di Graziella Zaccone Languzzi
1) Il massimo voto va al Comitato di cittadini casalesi “SiAmoOltreponte” e all’Istituto bancario Unicredit. Le motivazioni: partiamo dal Comitato “SiAmoOltreponte”, che rappresenta i residenti nel quartiere Oltreponte di Casale Monferrato (2.693 abitanti – dati 2020), cittadini organizzati in un Comitato indipendente, al di fuori degli schieramenti politici e senza fini di lucro con l’impegno di puro volontariato. Il Comitato è nato nel 2011 in primis per sopperire alla cancellazione dei Consigli di Quartiere. Lo scopo del Comitato è inoltre tutelare gli abitanti di Oltreponte, sensibilizzando i residenti su temi ambientali, idrogeologici, di servizi e intervenendo per ogni criticità nel quartiere facendosi interlocutori con Istituzioni ed Enti pubblici, utilizzando anche i media in caso di bisogno o non ascolto. Molte le attività e i risultati ottenuti negli anni per piccole o grandi necessità del quartiere, grazie alla costanza di insistere e di non cedere al primo rifiuto. Recente risultato considerato importante per i residenti, soprattutto gli anziani, è l’ottenimento della postazione bancomat dell’Istituto UniCredit. La banca ha incontrato e discusso con il Comitato, ne ha compreso le motivazioni e, nonostante la chiusura della filiale nel quartiere avvenuta lo scorso anno, ha accettato di mantenere almeno la postazione bancomat per alcuni mesi. I fatti: a maggio 2021 la notizia che l’unica banca nel quartiere, la Filiale della Unicredit, avrebbe chiuso. Il Comitato si è subito attivato rivolgendo un appello ai dirigenti Unicredit con la richiesta di una continuativa e permanente postazione Bancomat: “Chiusura filiale Unicredit a Oltreponte: rimarrà un Bancomat per sei mesi”.
Significava che al 31 dicembre 2021 il bancomat sarebbe stato chiuso definitivamente: ma il Comitato di quartiere SiAmoOltreponte non si è arreso ha chiesto un incontro (avvenuto a giugno 2021) con i responsabili di Unicredit della sede casalese per tentare di ottenere una maggiore e lunga presenza. Il dialogo ha dato risposte e la postazione bancomat è stata prorogata sino a giugno 2022. Siamo a maggio di quest’anno e il Comitato ha deciso di interpellare nuovamente i Responsabili di Area di Unicredit per chiedere quali fossero le loro intenzioni su quella postazione bancomat. Dalla sede di Alessandria di Unicredit (da parte della Direzione e del Dott. Daprà) la risposta è stata positiva, la postazione bancomat presso l’ex agenzia Unicredit di piazza Marinai d’Italia nel quartiere casalese sarà ancora attiva fino a giugno 2023: “Bancomat a Oltreponte fino a giugno 2023”.
Da un po’ di tempo gli Istituti bancari hanno iniziato a chiudere le loro filiali nei piccoli centri abitati e ora nei quartieri, frazioni e sobborghi delle città. Da dati analizzati dalla Banca d’Italia si riscontra l’assenza di bancomat per il prelievo automatico in ben 2.800 piccoli comuni italiani. Ai residenti di Oltreponte di Casale Monferrato è andata bene grazie all’intervento del Comitato “SiAmoOltreponte” e alla disponibilità dell’Istituto bancario Unicredit.
Voto: 10
2) Superbonus 110% e il suo fallimento, grazie a Draghi a cui non è mai piaciuto. Un esempio alessandrino: la notizia trattata da Il Piccolo: “Palazzina Atc, lavori fermi da 40 giorni”.
e dagli amici Luigi Manzini e Fabio Boldrin di “Svegliati Alessandria –la città dei Vigili del Fuoco” che hanno fatto un bel filmato: Via Parri | Prigionieri in casa propria.
Da marzo 32 famiglie bloccate in casa da un cantiere inattivo, senza condizionatori, tende da sole, zanzariere, gli hanno bloccato i garage con le impalcature, una parte del tetto è smantellata e sostituita da un precario telo di plastica che non reggerà certamente alle future precipitazioni. ATC (Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Sud) e amministratore condominiale non hanno dato risposte fino a che non sono intervenuti gli organi di informazione, e il 13 luglio si leggeva questa notizia: “Cantiere fermo in via Parri, le rassicurazioni ai residenti: Lavori terminati entro Ferragosto”.
Alla buon’ora, però ho dubbi sulla tempistica.La rassicurazione è arrivata ai residenti della ditta Derthona Golden Service, dal presidente Paolo Caviglia dell’ATC-Piemonte Sud e dell’amministratore del condominio Andrea Recco. Questo è un esempio e non l’unico, ci sono anche altri immobili privati fermi. Draghi e i partiti di centro sinistra sono impegnati da mesi in una guerra non dichiarata alla Russia (che poi ci taglia il gas: chissà come mai, dopo sanzioni e scorrettezze di ogni tipo), e ciò che succede nel paese pare non sia affar suo.
