vent’anni’) dai primi di dicembre è il nuovo segretario provinciale della Lega. Ruolo delicato e ricco di responsabilità: “Alessandria è uno dei territori in cui il partito ha ‘tenuto’ maggiormente, certamente anche grazie alla presenza e alle capacità di Riccardo Molinari, a mio avviso il miglior politico oggi su piazza a livello nazionale: per le sue competenze, ma anche per il suo equilibrio e la sua capacità di ascolto e sintesi. Però non possiamo far finta che non sia successo nulla, rispetto a qualche anno fa: l’erosione del nostro consenso è stata certamente frutto di diversi fattori, tra cui l’aver appoggiato per senso di responsabilità verso il Paese l’esecutivo Draghi. Ma ci sono stati anche errori da parte nostra, scelte ondivaghe che alla nostra gente non sono piaciute: per questo credo che il 2023 porterà con sé novità importanti”,
Insomma, questa di inizio anno con Lino Pettazzi (deputato della Repubblica dal 2018 al 2022, con un forte impegno per il suo Monferrato portato fino in Parlamento) è una chiacchierata ‘pesante’, che va ad affrontare diversi temi locali, ma cerca anche di ‘sondare’ cosa potrà succedere all’interno della Lega sul fronte nazionale, e regionale. “Il 2023 sarà caratterizzato dalla sfida elettorale anticipata di Novi Ligure – sottolinea il segretario provinciale del Carroccio -, ma certamente il 2024, con l’election day di comunali, regionali ed europee sarà delicatissimo: l’obiettivo è arrivarci tonificati, tornando tra la gente del nord dove siamo nati, e dove vogliamo stare”.
On. Pettazzi, cosa ha provato un mese fa a Novi Ligure, quando è stato eletto in maniera unitaria segretario provinciale della Lega?
Una forte emozione, e un senso di responsabilità. Non dimentichiamo che questo ruolo prima di me è stato ricoperto da Riccardo Molinari, che io considero oggi non solo il miglior politico della Lega, ma una delle migliori risorse del nostro Paese. Dopo di lui la segreteria è passata a Daniele Poggio, consigliere regionale, a cui mi accomuna non solo una fede leghista di lungo corso, ma esperienze analoghe come amministratori locali. Daniele è stato duramente provato a livello di salute durante il primo anno del covid, per questo credo che il grazie per quanto ha fatto, da parte mia e di tutto il partito, debba essere ancora più grande. Ora ci mettiamo al lavoro, con tante sfide davanti.
Una segreteria ‘plurale’?
Certamente sì: non credo all’uomo solo al comando, e se scorrete i nomi dei 10 membri della segreteria provinciale vi potete rendere conto della qualità della squadra. Cito per tutti Rossana Boldi, che forte di 3 mandati come parlamentare rappresenta per la Lega della nostra provincia una risorsa preziosissima, per entusiasmo e per competenze.
Non nascondiamocelo on. Pettazzi: la Lega ha conosciuto tempi migliori….
(sorride, ndr) Anche peggiori, se è per questo. Ma non abbiamo mai mollato, perché sappiamo bene chi siamo, e a chi intendiamo dare voce. Sicuramente il sostegno al Governo Draghi non ci ha giovato, e chi come Fratelli d’Italia ha deciso di stare all’opposizione è stato premiato. Noi però avevamo i gruppi più numerosi del Parlamento, e abbiamo avvertito il senso di responsabilità verso il Paese. Ma non faccio il diplomatico: il consenso è fortemente diminuito negli ultimi due anni perché gli elettori ci hanno mandato un messaggio chiaro. La Lega deve tornare ad essere quella di prima, e di sempre: partito di territorio, e di comunità. Che fa quello che dice, senza giravolte.
Rinnovati gli organismi provinciali, toccherà ai regionali. Nel 2023 ci sarà anche un nuovo segretario federale? Salvini è in sella da quasi un decennio….
(sospira, ndr) Siamo un partito democratico, e stiamo facendo tutti i passaggi previsti dallo Statuto del partito. La mia opinione personale è che dieci anni oggi in politica sono un ciclo lunghissimo, e che la Lega ha bisogno di un segnale di forte cambiamento, nella continuità. Vedremo cosa verrà deciso nelle sedi opportune.
Intanto a casa nostra in primavera si voterà a Novi Ligure: il confronto con gli altri partiti di centro destra a che punto è?
Il dialogo è costante, con i segretari provinciali Riboldi e Cavallera troveremo certamente la sintesi migliore, senza scordare il peso di liste civiche di area centro destra. Novi è piazza delicata, dove non bisogna ripetere errori che ci sono costati cari. Credo però che il centro destra abbia tutte le carte in regola per farcela.
Quando sapremo il nome del candidato o candidata sindaco? La Lega lo rivendica, o è aperta ad altre soluzioni?
