di Graziella Zaccone Languzzi
Si chiama Unione Europea ma di unione ha ben poco, perché ogni Stato bada solo a se stesso ed ai suoi interessi: puro sovranismo nazionale, etichetta che però assegnano ai ‘populisti’ accusati di remare contro.
L’Italia da troppo tempo è trattata come la “Cenerentola” dell’Unione, certamente per la nostra fragilità economico finanziaria (a quanto ammonta oggi il nostro debito sul Pil? Hanno smesso di raccontarcelo all’inizio del covid, quando eravamo al 136%: ma state certi che tra poco ricominceranno: e vai con lo spreed..), ma anche a causa di chi mandiamo a rappresentarci: troppo spesso ‘trombati’, o yes man, e yes woman.
Se questa è l’unica Unione Europea possibile, non posso che dichiararmi antieuropeista.
Nei giorni scorsi la Francia ha dato il peggio di sè, i francesi sono arrivati a minacciarci e hanno blindato le frontiere.
Il comportamento del Governo italiano dal mio punto di vista è stato corretto, e cito il giurista Sabino Cassese: “Migranti, sbarchi, Ong: la lezione di Cassese ai talebani dell’accoglienza. Cassese conferma la legittimità dei decreti di Piantedosi: Bene il governo su dichiarazioni programmatiche”.
E non ho avuto dubbi. La Francia prima ha compiuto l’atto generoso di accogliere per la prima volta una delle quattro ONG in assalto alle coste italiane dopo giorni di tensioni per gli immigranti sullaOcean Viking in mezzo al mare senza un porto in cui sbarcare. Ma poche ore dopo dalla Francia (che ci ha ripensato) arriva una dura reazione alla nuova politica migratoria dell’Italia, e tale “aggressione” al nostro paese è chiaramente dovuta soprattutto ad una crisi interna alla politica francese. Infatti, di fronte alla notizia dell’arrivo della Ocean Viking a Tolone, sono insorte le opposizioni contro Macron.
Macron è stato messo sotto accusa sul fronte interno da Le Pen, nazionalista preoccupata dal nuovo scenario. Ma noi italiani che dovremmo dire?
Ecco come si sta comportando la Francia con gli immigrati: i 230 naufraghi sbarcati a Tolone dall’Ocean Viking non sono stati ammessi sul territorio francese e mai lo saranno, ma posti in “zona di attesa internazionale” nella base navale militare di Tolone (sud est della Francia). Le persone la cui richiesta d’asilo risulterà chiaramente infondata e quelle che dovessero rappresentare un ‘rischio securitario’ subiranno procedure di rimpatrio verso il loro Paese d’origine, o magari per far prima saranno caricati su camionette della gendarmerie e scaricati oltre confine, in Italia.
Due terzi dei passeggeri dell’Ocean Viking verranno rilocalizzati in nove Paesi europei tra cui Germania (Berlino ne accoglierà circa 80), Lussemburgo, Bulgaria, Romania, Croazia, Lituania, Malta, Portogallo, Irlanda nel quadro del meccanismo europeo di solidarietà a cui l’Italia questa volta non partecipa (ci mancherebbe altro). Con questa selezione quasi tutti saranno trasferiti o respinti.
A questo punto di che si lamenta la Le Pen? E gli aggressivi ministri di Macron? La vergogna è che nessuno degli stati UE che contano accusi la Francia, preferendo invece puntare il dito su di noi. E poi, naturamente, mentre i francesci, di destra o di sinista, sono prima di tutto francesi e nazionalisti, ecco il balletto tragicocomico di quel che resta del centro sinistra italiano schierarsi senza se e senza ma contro il proprio governo, preferendo fare gli interessi dei francesi. Ricordate Tafazzi? Ecco, la sinistra italiana è soltanto più quella roba lì.
Macron ha schierato 500 agenti a Ventimiglia e annunciato che non accoglierà dall’Italia i 3.500 migranti previsti ai piani di redistribuzione: che altro serve per capire che i francesi sono fare i loro interessi, e noi no? I francesi fanno paternali e si mettono sul pulpito, ma di notte ributtavano oltre i nostri confini i clandestini intercettati a Bordighera o Ventimiglia, e hanno sgomberato con le ruspe gli accampamenti degli immigrati illegali a Calais.
