È tornato nei giorni scorsi alla Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato il bozzetto in gesso della tomba Toscanini di Leonardo Bistolfi, esposto fino al 10 luglio scorso alla mostra Vittore Grubicy. Un intellettuale-artista e la sua eredità. Aperture internazionali tra divisionismo e simbolismo a Livorno.
L’opera è stata inserita nel percorso espositivo curato da due autorevoli storici dell’arte, Aurora Scotti Tosini e Sergio Rebora, specializzati nei secoli Otto e Novecento, e promosso e realizzato dalla Fondazione Livorno – Arte e Cultura in collaborazione con il Comune di Livorno.
Il bozzetto dato in prestito è il lavoro preparatorio per l’edicola in marmo bianco che lo scultore casalese realizzò negli anni 1909-1911 al Cimitero Monumentale di Milano. La cappella originariamente fu costruita per la sepoltura di Giorgio Toscanini, figlio del celebre direttore d’orchestra, morto a soli 5 anni a Buenos Aires. Nella stessa struttura vennero poi sepolti altri membri della famiglia e il maestro stesso nel 1957.
Dopo due anni di stop, le collezioni del Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi sono tornate quindi a impreziosire un’importante mostra, così come è avvenuto costantemente prima della pandemia, quando le opere casalesi, e soprattutto quelle di Leonardo Bistolfi, sono state richieste in prestito in Italia e all’estero (www.comune.casale-monferrato.al.it/museo-prestiti).