di Ettore Grassano
“Bisogna essere sinceri: ad oggi la giunta ‘campo largo’ ad Alessandria non ha sbagliato nulla. Anche perchè nulla ha fatto, per cui sbagliare sarebbe stato complicato!” Alessandro Traverso, segretario cittadino di Fratelli d’Italia, è comprensibilmente di buon umore. Lo ‘intercettiamo’ tra un impegno professionale e l’altro, di rientro da Biella e in partenza per Torino. Mezz’ora di conversazione cordiale, e che va subito al punto. Cosa si prova ad essere segretario cittadino del primo partito italiano, dopo una vita di opposizione, scontri (“mai fisici però, solo di idee”) e anche marginalità politica? Ora cosa farà Fratelli d’Italia, anche e soprattutto in chiave alessandrina? E come si sta preparando alle prossime sfide elettorali, da Novi 2023 alle altre elezioni comunali del 2024? Senza scordarsi che tra un anno e mezzo si voterà anche per Unione Europea e Regione Piemonte.
Ne esce una chiacchierata frizzante, ricca di spunti e aneddoti.
Segretario Traverso, una ‘botta’ da vertigine, quella del 30% dei consensi certificata da tutti i sondaggi: fase difficile da gestire?
Complicata, anche perché si colloca in un momento molto delicato per il nostro Paese. Vede, io sono un uomo da strada, da mercati, da gazebo e da bar: sto tra la gente insomma, da sempre. E in tanti ci incoraggiano, hanno giustamente grande fiducia in Giorgia Meloni, e apprezzano la nostra coerenza. Siamo arrivati ad essere oggi il primo partito italiano proprio perché gli italiani hanno premiato la serietà con cui abbiamo affrontato questi anni: rimanendo all’opposizione di governi che non ci convincevano, ma all’occorrenza anche appoggiando provvedimenti, soprattutto in politica estera, quando necessari a difendere gli interessi del Paese: diciamo pure della patria, che è concetto nobile, e da valorizzare.
Ecco la questione dell’identità: patria, famiglia, tradizione. Concetti che avete sempre difeso: così come la fiamma, che in campo progressista vi hanno chiesto ripetutamente chiesto di togliere dal simbolo di Fratelli d’Italia…
(sorride, ndr) Nel centro sinistra mi pare che abbiano non poche questioni interne da risolvere, e qualche problema a farsi comprendere dagli elettori: credo sia meglio se cominciano a fare ordine a casa loro. Le racconto un aneddoto personale: la mia prima tessera del Msi risale al 1972, quest’anno ho festeggiato cinquant’anni di militanza e attività politica: sempre dalla stessa parte, rigorosamente a destra. Certo, se allora mi avessero detto che un giorno saremmo diventati il principale partito di governo mi sarei messo a ridere. Negli anni Settanta stavi a destra, correndo anche non pochi rischi personali di marginalizzazione o peggio, proprio perché credevi nei valori che lei ha citato, e che la fiamma simboleggia. Nei decenni, a Fiuggi e non solo, i conti a casa nostra li abbiamo fatti, e mi pare che nessuno in Italia, nel 2022, ci possa dare lezioni di democrazia. Questi poi non sono più anni di ideologie contrapposte, ma di nuove sfide globali molto complicate: ed è il momento di rimboccarsi le maniche per rilanciare l’Italia, il Paese che amiamo.
Qual è stato il momento in cui ha capito che Fratelli d’Italia sarebbe diventato un partito di massa?
Lo snodo secondo me fu il 2017. All’Assemblea Nazionale del partito, all’epoca con un consenso intorno al 3%, Giorgia Meloni ci chiese: vogliamo rimanere un partito chiuso, fortemente identitario ma di minoranza, o intendiamo aprirci all’esterno, e crescere per contare davvero, e puntare ad una prospettiva di Governo? Si decise per la seconda strada, e ricordo che, rientrato a casa insieme a Federico Riboldi, sindaco di Casale Monferrato e nostro attuale segretario provinciale, ci si mise in moto in quella direzione. Cito due nomi su tutti, testimonianza ‘viva’ di questa apertura: Fabrizio Priano qui ad Alessandria, e Enzo Amich (in passato sindaco di Coniolo, oggi neo parlamentare, ndr) a Casale. Ma naturalmente da allora sono state innumerevoli le adesioni di persone che nulla avevano a che fare con il nostro passato (di cui sono orgoglioso, questo vorrei fosse chiaro), ma con cui condividiamo un progetto per l’Italia di oggi, e di domani. Senza radici non c’è futuro: ma la politica la si fa guardando avanti, non con il collo girato all’indietro.
