di Ettore Grassano
“La mia più grande soddisfazione sarebbe poter consegnare ai cittadini della provincia di Alessandria nel 2024, alla scadenza del mio mandato, un ente Provincia risanato, e di nuovo in grado di reggersi sulle sue gambe, dopo i disastri conseguenza della riforma Delrio”.
Enrico Bussalino, sindaco di Borghetto Borbera, si è insediato a Palazzo Ghilini alla fine del 2021, ben conscio della ‘mission impossible’ che lo attendeva: “Dopo soli otto mesi di mandato, non posso che essere soddisfatto del lavoro svolto sin qui, grazie soprattutto all’abnegazione di dirigenti e funzionari, che vanno spesso ben oltre il loro dovere. Quando sento qualcuno che si lamenta dei dipendenti pubblici lo porterei a fare un giro da noi: dove a ranghi super ridotti il personale della Provincia risponde con grande efficienza alle tante esigenze del territorio. Cito solo Ambiente e PNRR: due settori in cui noi siamo strategici, e che generano una mole di lavoro incredibile”. Ma poi ci sono anche peste suina, turismo, distretti del commercio. Insomma la Provincia di Alessandria, con circa 260 dipendenti operativi (“ma circa 25 svolgono in realtà mansioni per conto della Regione Piemonte) sta facendo miracoli, nonostante qualcuno solo pochi anni fa ne decretò nei fatti la morte, chiudendo i rubinetti dei trasferimenti statali. E invece…….
Presidente Bussalino, non possiamo che partire dallo stato di salute dell’Ente: in netto miglioramento, par di capire….
Questa è una notizia bellissima, e lo dico da sindaco di piccolo comune: chi, qualche anno fa, ha cercato attraverso una pessima riforma di eliminare le Province non aveva fatto i conti con la realtà del nostro paese, dove le tantissime piccole municipalità non possono (oggi più che mai, di fronte alla realtà del PNRR) fare a meno di un interlocutore intermedio, capace di svolgere attività di coordinamento sul territorio.
Ma i vostri conti come vanno?
A fine luglio abbiamo approvato il bilancio previsionale 2022-2024, e ottenuto la riformulazione del piano di riequilibrio, da raggiungere in dieci anni. Come Provincia in pre-dissesto, Alessandria ha ottenuto nel 2022 dallo Stato un contributo a fondo perduto di 2 milioni e 600 mila euro, e un altro milione e 300 mila euro arriveranno nel 2023. A quel punto, anche grazie ad un piano di alienazioni ora assolutamente realistico, da un solo milione di euro (anche perché certi immobili ha più senso pensare a come valorizzarli, anziché svenderli), dovremmo essere di nuovo in grado di reggerci sulle nostre gambe. Se questo percorso di risanamento, che fino ad un anno fa pareva impossibile, si sta realizzando dobbiamo ringraziare certamente l’impegno dell’Upi, ma anche dei parlamentari del nostro territorio. In primo luogo, se me lo consente, Riccardo Molinari, che in questi anni si è speso davvero, e senza riserve. Ma per essere bipartisan, specie ora in campagna elettorale, cito anche il mio quasi conterraneo Federico Fornaro: la competenza non ha colore politico, per fortuna.
La Provincia non può contare su Imu e Tari, come i comuni. Vive di trasferimenti statali, ma anche di multe. Tasto questo sempre dolente….
Eh, lo so bene, e occorre cercare di gestire questo settore con equilibrio. Le multe per eccesso di velocità hanno sempre come primo obiettivo la sicurezza dei cittadini, non l’obiettivo di fare cassa. Giusto contestare gli eccessi, e in qualche caso gli errori. Ma non è un caso se, negli anni, con la diffusione degli autovelox sono diminuiti gli incidenti mortali, e gli infortunati con lesioni permanenti.
Intanto non si placano le polemiche sulla gestione degli ungulati, e della peste suina africana: a che punto siamo?
Gli ungulati erano un serio problema, per la sicurezza e per le attività economiche agricole, già prima dell’emergenza peste suina africana. Chi vive in collina, dalla Val Borbera al Tortonese o all’Acquese, lo sa bene. Anche qui, vorrei evidenziare però la vera abnegazione con cui le Guardie provinciali, che sono una ventina, si stanno prodigando nel coordinamento dei volontari dedicati all’abbattimento dei capi in eccesso. Non c’è stato giorno d’estate, domeniche e Ferragosto compresi, che non abbiano visto la Provincia in prima linea nel presidio del territorio. Qualcuno sostiene che mille cinghiali abbattuti in pochi mesi sono pochi, e che l’emergenza continua ad essere anche numerica oltre che sanitaria. Verissimo, ma consideriamo anche che le operazioni vanno condotte sempre in assoluta sicurezza: con tanti volontari impegnati, e con un turismo di prossimità per fortuna sempre più sviluppato, ci stiamo muovendo con la massima accortezza, con l’obiettivo di scongiurare, o comunque limitare al massimo, qualsiasi tipo di incidente.
Nonostante la pandemia, e nonostante la peste suina, il turismo di prossimità che lei ha citato sta crescendo sempre più….
E’ verissimo, e questo è motivo di grande soddisfazione: la nostra provincia è bellissima, ha scorsi unici e vallate splendide, e ad accorgersene ormai non siamo più solo noi, o i milanesi e liguri. Mi confronto costantemente con Roberto Cava, Presidente di Alexala, e cerchiamo sempre più di sviluppare sinergie, con i nostri comuni, per fare il modo che il turismo, soprattutto quello rispettoso della natura e dell’ambiente.
Manuela Ulandi, di Confesercenti, in una recente intervista su CorriereAl ha ricordato che, nella messa a punto dei Distretti del Commercio, il ruolo di coordinamento della Provincia sarà fondamentale…..
Mi fa piacere, e la penso allo stesso modo: i Distretti del Commercio, importante progetto avviato dalla Regione Piemonte grazie alla tenacia dell’alessandrina Vittoria Poggio, assessore al Commercio, al Turismo e alla Cultura, rappresentano un potenziale volàno per tutti i comuni coinvolti, e la Provincia ci sarà, sicuramente. Non per imporre alcunchè, ma appunto per coordinare, per fare da collettore là dove serve, per sostenere e magari anche per aiutare a semplificare, e ad integrare i diversi progetti.
Un po’ quello che dovreste fare anche sul fronte del PNRR: sapremo sfruttare a fondo questa opportunità epocale?
Dobbiamo farlo, assolutamente. Anche in questo caso, i comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni prive di strutture adeguate, troveranno nella Provincia un interlocutore presente e attento. Noi abbiamo un ufficio ad hoc dedicato alle pratiche del PNRR, che tra l’altro sta già facendo i salti mortali, e andrà potenziato: la legge prevede infatti che tutti i progetti, non solo pubblici ma anche privati, siano oggetto di valutazione e autorizzazione da parte della Provincia, quindi è immaginabile la mole di lavoro, e di impegno. Si consideri poi che tutti i progetti sopra i 150 mila euro devono avere una centrale unica di committenza, ed è quindi fondamentale che le piccole municipalità possano beneficiare del supporto tecnico e consulenziale della Provincia, o dei centri zona. Nei prossimi giorni ci confronteremo con i comuni più grandi, appunto, per definire un percorso operativo integrato, che ci consenta di essere massimamente incisivi, e di evitare qualsiasi duplicazione procedurale.