di Ettore Grassano
La campagna elettorale è ufficialmente cominciata.
Alcune settimane ci separano dalle elezioni comunali alessandrine del 12 e 13 giugno. Nel pieno rispetto della par condicio da oggi, ogni lunedì, porremo ai quattro candidati sindaco di Alessandria (il sindaco uscente Gianfranco Cuttica di Revigliasco, e gli sfidanti Giorgio Abonante, Giovanni Barosini, Vincenzo Costantino) una domanda su un settore di interesse generale per i cittadini.
Partiamo dal mondo del lavoro, e dallo sviluppo economico del territorio: su cosa puntare nei prossimi cinque anni?
Ecco la domanda, e le risposte dei candidati:
Sviluppo economico del territorio: se sarà eletto sindaco cosa farà?
Gianfranco Cuttica di Revigliasco (Centro Destra: Lega – Fratelli d’Italia – Forza Italia – UDC – Per Alessandria – Per la Nostra Città – Alessandria Domani per Cuttica Sindaco)
Ci lasciamo alle spalle cinque anni complessivamente molto complicati per il nostro Paese, e Alessandria non fa eccezione. Il covid ha lasciato un segno profondo, e il comune ha fatto davvero tutto quanto in suo potere per sostenere tutte le categorie produttive, a partire dalle piccole e piccolissime imprese, che non sono solo un asset economico, ma anche sociale e culturale. Penso ad un negozio di vicinato, di qualsiasi tipo: non è solo fonte di reddito per chi ci lavora, ma rappresenta un presidio di socialità, di sicurezza, di scambio culturale. Nel prossimo quinquennio, se i cittadini di Alessandria ci confermeranno la loro fiducia, lavoreremo per completare una serie di progetti che saranno importante vòlano economico: penso alla logistica, di cui sono tenuti recentemente in città gli Stati Generali, ma anche alla realizzazione di opere come il nuovo Ospedale e il ponte sulla Bormida, e ancora il Campus universitario agli Orti, e l’avvio del primo IRCCS pubblico piemontese, tra Alessandria e Casale. Ma non solo: oggi Alessandria è certamente più attrattiva, per nuove realtà produttive e distributive, di quanto non lo fosse nel 2017, e nostro obiettivo è fare in modo che, nel 2027, il nostro comune sia davvero un’eccellenza sul fronte dei servizi e delle infrastrutture, in modo tale da diventare davvero la città del lavoro 3.0, basato sulle competenze e sull’innovazione. Penso in particolare al progetto di Smart City sviluppato con tenacia dal Gruppo AMAG negli ultimi tre anni. Città intelligente, e territorio intelligente, non significano solo nuovi cassonetti (e strade senza più rifiuti abbandonati: chi lo farà sarà immediatamente identificato e multato) e illuminazione di miglior qualità e minor costo. Significano anche, e soprattutto, accesso pubblico al wifi anche nelle periferie, videosorveglianza e quindi sicurezza per i cittadini (chi mai oserà ancora fare le ‘spaccate’ notturne nei negozi?, per fare un esempio concreto), controllo della qualità dell’aria e telemedicina, con defibrillatori immediatamente disponibili in molti punti della città. Alessandria, con i suoi 203 chilometri quadrati, è il comune più vasto di tutto il Piemonte: nel 2027 sarà anche il più evoluto e sicuro. La smart city, insomma, sarà anche uno straordinario motore economico. Per questo inorridisco quando sento qualche altro candidato sindaco sostenere che, in caso di sua affermazione, il progetto sarà immediatamente fermato. E’ come dire no al futuro della città, alla sua modernizzazione e crescita: non credo che gli alessandrini vogliano, per i loro figli, un domani fatto di assistenza e redditi di cittadinanza. Questa comunità merita davvero di più, e di meglio.
Giorgio Abonante (Centro Sinistra: Partito Democratico – Movimento 5 Stelle – Abonante per Alessandria – Alessandria Civica – Moderati – Europa Verde Verdi Alessandria)
L’asse su cui agire è Upo, Politecnico, Conservatorio, Scuole superiori, Consorzio ProPlast, Aziende, Asl, Azienda Ospedaliera.
Non ci sono colpi magici e facili promesse con le quali illudere i cittadini, ma soluzioni che possono essere trovate solo con la partecipazione delle migliori intelligenze e competenze, creando un forum permanente per lo sviluppo e la crescita con gli attori locali.
Dobbiamo valorizzare le nostre vocazioni e farle eccellere secondo le direttrici di sviluppo che il mondo chiede. Le nostre quattro parole chiave per lo sviluppo economico locale saranno: ambiente, salute, formazione e ricerca. Obiettivo è avere una città con un suo ruolo nel 2030 e per farlo bisogna investire subito, pubblico e privato.
