Normalmente nella musica con il termine lato B (in inglese B-side) si indicavano i brani presenti in un singolo discografico oltre a quello principale. Questo perché un tempo il supporto usato nell’industria musicale per le canzoni era il vinile, che aveva due lati su cui era possibile incidere: sul lato A trovava spazio il singolo da promuovere e che era quello interessato dal compratore, mentre sul lato B si incideva un’altra canzone. Di solito le canzoni che venivano usate come B-side erano brani che per un motivo o per un altro erano state escluse da un album discografico e che altrimenti sarebbero rimaste inascoltate. Questa rubrica, in linea con le altre nate nel corso degli anni, vuole provare a leggere il B-side delle notizie, provando ad analizzare argomenti che spesso occupano poche righe sui media.
Sul finire di queste ferie agostane mi è capitato di leggere l’infelice uscita del nuovo sindaco di Roma sugli stipendi percepiti dai suoi assessori, apparsa sul Corriere della Sera qualche giorno fa.
In pratica Ignazio Marino lamenta che “trovare persone di altissimo livello, in questo momento, significa cercare persone che accettino il sacrificio di decurtare significativamente il proprio stipendio precedente e accettare di lavorare sedici ore giorno per uno stipendio di tremila cinquecento euro al mese”.
Per portare acqua al suo mulino parte da un semplice paragone:
“come mai, mi chiedo, un deputato che non ha responsabilità dirette, non deve assumere persone, non gestisce gare, e se fa un errore ha l’immunità, deve guadagnare 20 mila euro al mese e un assessore tremila e cinquecento?”
Non pago dell’incazzatura che si sviluppa in chi legge, rincara anche la dose:
“Qualche migliaio di euro in meno di un commesso alla Camera, però senza le responsabilità di affidare, ad esempio, le gare per l’apertura della linea della metro di valore di due miliardi di euro, come invece deve fare il nostro assessore ai trasporti”.
La prima reazione a queste parole è stata di rabbia, tanto che sul mio profilo facebook l’ho direttamente mandato a quel paese senza troppo arzigogoli linguistici, perché ti metti nei panni magari di un disoccupato, non necessariamente giovane (visto che oggi chi perde il lavoro a 50 anni non va di moda e viene dimenticato), magari con esperienza nei trasporti e vedi se per TREMILA euro non ti sacrifichi ben volentieri.
Poi ti accorgi di una cosa, secondo me, ancor più grave…
Il sindaco di Roma non sta denunciando l’assurdità che un deputato prenda 20mila euro per fare poco o che un semplice commesso della Camera ne prenda 3mila, paragonati quindi al compenso ricevuto da un assessore che ha tutt’altre responsabilità e carico di lavoro.
Sta usando questi due esempi per giustificare la necessita di aumentare lo stipendio dei suoi assessori, come dire: “diamine, ne prende 20mila quello la che non fa una mazza, ne prende 3mila un semplice commesso, non posso darne un 10mila al mio professionista di altissimo livello?”
Semplicemente assurdo!
O peggio: per Marino è normale prendere 20mila euro per non fare nulla!
A parte il fatto che difficilmente ho visto assessori lavorare 16 ore al giorno per 30 giorni consecutivi e per 12 mesi all’anno, ma in ogni caso non penso che un professionista di alto livello che accetti di fare l’assessore molli del tutto il proprio lavoro, perché spesso questi professionisti hanno studi privati con progetti già avviati e frotte di dipendenti che sicuramente non possono “congelarsi” mentre il capo gioca con la cadrega di assessore.
Quindi il “sacrificio” (come lo chiama Marino) sarebbe sicuramente più contenuto, ma se non ricordo male quando facevo le scuole medie, la professoressa, durante le lezioni di educazione civica, mi parlava di una cosa chiamata “senso civico”, ovvero quell’atteggiamento di responsabilità del singolo nel dare la propria disponibilità a cooperare con altri per migliorare la società in cui si vive.
Sicuramente molti politici sono oramai vaccinati da questa brutta malattia, ma mi auguro che ci siano ancora persone che reputino un grande onore fare l’assessore della Capitale.
Inoltre caro sindaco, non era lei che parlava in campagna elettorale di dare spazio ai giovani?
Ebbene abbia il coraggio di fare quanto ha detto: affidi l’assessorato ai trasporti ad un giovane professionista, che sicuramente non le chiederà l’aumento sul compenso, visto che potrà farsi notare dal mondo realizzando opere importanti a Roma, la città Eterna!