Il nome sarà individuato in tempi non lunghi, e sarà il frutto di una sintesi politica. Non rivendichiamo nulla, se non la necessità di costruire un centro destra ampio e coeso, con proposte chiare per i novesi. Il candidato, o la candidata, possono essere espressione di un partito o di un altro, o anche una figura civica esterna: purché ci sia qualità, e la consapevolezza di dover dedicare 5 anni del proprio tempo alla comunità.
Lei ne sa qualcosa, sindaco Pettazzi. Nel 2023 si vota anche a Fubine Monferrato: si ricandida?
Assolutamente sì, e spero di essere rieletto, per portare a compimento investimenti per oltre 6 milioni di euro che in questi anni siamo riusciti ad ottenere, su vari fronti. Penso al Centro Sportivo che sarà infrastruttura moderna al servizio non solo delle nostre scuole, ma anche delle diverse società sportive del territorio. Ma anche al bando Parchi e Giardini storici, grazie al quale ci siamo aggiudicati un finanziamento da 2 milioni e mezzo di euro, e agli importanti interventi sul fronte della sicurezza idrogeologica, finanziati con altri 850 mila euro.
Occasioni straordinarie: avere per quattro anni un sindaco/onorevole a Fubine Monferrato è servito?
Spero di sì: non solo a Fubine, ma all’intero Monferrato, di cui ho cercato di occuparmi a tutto campo. L’esperienza parlamentare è stata preziosa, per me amministratore locale da tanti anni, perché mi ha permesso di capire meglio quali sono i passaggi e le dinamiche corrette per cogliere al meglio tutte le opportunità per il territorio. Il caso del PNRR è emblematico: rappresenta una risorsa straordinaria, da sfruttare al meglio. Ma per riuscirsi i comuni devono avere le idee chiare, e progetti concreti e finanziabili. A Fubine finora ci siamo riusciti, e nel prossimo quinquennio speriamo di continuare su questa strada.
La Lega è, per dna, da trent’anni il partito delle comunità locali, e dei territori. Sperando che il covid sia davvero alle spalle, nel 2023 tornerete a fare politica davvero tra la gente?
Non abbiamo mai smesso, anche se certamente la pandemia ha imposto un rallentamento. Abbiamo 12 sezioni fisiche in tutto il territorio provinciale, e una comunità di militanti estremamente attiva e coesa. La Lega è molto attiva anche sui social, non disdegna certamente l’utilizzo delle tecnologie. Ma incontrare le persone in sezione, in piazza, al mercato o durante le feste di paese è un’altra cosa: e nel 2023 lo faremo in modo intenso. La Festa della Lega di Fubine è la più importante del Piemonte, e la prossima estate riserverà non poche sorprese. Ma Capriata d’Orba non è da meno, e stiamo pensando ad altri appuntamenti importanti.
Autonomia differenziata: il percorso è avviato, ma una parte del centro destra pare tutt’altro che entusiasta. Da sindaco, oltre che da leghista, cosa ne pensa?
L’autonomia differenziata è da sempre un nostro cavallo di battaglia, e non ci rinunceremo. Non è vero che significa penalizzare qualcuno: vuol dire invece dare alle singole regioni, e comunità, la possibilità di gestire in maniera ottimale e più efficace una parte delle proprie risorse. L’autonomia può giovare anche alle regioni del Sud, se applicata con trasparenza e rigore.
Questione Deposito Nucleare scorie radioattive: ora che succede? Dopo la Mozione del Parlamento a prima firma Molinari gli alessandrini si erano tranquillizzati, poi tutto è tornato in discussione. Lei si è battuto per il no, nel Monferrato e in tutta la provincia. Il 2023 sarà decisivo?
Sogin dovrebbe individuare il sito entro la fine dell’anno che sta cominciando. Proprio a Fubine, prima di Natale, c’è stata una riunione di amministratori locali, in cui sono state ‘messe a fuoco’ le prossime mosse, e stiamo costituendo un gruppo di lavoro formato da tecnici, sindaci ma anche avvocati per gestire al meglio eventuali ricorsi e aspetti legali. Stiamo tutti aspettando che Sogin recepisca quanto contenuto nella mozione Molinari: questo garantirebbe l’esclusione di tutte le aree individuate in provincia di Alessandria.
Non abbiamo parlato dell’Election Day del 2024….
Forse è un po’ presto: in un anno e mezzo lo scenario subirà certamente ancora forti evoluzioni. Ma la Lega si mette fin d’ora al lavoro per farsi trovare pronta: si rinnoveranno contemporaneamente il Parlamento Europeo, il Consiglio Regionale e le amministrazioni comunali di tantissime realtà in Piemonte (tra cui Tortona, ndr), e per il centro destra sarà una grande occasione per continuare il percorso intrapreso a settembre scorso con le elezioni politiche.