Ora poi, che il ‘campo largo’ del genio Letta si è già assai ristretto, a Roma han ben altre beghe di cui occuparsi.
Il Superbonus è l’unica cosa buona che riconosco al Movimento 5 Stelle, una misura di incentivazione introdotta dal decreto legge “Rilancio” del 19 maggio 2020, che puntava a rendere più efficienti e più sicure le abitazioni attraverso un meccanismo che prevedeva la possibilità di effettuare i lavori a costo zero, o quasi. Un’importante opportunità e la decisione di Draghi, l’uomo dei fondi di investimento internazionali chiamato a salvare l’Italia, oggi sta producendo gli effetti che si leggono qui: “Superbonus del 110: sta per esplodere la bolla dell’edilizia?”
Cantieri fermi non solo in Piemonte, con ponteggi e gru che non si muovono da mesi. Magazzini edili che stanno sollecitando il pagamento a imprese che non hanno liquidità, ma di contro hanno tanti crediti nei cassetti fiscali che non riescono più a cedere a nessuno perchè le banche “hanno chiuso i rubinetti”. Ben 33mila imprese artigiane in Italia rischiano di fallire e il Parlamento tace? Se Conte staccasse la spina a questo Governo, sarebbe da parte sua “un atto d’amore” verso il paese e gli italiani.
Voto: 2
3) “Inflazione, Fornaro (LeU): “Aumentare salari e pensioni, rischio di esasperazione sociale”. Ma va? Chi l’avrebbe mai detto! Nessun alessandrino e nessun italiano era al corrente della grave situazione economica che colpisce in crescendo da anni famiglie, lavoratori, pensionati e imprese: meno male che c’è Fornaro a ricordarcelo. Scherzi a parte, l’argomento è serio, quindi entro nel merito e il mio consiglio è: prepariamoci cari lettori che non è ancora finita, perché a Roma parlano, parlano parlano ma con la loro “pancia piena” grazie ai garantiti e lauti stipendi, compensi e innumerevoli possibilità gratuite di cui beneficiano. Non si rendono conto che pensioni mensili da 500/800/1000 euro non bastano per vivere dignitosamente, che abbassare al 60% le pensioni di reversibilità su pensioni anche da 1.000 euro comporta miseria per chi rimane in vita, magari donna senza pensione. Ma loro se ne “fottono”, anzi hanno pure il coraggio di ‘sfornare’ comunicati stampa a raffica, che servono a preparare la prossima campagna elettorale e nulla più. Non comprendono che milioni di italiani che lavorano
in fabbrica, in cantiere, nella ristorazione nei campi guadagnano al più
1.200 euro al mese. Non comprendono che gli aggiornamenti ISTAT al costo vita sono un insulto alla decenza e parliamoci chiaro, tutto questo è frutto dei “governi presidenziali” (Napolitano/Mattarella) tutti di stampo progressista (sinistre/comunisti) a partire da Monti/Fornero che hanno sancito il blocco della rivalutazione automatica degli assegni pensionistici per gli anni 2012/2013, ritenuta anticostituzionale dalla Consulta. Ma il viceministro dell’Economia del tempo Enrico Morando (un politico di casa nostra, anche se quasi sempre eletto altrove) dichiarò che la sentenza avrebbe avuto conseguenze rilevanti sul bilancio pubblico e che l’impatto avrebbe potuto riguardare anche gli anni successivi. A seguire il Governo Renzi, tradendo la sentenza, ha escluso integralmente dalla rivalutazione le pensioni di importo superiore a sei volte (euro 2.972,58) il trattamento minimo complessivo Inps, e diede briciole a chi stava sotto quella soglia. Nell’aprile 2008 Mario Draghi (al tempo Governatore della Banca d’Italia) dichiarò che: “I livelli contributivi in Italia sono i più bassi nella UE, dal 1996 al 2002 le retribuzioni e pensioni italiane sono rimaste al palo”. Ho cartaceo che conservo da anni e nell’esposizione è molto dettagliato: faccio notare che si tratta di quattordici anni fa. Stipendi e pensioni sempre più “rosicchiate” dal caro vita, emerge una clamorosa sfiducia nei confronti dell’attuale classe politica. Sfiducia che si è tradotta in astensionismo di massa alle recenti elezioni amministrative (un esempio: il nuovo sindaco di Alessandria è stato votato al ballottaggio dal 19% degli aventi diritto!!), domani alle politiche chissà cosa potrà accadere. A Federico Fornaro rispondo che non è una novità ciò che ci viene ad annunciare, e se conta qualcosa si dia da fare a Roma, diversamente è inutile parlarne. Gli pongo anche una domanda: come avete potuto accettare e votare la formula dell’Assegno Unico Universale calcolato sulla paga lorda, senza valutare che avrebbe prodotto un ulteriore danno economico a molte famiglie, disparità, in aggiunta ad una applicazione complessa? La sinistra sta togliendo goccia a goccia ai lavoratori e alle loro famiglie e tutti tacciono compresi i sindacati, ma quanto potrà durare questo stillicidio?
Voto 2