Una fragile Alessandria perde anche a Gubbio

di Pier Luigi Cavalchini

Poco prima del ventesimo del secondo tempo si capisce di che pasta è fatta l’Alessandria vista, nella terza di campionato, in trasferta al “Barbetti” di Gubbio. Su un innocuo tiro, perfettamente neutralizzabile, complice un ritardo nell’intervento del portiere, si sono sciolte le speranze di portare a casa un punto dall’Umbria. Un punticino che avrebbe dato morale e che, forse, avrebbe permesso quel salto di qualità che tutti si aspettano. Purtroppo, oltre qualche prestazione individuale più che dignitosa e l’impressione di un maggiore amalgama a centrocampo, non si è andati.

Da segnalare, in modo particolare, l’assoluta mancanza di reazione al gol di Bonini che ha mostrato quanto sia poco flessibile e duttile l’insieme della squadra, incapace ad adattarsi ai cambi in corso di partita. Giusta la sconfitta, forse eccessivo il due a zero finale, che deve comunque far riflettere. A fine resoconto di partita proviamo a riprendere il discorso.

Subito avanti il Gubbio, in classica tenuta rossoblu, con chiare intenzioni bellicose. Sugli scudi, fin dalle prime battute, Spina e Bulevardi. Buona l’organizzazione degli umbri anche a centrocampo che, per i primi dieci minuti, fanno letteralmente impazzire la squadra di Rebuffi. Provano un “contenimento” adeguato Sini, Lombardi, Rota e Speranza ma la pressione rossoblu è continua e frutta calci d’angolo e punizioni a ripetizione.

Comunque, passata la sfuriata iniziale i Grigi riescono anche a tessere trame interessanti che trovano in Podda e Lombardi due playmakers solitamente attenti. L’arbitro Gemelli ha il suo da fare per gestire i contrasti e il gioco continua anche se spezzettato.

Nunzella e Sini sembrano aver registrato al meglio la difesa e dal quindicesimo minuto le folate del Gubbio si fanno più rade. Anzi, comincia ad alzare il suo baricentro la squadra piemontese, puntando sulla mobilità e la prestanza fisica di Nepi e Sylla. Quest’ultimo autore di una prestazione di qualità, spesso malmenato dalla difesa umbra e, comunque, sempre autorevole nella gestione della palla. Anche Nepi ha operato qualche buono spunto ma, comunque, sempre in un quadro di sterilità cronica dei Grigi alessandrini.

Al minuto 29 e al minuto 31 Spina, sempre veloce e imprevedibile, ha due buone occasioni per portare in vantaggio la squadra di casa, ma spreca. Marietta si fa apprezzare per un buon intervento in anticipo su Bonini che, comunque, frutta al Gubbio il sesto calcio d’angolo, nel solo primo tempo, con un possesso palla degli umbri di 60 a 40. Numeri che testimoniano una voglia di vincere e una pressione che non è mai venuta meno.

L’occasione più ghiotta del primo tempo è comunque per l’Alessandria che colpisce la traversa con Sylla e poi, sulla ribattuta, segna con Nepi ma in sospetto fuorigioco. Il tutto nasce da un lancio lungo da destra su cui la difesa del Gubbio cincischia. Si arriva, comunque, al riposo con il risultato a reti inviolate, sostanzialmente giusto, soprattutto per l’ordinata difesa alessandrina che ha saputo tener testa ai giocatori dell’attacco rossoblu.

Diversa la musica nel secondo tempo con il Gubbio che aumenta la pressione e in diverse occasioni si avvicina alla porta di Marietta. Giusto l’annullamento del gol di Arena in chiarissimo fuorigioco su cui non avevano senso le rimostranze di mister Braglia e di molti giocatori umbri. Ma il gol era nell’aria. E si concretizza nel modo più inaspettato al diciassettesimo del secondo tempo.

E’ Bonini, da trenta metri, a far partire un rasoterra non particolarmente forte che passa vicino ad una selva di gambe e va ad insaccarsi alla sinistra di un disattento Marietta. E’ la seconda volta che il giovane portiere, classe 2002, si fa trovare impreparato su conclusioni non trascendentali e, a malincuore, dobbiamo sottolineare che se i punti dei Grigi sono ancora zero è in buona parte colpa sua. La squadra, probabilmente, pur non brillando, avrebbe portato a casa un pareggio per zero a zero. Invece per una disattenzione, tutti i piani di mister Rebuffi vanno a farsi benedire.

Di tempo ce ne sarebbe ancora per recuperare ma questa Alessandria è lenta e prevedibile e gli innesti di Mionic e Galeandro non hanno migliorato la situazione. A dieci minuti dalla fine ci prova Nichetti dalla distanza ma il tiro “telefonato” è facile preda di Di Gennaro. Due minuti dopo un abbastanza vivace Nepi potrebbe girare a rete un bel traversone di Galeandro ma viene fermato sul più bello.

La rete finale di Artistico, frutto di un contropiede in velocità va a suggellare una prova di maturità degli umbri che non hanno sprecato l’occasione di prendersi i tre punti, anche se con fatica. Soprattutto ha mostrato quanto sia precaria la condizione dei giovani orsacchiotti, poiché la corsa in velocità di Artistico che va a riprendere un pallone quasi perso, superando con facilità ben due difensori grigi, è un campanello d’allarme preoccupante.

Una squadra, quella dell’Alessandria, che già non ha campioni in prima squadra e che si ritrova con rincalzi ancor meno preparati e motivati. Se poi si aggiunge la malasorte (traversa di Sylla) e la stanchezza: non solo non si avranno risultati ma si rischierà di diventare la “squadra materasso” del girone.

Si accennava prima alla necessità di ragionare con freddezza su qualità dei giocatori, scelte dell’allenatore e caratteristiche di gioco. Checchi, Nichetti, Rota, Nunzella, Lombardi, Mionic, Podda fanno quello possono e che sanno fare: purtroppo non molto. Nepi e Sylla, potrebbero fare di più ma sono poco serviti da un centrocampo fantasma. Podda, Nunzella e Lombardi provano a sostenere le punte ma con poco successo.

Giochiamo sempre sui lanci lunghi e sui rimpalli fortuiti, quasi come una squadra inglese di amatori. Così non si va da nessuna parte. Rebuffi pensiamo se ne sia accorto, per cui ci attendiamo segnali forti da lui e dalla società.
Lunedì prossimo al Moccagatta in notturna arriva la forte Reggiana. Mah.

Gubbio 2 – Alessandria 0

Marcatori: 63′ Bonini, 90′ Artistico