In questo momento ai confini con l’Italia i francesi paiono impazziti, hanno piazzato un esercito di polizia ed è in atto una raffica di respingimenti, anche di neonati, con controlli uno ad uno su auto e treni in transito attraverso il confine a Ventimiglia. Un video girato sabato mattina mostra un’auto della gendarmerie francese “scaricare” tre migranti in territorio italiano a Claviere. Nelle immagini si vede arrivare una vettura, scendere da essa un poliziotto e tre persone di colore che portano degli zaini. Ma noi fino a che punto conosciamo la Francia politica? Una politica finto europeista ma che ha sempre curato solo gli interessi nazionalisti.
Dalla Legion D’Onore concessa a piene mani a gran parte dei big del nostro centro sinistra (Romano Prodi, Massimo D’Alema, Franco Bassanini, Carlo Debenedetti, Emma Bonino, Piero Fassino, Walter Veltroni, Dario Franceschini, Enrico Letta, Sandro Gozi, Giovanna Melandri, Roberta Pinotti, Pierferdinando Casini, Paola Severino, Giuliano Pisapia, Beppe Sala) al ‘Trattato del Quirinale’, che di fatto mette l’Italia al servizio della Francia all’interno degli equilibri europei: questo è lo scenario in cui ci stiamo muovendo.
Il testo dell’accordo di cooperazione firmato il 26 novembre 2021 a Roma tra il premier Draghi e il presidente della Repubblica francese Macron, alla presenza del capo dello stato italiano Sergio Mattarella, è un atto che va letto completamente, per comprenderne la natura dirompente.
A leggere le prime righe del trattato c’è da sbellicarsi dalle risa visto che stiamo parlando di Francia e lo trascrivo: “… tenendo in considerazione la portata e la profondità dell’amicizia che le unisce (Parigi e Roma), ancorata nella storia e nella geografia; riaffermando in questo spirito il loro legame comune con il Mediterraneo quale crocevia di civiltà e punto di congiunzione tra i popoli d’Oriente e d’Occidente, dell’Europa e dell’Africa … ”. Ridicolo, a quanto pare un trattato disatteso dalla Francia, altro che profonda amicizia se tocchi i francesci nei loro interessi.
La Francia e l’Africa
Non vuole gli immigranti africani, li maltratta e li “scaccia” a Ventimiglia e Bordighera ma la Francia controlla e impoverisce 14 Stati africani. Lo si legge qui.
“A settembre 2018 davanti all’ambasciata francese in Italia a Roma in piazza Farnese, giovani africani, emigrati da tempo in Italia e in altri paesi europei, per contestare la politica africana della Francia oggi di Emmanuel Macron. A guidarli Mohamed Konare, originario della Costa d’Avorio, attivista panafricano con obiettivo di spiegare agli europei i metodi di tipo coloniale con i quali la Francia continua a comandare e depredare in Africa ben 14 Stati, un tempo sue colonie, diventate indipendenti negli anni 60, ma soltanto sulla carta. Il giogo francese su questi Paesi è soprattutto economico e monetario, ed è congegnato in modo tale da garantire a Parigi un ferreo controllo della loro moneta, oltre a un monopolio esclusivo sulle ricche materie di cui abbondano (oro, uranio, petrolio, gas, cacao, caffè), con un risultato duplice: arricchire la Francia e le sue élites imprenditoriali da un lato, con uno smisurato trasferimento di ricchezza (circa 500 miliardi di dollari l’anno, secondo alcune stime); dall’altro lato. impoverire fino alla miseria i popoli indigeni, che sono così costretti a fuggire per fame verso l’Italia e l’Europa, in cerca di fortuna”. Questi sono i fatti e qui in Italia i vari “guru” del giornalismo di indottrinamento a senso unico non ne parlano.
Come lo faccio io, chiunque può documentasi con la magia di internet: fai una domanda e ti si apre un mondo di informazioni. L’importante è essere curiosi, e non accontentarsi delle verità preconfezionate che spesso ci vengono raccontate.
Concludo con questa frase di Bruno Vespa: “nessuno può imporci di trasformarci nel terminal passivo di traffici oscuri rinunciando a qualunque parvenza di sovranità nazionale in favore di persone che non fuggono da guerre”.