Consiglio Comunale di giovedì 8 Agosto: sta per iniziare la discussione sulla Delibera di Giunta: “Re-internalizzazione (rientro del servizio in comune) dei servizi educativi comunali e cessione di rami d’azienda Aspal Srl all’Azienda Speciale Multiservizi Costruire Insieme.
Il Presidente dà notizia che la Giunta ha presentato un emendamento per variare la sua proposta di Delibera. Si discute e si vota approvando a maggioranza l’emendamento.
Il Movimento 5 Stelle ha votato contro. Contro un emendamento che cambia completamente la natura e la procedura giuridica dell’operazione in Delibera. Infatti, quella che era una cessione di rami di azienda diventa, con la variazione approvata, un trasferimento di servizi. Una differenza che può sembrare minima, ma che è invece di proporzioni quasi abissali.
In pratica, mentre nella Delibera non emendata l’Aspal Srl cedeva a “Costruire Insieme” alcuni suoi rami di azienda, con conseguente passaggio tout court dei lavoratori addetti a tali servizi, garantendone tutte le garanzie giuridiche ed economiche per legge (art. 2112 c.c.); il trasferimento genera il passaggio dei soli servizi.
Si tratta di servizi che, in virtù di precedenti Delibere, furono assegnati ad Aspal Srl. Gli atti esecutivi della nuova Delibera hanno la conseguenza di revocare detta assegnazione ad Aspal per ri-assegnare i servizi all’Azienda Speciale “Costruire Insieme”. Questo implica che non ci sia alcuna garanzia per il personale già impegnato, in quanto il trasferimento di servizi, rispetto alla cessione di rami d’azienda, è del tutto sganciato dal passaggio obbligatorio del personale.
Si realizza quanto avvenuto nel caso del trasferimento del servizio informatico (SIT) da Aspal Srl al Consorzio piemontese (CSI), che aveva comportato il passaggio di soli 5 dipendenti su 22 addetti in servizio da tempo.
L’intento della Giunta e del Sindaco ci sembra quello di voler “legalizzare” l’azienda speciale “Costruire Insieme”, nel rispetto del decreto sulla Spendig Review (n.95/2012) e della recente Sentenza della Corte Costituzionale (n. 236/2013), attraverso il trasferimento dei servizi da azienda chiusa a “nuova” azienda e con il risparmio minimo del 20% sul costo dei servizi stessi (le due condizioni che “legittimerebbero” l’operazione).
Il risparmio si realizzerà riassumendo solo una parte del personale che sarà licenziato da Aspal Srl. Di quanti dipendenti si tratterà? Considerato il precedente SIT – CSI, crediamo ben pochi!
Segnaliamo ai cittadini anche che hanno avuto talmente fretta di cambiare il contenuto della delibera con l’emendamento, che il titolo della stessa continua a riportare la dicitura: cessione di rami di azienda da Aspal a C.I., mentre nel testo della delibera la dicitura cessione di rami di azienda non esiste più (ovviamente, trattandosi appunto di trasferimento di servizi).
A questo punto ci appare più chiara la richiesta fatta da Rita Rossa l’altro giorno a Roma. Richiesta di posticipare ancora di un anno (per un totale di 3), il termine entro cui raggiungere un bilancio stabilmente riequilibrato. Non sarà che occorre più tempo per realizzare la “decimazione” dei lavoratori delle partecipate? Nel senso opposto del termine però: ne salvo uno solo e nove li lascio al loro destino!
Tutto questo inizia ad assomigliare al sogno di città del famoso ritornello dell’Equipe 84: “Tutta mia la città, un deserto che conosco..”. Non sappiamo però se il Sindaco piangerà, come l’innamorato deluso del 1969.
L’emergenza occupazionale che coinvolgerà diversi lavoratori, aggravata dall’evidenza di modalità d’intervento un po’ troppo frettolose e quanto meno superficiali (non è stato nemmeno corretto il titolo!), ha indotto il M5S a predisporre un’interpellanza in cui si chiedono garanzie occupazionali per i dipendenti oggi impegnati nei servizi che saranno oggetto di trasferimento.
Movimento 5 Stelle Alessandria