Un livello produttivo paragonabile ad un’annata media. I presupposti erano per un bilancio decisamente migliore ma, l’andamento climatico e una cascola abbondante, hanno portato ad un bilancio non del tutto soddisfacente per la nocciola piemontese.
Dopo l’esigua produzione del 2021, le premesse erano ottime e le aspettative di ‘carica’, grazie anche una limitata presenza di cimiciato e un clima ideale al momento della fioritura, hanno accompagnato i corilicoltori sino a quale settimana fa, quando, anche il nocciolo, dopo aver resistito meglio di altre piante, ha avuto un tracollo causato da troppi mesi di siccità e da un’impollinazione insufficiente.
Mentre si stanno ultimando le fasi di raccolta, rimane l’incognita sul prezzo e si stanno affrontando i rincari energetici, per la corilicoltura alessandrina è tempo di un primo bilancio ed è questo il quadro emerso dall’incontro che si è svolto nell’ambito della 20^ edizione della Fiera Mercato della Nocciola Piemonte in programma ogni terzo sabato di settembre in Località Piagera di Gabiano, in Valcerrina.
“La nostra nocciola, la Tonda Gentile Trilobata, rappresenta una filiera strategica ed importantissima per il territorio alessandrino: la priorità è puntare sempre più alla ricerca e ad un miglioramento delle rese, remunerativo per chi coltiva e sostenibile per chi produce. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco durante il suo intervento al convegno “Annata corilicola, cosa dobbiamo aspettarci?” -. Sicuramente dobbiamo essere preparati a contrastare gli sfasamenti climatici e a convivere con gli effetti della siccità ma è innegabile che in Monferrato, la coltivazione del nocciolo sia una realtà capace di garantire opportunità di impiego e reddito migliorando l’ambiente e il paesaggio, protagonista di accordi di filiera con un’agroindustria virtuosa come la Novi-Elah-Dufour. La Tonda Gentile ha caratteristiche uniche nel suo genere, è la migliore nocciola al mondo e, forti di questo dobbiamo promuovere e valorizzare sempre di più il nostro prodotto e il nostro territorio. La qualità: questa è l’arma vincente per essere competitivi. La produzione di nocciole in Piemonte viene svolta secondo i migliori standard, in netta contrapposizione alla nocciola coltivata all’estero, spesso risultato di condizioni lavorative di sfruttamento, e garantisce un importante livello di occupazione stagionale, nel pieno rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori, una differenza importante e netta da quanto avviene in altri Paesi extraeuropei, come la Turchia”.
Pubblico numeroso e grande interesse anche per lo spazio dedicato alle novità della meccanizzazione, ad aprire il lavori è stato il presidente della Cooperativa “Monferrato Frutta”, ing. Giovanni Brusasca, sono seguiti i saluti del sindaco di Gabiano, Avv. Domenico Priora e l’intervento del Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco, il quale ha sottolineato come in questi anni “il lavoro svolto dai tecnici e dalle aziende di Coldiretti abbia portato, oltre che a evidenti innovazioni per tutta la corilicoltura piemontese, anche ad importanti riconoscimenti a livello internazionale. Questo è risultato di anni di studio e di un fondamentale gioco di squadra che si traduce in buon prodotto, sperimentazione e tutela del territorio: la giusta ricetta per offrire garanzie di prezzo e di collocazione del prodotto partendo dalla tutela della sostenibilità ambientale”.
Al tavolo dei relatori, il Responsabile corilicolo Coldiretti Alessandria Alberto Pansecchi ha fatto il punto sull’annata dal punto di vista tecnico, e il direttore dello stabilimento di Cortemilia per la “Nocciole Marchisio”, Stefano Grosso, ha puntato l’attenzione sulla domanda/offerta del mercato partendo da una produzione mondiale pari a 1.250.000 tonnellate dove il 70% è turca con l’Italia che si piazza al secondo posto con una superiorità organolettica fuori discussione e un potenziale che ha ancora molte carte da giocare.
E, proprio partendo dalle potenzialità del territorio alessandrino, Alberto Pansecchi, ha puntualizzato come “la nostra provincia sia destinata a diventare il punto qualitativamente più elevato della corilicoltura piemontese valorizzando sempre di più gli areali collinari che danno prodotti più pregiati e sfuggono maggiormente alle condizioni climatiche avverse. Fondamentale, però, fare in modo che nessuno possa introdurre varietà estranee al territorio piemontese. Dal punto di vista tecnico, l’annata è stata impegnativa per la mancata nutrizione causata dalla prolungata siccità. In futuro saranno importantissime le concimazioni e dovrà essere sempre maggiore l’attenzione posta alla qualità dell’impollinazione”.
La Tonda Gentile coinvolge 2.000 aziende piemontesi con 26mila ettari di superficie coltivata di cui 15mila in piena produzione, per una produzione totale media di 200mila quintali. La produzione alessandrina conta su una base di 3.750 ettari tra allevamento e fase adulta distribuiti nell’intero territorio collinare provinciale, circa 500 le aziende coinvolte nella filiera corilicola.
Infine, una riflessione: nel 95% dei casi il consumatore acquista non nocciole ma prodotti in cui le nocciole sono presenti. Per questo i progetti di filiera con le industrie virtuose, che credono e investono nel territorio, sono fondamentali per il futuro di chi coltiva e di chi produce.