Una delegazione della Lega Salvini Piemonte in visita con il segretario e capogruppo alla Camera onorevole Riccardo Molinari e il sindaco Alessandro Canelli al Centro ricerche Eni di Novara: “Un modello di economia circolare realmente sostenibile sulla strada della transizione ecologica, che offre tante opportunità di sviluppo e lavoro al Piemonte per arrivare alla sovranità energetica”.
Lunedì 14 dicembre una delegazione della Lega Salvini Piemonte, guidata dal segretario regionale e capogruppo alla Camera onorevole Riccardo Molinari, ha visitato insieme con il sindaco Alessandro Canelli il Centro ricerche Eni di Novara, che riprende la tradizione scientifica dell’istituto Donegani, uno dei primi Centri di ricerche chimiche industriali d’Europa e, da oltre settant’anni, uno dei più prestigiosi nella chimica applicata all’industria. Al sopralluogo hanno partecipato il capogruppo regionale Alberto Preioni con i consiglieri del territorio Federico Perugini e Letizia Nicotra, l’assessore regionale all’Ambiente, il leghista novarese Matteo Marnati, e l’onorevole Enrico Montani, commissario della Lega di Vercelli.
“Siamo orgogliosi e onorati che un centro di eccellenza a livello mondiale come quello di Eni abbia trovato casa a Novara, nel nostro Piemonte – è il commento del capogruppo Preioni -, in un insediamento che rappresenta uno degli esempi più all’avanguardia di cosa significhi scegliere un modello di economia circolare per governare la transazione ecologica del prossimo futuro. Nel solco di quello che fu l’illustre istituto Donegani oggi si ricercano le migliori performance nel campo dell’energia solare e termica, nelle rinnovabili, nelle nuove energie, nelle scienze dei materiali e nelle sperimentazioni degli stoccaggi della Co2. Nel centro Eni di Novara sono poi nate le tecnologie Waste to Fuel e Biomass to Fuel, per la trasformazione dei rifiuti solidi urbani e degli sfalci agricoli e forestali in biocarburanti: perfetto esempio di un ciclo nel quale nulla si distrugge ma tutto si trasforma in nuova energia”.
“Un polo di eccellenza che oggi dà lavoro a più di 150 giovani ricercatori – continua ancora Preioni – e che continua a guardare al futuro grazie a una rete di collaborazioni con gli altri centri Eni e con atenei di assoluto livello come i Politecnici di Torino e Milano e il Mit di Boston. Soprattutto a Novara abbiamo osservato con i nostri occhi un approccio ecologico, produttivo e ambientale governato con lungimiranza e quindi realmente sostenibile, così lontano da quegli annunci che vorrebbero semplicisticamente spegnere qualsiasi motore endermico nel 2035 senza porsi l’allarmante problema della riconversione di un comparto che oggi occupa decine di migliaia di operai. Esistono tante alternative all’elettrico, e i biocarburanti sviluppati da Eni rappresentano una valida soluzione e un’opportunità di sviluppo per il nostro Piemonte, magari da affiancare all’idrogeno sulla strada di una vera sovranità energetica”.
“Non dimentichiamoci – ricorda a proposito Preioni – che oggi dipendiamo per l’85% da approvvigionamenti extraregionali, in particolare fonti fossili. In un momento storico nel quale le importazioni di petrolio e metano sono sempre meno garantite, aumentare la nostra soglia di indipendenza energetica diventa un obiettivo strategico, oltre che una leva di sviluppo capace di creare benessere e nuovi posti di lavoro”.