Capitolo adesioni e nuovi iscritti: da un po’ siete alle prese con ‘l’assalto al carro del vincitore’, o è solo un’impressione?
La tendenza a salire sul carro del vincitore c’è sempre stata in Italia, inutile negarlo. Ma oggi constatiamo soprattutto tanto genuino entusiasmo da parte di italiani comuni, che magari spesso neanche hanno mai fatto politica, e si avvicinano a noi ai gazebo, o via Internet, per iscriversi. Il tesseramento a Fratelli d’Italia è sempre aperto: ovviamente chiediamo di compilare il modulo di iscrizione con tutti i dati personali, e poi ci riserviamo un minimo di verifica, e di riflessione interna. Ma chi arriva per dare una mano e impegnarsi portando il proprio contributo da noi è benvenuto e ben accolto.
Guardiamo ad Alessandria 2023: che consigli darebbe al sindaco Abonante e al variegato ‘campo largo’ che lo sostiene?
Giorgio per me è un amico di calcio e non solo, credo si sappia. E in politica è da sempre un avversario leale, e una persona perbene. Detto questo, il ‘campo largo’ della sua maggioranza è costituito da soggetti politici che a livello nazionale se le danno di santa ragione: non solo sono diversi tra loro, ma spesso proprio incompatibili. Penso all’avversione tra Renzi/Calenda e grillini, per non citare poi lo stato di disgregazione che sembra vivere il Partito Democratico. Insomma, con una maggioranza così si può forse sopravvivere facendo ordinaria amministrazione, ma oggi ad Alessandria serve altro, per reagire al contesto di enorme difficoltà. Mi limito a constatare che, da giugno ad oggi, la giunta di Palazzo Rosso è stata immobile, senza alcun legame con la città: alcuni sono volti tristemente noti della giunta Rossa, mentre i nuovi proprio non li conosce nessuno.
Qualcosa hanno fatto: vie le agevolazioni per le auto elettriche in città da gennaio, ad esempio….
(sospira, ndr) Mobilità e commercio sono le due cartine di tornasole su cui presto la giunta Abonante sarà giudicata. Viviamo in una città di provincia, con gli stessi problemi di viabilità e parcheggio di una grande città. E sul fronte commercio in città serpeggia un pessimismo terribile: davvero ci attende un Natale al buio, con eventi striminziti e gli esercenti abbandonati al loro destino? Sarebbe una tragedia.
E la sicurezza?
Emergenza costante, non si deve abbassare la guardia. Il centro destra ha fatto cose importanti, in termini di controllo di aree critiche e di potenziamento degli organici della polizia municipale. Ora sul parcheggio dell’Ospedale, per fare un esempio, leggo di nuovo notizie inquietanti. Non solo singoli accattoni molesti, ma una vera e propria organizzazione che esige ‘il pizzo’ per parcheggiare, e fa sentire minacciate soprattutto le donne. Il lassismo del centro sinistra su questo fronte va incalzato.
A Palazzo Rosso avete un gruppo consiliare di grande esperienza…..
Per fortuna sì. Locci, Priano e Sciaudone sono tre consiglieri di livello assoluto, e stanno lavorando in maniera coordinata: nel 2023 incalzeremo la maggioranza colpo su colpo. Ma sottolineo che è tutta l’opposizione di centro destra ad essere davvero unita: con Lega, Forza Italia e lista civica per Alessandria i rapporti sono ottimi, e il dialogo costante.
State già pensando al prossimo sindaco?
No, per quello è decisamente presto: a meno naturalmente di crisi improvvise della maggioranza, e in quel caso ci faremo trovare pronti. Prima però ci sono altre scadenze: nel 2023 si vota per le comunali a Novi Ligure, nel 2024 in centri zona importanti come Casale Monferrato e Tortona, ma anche per le Europee e per le Regionali. Su tutti i fronti, Fratelli d’Italia cercherà di mettere in campo i migliori, come abbiamo sempre fatto. E lo faremo nel pieno rispetto degli accordi che saranno stipulati con gli altri partiti di centro destra. Le recenti elezioni politiche ci hanno insegnato che il centro destra unito, se sa dare voce alle esigenze concrete degli elettori, può vincere ovunque.