di Pier Luigi Cavalchini
Diciamo subito che se Bordini, neoentrato fra i “bianchi” dell’Olbia, avesse centrato la porta difesa da Marietta a due minuti dal termine della partita, non avrebbe “rubato” nulla. L’Olbia ha dimostrato di essere una buona squadra e, soprattutto nel secondo tempo, ha fatto valere una migliore prestanza fisica e, forse, qualche idea di gioco in più.
Andando in questo modo a legittimare il rigore magistralmente tirato da Ragatzu al primo minuto della ripresa, dopo uno sciagurato “mani in area” del pur valido Speranza. Posta divisa equamente, quindi, fra le due squadre che nella ghiacciaia del “Moccagatta” non si sono risparmiate anche se non si sono visti molti tiri in porta.
Purtroppo la prodezza di Gazoul, presentissimo all’appuntamento di metà primo tempo con il fendente “a tagliare” tirato da Sini dalla bandierina, non è servito a portare all’Alessandria tre punti d’oro. La compagine di Rebuffi dovrà meditare sui suoi errori e sul calo evidente di spinta (e anche mentale) che si è manifestato per tutto il secondo tempo. Dopo il pareggio fortunoso dell’Olbia, il non numeroso pubblico di fede grigia si sarebbe aspettato un vero e proprio arrembaggio all’arma bianca…invece si sono avute solo azioni di rimessa, molto esterne rispetto all’area piccola difesa da Gelmi e, quando c’è stata l’occasione (clamorosa quella toccata a Galeandro) si è sprecato tutto. Ma andiamo per ordine.
Solo al sedicesimo minuto il primo brivido, anche se più di freddo che reale. È Martignago ad avere una palla buona su lancio di Lombardi, ma l’attaccante dei Grigi viene costretto all’errore dalla ruvida retroguardia isolana. Si gioca per lo più nella metà campo dei “bianchi” di Sardegna con contrasti sempre al limite del regolamento. La difesa a cinque dell’Olbia fa il suo lavoro di contenimento e quando non basta la tecnica…usa le maniere forti.
Ne paga le conseguenze soprattutto Martignago, preso di mira senza complimenti. Il giallo di Travaglini ci sta tutto, a conferma della pressione grigia e delle difficoltà dell’Olbia. Nunzella imperversa a sinistra e prima fa un tunnel da cinema a Bellodi poi propizia il calcio d’angolo che porterà al vantaggio del l’Alessandria. Piccola finta di Sini nei pressi della bandierina a destra di Gelmi poi tiro teso a rientrare. Gazoul è pronto di testa a liberarsi e a schiacciare in rete. Niente da fare per il portiere dei sardi e Alessandria in vantaggio. Siamo al minuto 26 del primo tempo e gli equilibri in campo cambiano…almeno per un quarto d’ora.
L’Olbia prova a riequilibrare il risultato ed alza il suo baricentro. Per due volte viene impegnato Marietta, prima su una incursione di Biancu a cui il portiere grigio letteralmente scippa il pallone, poi con una bella parata in angolo su tiro dal limite di Ragatzu. Ma l’Olbia si scopre parecchio e, giocoforza, si espone alle ripartenze dell’Alessandria.
Ancora protagonista Martignago al minuto 36 e al quarantesimo. Prima su un lancio di Gazoul che aveva preso con astuzia il pallone alla imprecisa retroguardia “bianca”… Corsa veloce ma l’avanti grigio non riesce a girare la palla verso la porta. Più importante l’altra occasione per i Grigi che sprecano scioccamente. Sarebbe stato il gol del 2 a 0 e, soprattutto, quello che avrebbe portato maggiore serenità fra i padroni di casa. Purtroppo il cross basso di Martignago a gelmi battuto per l’accorrente Galeandro è stato troppo forte e, così, l’ottima occasione si è persa nel nulla.
Fino all’intervallo più nulla poi al secondo 41 del primo minuto della ripresa il “patatrac” che ha ulteriormente gelato lo stadio “Moccagatta”. Speranza tiene troppo aperte le braccia, Biancu da molto vicino, lo centra in pieno e – a norma di regolamente – è calcio di rigore. Gli alessandrini praticamente non protestano, Ragatzu va sul dischetto e insacca.
Uno a uno.
Cambia ancora una volta l’equilibrio della partita con i giocatori dell’Olbia chiaramente interessati a far passare il tempo e a rintuzzare con un pressing asfissiante le trame dei padroni di casa. La “rete” funziona alla perfezione e solo al minuto 25 Galeandro avrebbe la possibilità di riportare in vantaggio i Grigi. La rovesciata di Ghiozzi è molto astuta e pesca, con l’Olbia fuori posizione, Galeandro al centro dell’area, quasi all’altezza del dischetto del rigore. Stop di petto del giovane sudamericano e tiro al volo, alto di un metro. Sugli spalti costernazione a mille e mille consigli su come avrebbe dovuto trattare quella palla… “stop di petto e poi lavoro di piedi, magari con un passetto avanti e poi…tiro angolato…”. Facile a dirsi, specie per chi sta a guardare, in campo è tutta un’altra musica. Che sa bene interpretare l’Olbia con sempre maggiore padronanza del campo e con due tiri pericolosi di Ragatzu fermati a terra da un ottimo Marietta. Finalmente abbiamo visto l’ex portiere del Rimini uscire con autorevolezza in due o tre situazioni contribuendo ad alleggerire il lavoro dei compagni di reparto. Sul rigore nulla avrebbe potuto fare di più, perché la forza del tiro di Ragatzu e la sua angolazione hanno reso quella trasformazione imparabile.
Ancora qualche occasione per parte con tiri da lontano (di Nichetti e Nunzella quelli dei Grigi) e poi, come segnalato all’inizio, il grosso rischio corso a termine partita dalla retroguardia alessandrina. Quindi una divisione della posta giusta che, per la qualità del gioco messo in mostra, corrisponde al valore delle due squadre, non a caso quasi appaiate in classifica.
Si poteva fare di più? Si sarebbe potuto ottenere la vittoria piena? Probabilmente sì con cambi anticipati e con un gioco più incisivo nella seconda frazione. Podda non lo si è fatto entrare, Rizzo è entrato troppo tardi, Mionic è rimasto in panchina, e non aggiungiamo altro. Forse un esamino di coscienza dovrebbe farlo anche il nostro mister.
Alessandria 1 – Olbia 1
Marcatori: 26′ Gazoul (A), 47′ Ragatzu (O) su rigore
Mister Rebuffi dopo Alessandria Olbia