di Graziella Zaccone Languzzi
1) La notizia: “Alessandria al verde: niente fondi Pnrr ai paesi della provincia”. Per la rigenerazione urbana sono circa 300 i milioni andati solo a Comuni del Sud e del Centro per ristrutturare edifici e migliorare servizi. I contributi assegnati per l’anno 2022 sono pari a 296.285.347,88 euro per interventi riferiti alle opere di rigenerazione urbana. Qui il Decreto ministeriale corredato dai relativi allegati. Escluso tutto il Nord Italia a causa dei criteri adottati, in particolare l’indice di vulnerabilità sociale e materiale ISVM definito dall’Istat, che ha favorito i Comuni dell’Italia centrale e soprattutto meridionale. I Comuni di Campania, Marche, Puglia, Calabria e Sicilia potranno ristrutturare edifici pubblici, migliorare i servizi, recuperare aree pubbliche dismesse, persino bonificare siti inquinati, per un massimo di 5 milioni a progetto, sempre che questi fondi siano veramente utilizzati per quegli scopi. Nell’articolo de La Stampa si legge la dichiarazione del Presidente nazionale dell’Uncem (Unione dei Comuni e degli Enti Montani) Marco Bussone, che condivido: “Come era avvenuto per il precedente bando riferito alle grandi città, l’Isvm favorisce certe aree del Sud. Senza risolvere i problemi aumenta le sperequazioni, le disuguaglianze, le differenze, le difficoltà. È centrato su un sistema scorretto e con parametri che non fotografano il Paese, inquadrano pure male i disagi, eppure viene usato. Siamo arrabbiati e delusi poiché i fondi andranno solo a cinque regioni. Il bando andrebbe ritirato dal ministero per tutelarsi”. I problemi atavici del Mezzogiorno: ho ormai superato i tre quarti di secolo, ero piccola e nella mia famiglia si ascoltava il giornale radio, poi arrivò in casa la prima TV in bianco e nero, quindi sono 70 anni che sento parlare della questione meridionale, del Mezzogiorno, dei problemi del Sud. Lettura interessante. Tornando al Pnrr, ammetto di essere completamente a digiuno di elementari norme delle politiche di finanza e contabilità, ma sul Pnrr potrei azzardarmi a dire che la Ue non regala nulla: quando dà qualcosa, poi se la riprende con gli interessi e con saldo negativo per il nostro Paese, soldi che dovranno restituire tutti i contribuenti italiani. Quindi tutte le Regioni avrebbero dovuto essere state considerate, per quanti secoli ancora dovremo finanziare il Mezzogiorno?
Voto: 2
2) Caro bollette: giorni fa in un supermercato ho ritirato il mensile dei Consumatori e mi ha attirato il titolo di punta in copertina: “Fuga dal gas, per salvarci dal caro bollette siamo chiamati a risparmiare sui consumi energetici a beneficio del nostro portafoglio e dell’ambiente” . Solo il titolo mi fa arrabbiare a sufficienza, perché sul caro energia io e altri milioni di italiani siamo vittime di un’inverosimile speculazione lasciata passare nel silenzio totale dei governi europei e italiani, già a conoscenza dal secondo semestre 2021 su ciò che sarebbe accaduto. Una speculazione con la scusante della guerra, e noi italiani fessi a credere ad ogni baggianata che ci raccontano abbassando la testa. Chi può paga, e gli altri diventano morosi, con il rischio di ritrovarsi senza luce e gas alle porte dell’inverno.
La speculazione irrompe sulle attività, piccole, medie, grandi con le conseguenze che stiamo via via subendo, e la domanda che potrebbe sembrare sempliciotta è: nessuno all’interno del governo Draghi dal secondo semestre 2021 in poi si è posto domande sulle decisioni da parte del TTF (Title Transfer Facility), il mercato virtuale di Amsterdam istituito dall’Unione Europea dove viene stabilito il prezzo del gas? E come siamo arrivati alla triplicazione delle bollette di energia elettrica? E a che serve l’Arera? Ne sottolineo lo scopo: l’Arera è un’Istituzione delle Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità con il compito di tutelare gli interessi dei consumatori e di promuovere la concorrenza, l’efficienza e la diffusione di servizi con adeguati livelli di qualità, attraverso l’attività di regolazione e di controllo. Alla faccia! L’Arera a quanto pare può essere qualunque roba meno quello per cui è stata istituita. visti i risultati. Nel titolo del mensile Consumatori poi si legge: “… a beneficio del nostro portafoglio e dell’ambiente …” Mi fa pensare al proverbio “italiani cornuti e mazziati”. Il mio portafoglio soffre, come quello di quasi tutti gli italiani, ma qui c’è qualcosa che non quadra. Sulla guerra stendo un velo pietoso, ma sulle speculazioni perché il Governo di larghe intese Draghi non ha vigilato. permettendo tutto questo?
Voto: 2
3) La questione immigrazione clandestina è tutt’altro che risolta, e l’assalto
all’Italia continua. Per questo avrei voluto Matteo Salvini al Ministero dell’Interno (Viminale) nel Governo Meloni, anche se naturalmente valuteremo nei fatti l’operato del nuovo Ministro. Aggiornamento al 27 ottobre: circa 500 arrivati a Lampedusa su sei barconi, circa 1350 partiti dalla Cirenaica e
300 raccolti dalle due navi ONG Humanity e Ocean Viking. Per fortuna il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha iniziato a regolamentare la situazione: “Stretta Piantedosi, navi ong non entrino in acque dell’Italia”. Per le ONG e chi c’è dietro forse è finita la pacchia. Questa notizia del 30 settembre spiega a che punto siamo arrivati con la gestione Draghi Lamorgese: “48 ore no-stop di sbarchi. E ora le ong si lamentano pure dei porti”. Le lamentele delle ONG mettono in evidenza l’egoismo delle associazioni che operano nel Mediterraneo, per le quali sembra sia più importante lo sbarco a ogni costo che la miglior gestione dei migranti, visto che i porti siciliani, dove loro vogliono sbarcare, stanno gestendo ancora flussi di migranti ingenti al pari di quelli calabresi. Nel 2019 al primo processo a Matteo Salvini sul caso Gregoretti, il Tribunale dei ministri scagionò Salvini ritenendo che non aveva violato alcuna convenzione nazionale e internazionale, le sue scelte furono condivise dal governo (Conte 1/giallo verde), non ci fu nessun sequestro di persone e per i giudici le ONG dovrebbero sbarcare nel loro paese di bandiera. Ma le ONG hanno pure il coraggio di lamentarsi, alla Geo Barents non è piaciuto il porto di Taranto, troppo distante da dove si era arbitrariamente posizionata. Ora, quasi quotidianamente una nave ONG sbarca in Italia centinaia di migranti, che si aggiungono a quelli che arrivano in autonomia: sono oltre 70mila gli sbarcati da gennaio 2022, che vanno ad aggiungersi alla moltitudine arrivata dall’agosto 2019. Centinaia di migranti a ogni sbarco, numeri che il sistema di soccorso italiano (e non solo) non può sopportare a lungo. Intanto dal Vaticano è già arrivato il monito contro Giorgia Meloni per la questione immigranti. Insomma “C’è già una flotta anti-Meloni”. I proseliti della minoranza in tv e sui social appaiono pieni di livore e faticano a mettersi l’anima in pace: ma hanno perso le elezioni, e provino a domandarsi perché.
Voto: 2