Alessandria deve potenziare il suo capitale cognitivo e ambientale, e attraverso questa consapevolezza destinare le risorse per attirare relazioni di qualità, corsi unici e che diano titoli sul mercato del lavoro, primariati ospedalieri che attirino intelligenze e competenze mediche e infermieristiche, ricerca sulla materia ambientale e di prevenzione/protezione civile. Organizzazioni imprenditoriali di categoria e Sindacati devono tornare al centro della regia dello sviluppo. Il tema delle bonifiche ambientali deve diventare centrale.
Inoltre, fondamentale, il mercato immobiliare deve diventare leva di sviluppo ma i piccoli proprietari devono prendersi la scena per l’incontro tra domanda e offerta, il quale ha bisogno di servizi dedicati.
I trasporti ferroviari sono fondamentali sia nel breve che nel medio lungo raggio: accordo con Asti, Genova, Vercelli, Novara, Voghera e Pavia è il nostro destino territoriale che segna le alleanze strategiche con la necessità di avviare contatti immediatamente. Il Terzo Valico non può passarci a fianco ma deve essere strategico per noi con Novi e Tortona come alleati territoriali necessari sia sulle merci che sulle persone.
Abbiamo bisogno di passione e competenze in tutti questi settori, incluso l’agroalimentare che vede nell’area vasta Alessandria-Asti un potenziale grande laboratorio di innovazione che necessita di esperienze come il polo di innovazione “Agrifood” attivo oggi soprattutto nel cuneese.
In questo quadro non possiamo dimenticare sport, turismo e cultura che devono fungere da fattori attrattivi ma possono esserlo se vengono alimentati come elementi aggreganti della comunità locale.
Alessandria è già nella società della conoscenza per via delle grandi aziende pubbliche e private che dal 1800 ad oggi hanno contribuito a portare la città nel mondo. Bisogna esserne consapevoli per potenziarne gli aspetti virtuosi. Oggi è necessario aggiungere innovazione sociale e interdisciplinare, progettazione partecipata e sussidiarietà nella programmazione e approccio basato sui risultati: fondamentale riorganizzare la struttura comunale sapendo che la capacità di assunzione è limitata.
Giovanni Barosini (Azione +Europa – SìAmo Alessandria – Alessandria Viva – Alessandria Pulita)
Per sviluppare un ragionamento, evidenziamo alcuni dati: la popolazione alessandrina è diminuita, tra il 2019 e il 2022, ma nei sobborghi è cresciuta o rimasta quasi stabile. Si deve partire da lì. Le frazioni però necessitano di investimenti significativi, infrastrutture e servizi per una migliore vivibilità. Per sviluppare lavoro ed economia si parte da un progetto condiviso tra Pubblica Amministrazione e imprenditoria: e occorre essere attrattivi non solo per la logistica di movimentazione delle merci in senso stretto.
L’appeal di una città – già inserita al centro del Nord Ovest produttivo ed innovativo, con università, porti ed aeroporti – passa dai servizi (innovazione, sicurezza, famiglie, scuola, anziani, sanità), che poi fanno arrivare competenze e capitali. Gli Amministratori, seri e capaci, devono assicurare i servizi ed investire, ma in progettualità a medio-lungo periodo. L’efficacia amministrativa di un territorio si può misurare in molti modi, in primis favorendo l’arrivo di investitori ed imprese. Alessandria non dev’essere sempre la città dei ‘no’, ma dimostrarsi propositiva.
I soldi? Non c’è solo il Pnrr, ma tante possibilità dell’UE. Ci vuole coraggio e competenza che una classe dirigente che ha sempre vissuto alla ricerca del ‘posto fisso’ e della comodità non ha avuto e non avrà.
Cultura e turismo sono vere e proprie industrie: occorre creare un hub logististico per l’enogastronomia nella nostra provincia che ha il maggior numero di vini Doc e Docg. Manca un centro fieristico per grandi eventi – socio/culturali ed economici –, e mancano aree industriali nel rispetto della sostenibilità ambientale.
Tra i servizi: evitare migrazione ospedaliera, ad Alessandria dell’11,2%, doppia rispetto alla media del Piemonte, e più servizi all’infanzia (23%, mentre il Piemonte è 35%).
Nelle prime posizioni rispetto ai parametri di vivibilità il Piemonte ha Torino Cuneo e Novara nei primi posti. Noi dobbiamo arrivare almeno al loro livello, non galleggiare stabilmente in fondo alla graduatoria. Dobbiamo farcela!
Vincenzo Costantino (ItalExit)
Oggi amministrare vuole anche dire rendersi disponibile ad essere fattore di aggregazione, affinché il sistema economico alessandrino, basato principalmente sulla media per non dire piccola impresa, comprenda l’utilità di fare sistema, mettersi in gioco, per entrare in nuovi mercati e non permettere che il nostro territorio diventi una landa di terzisti al servizio d’imprenditori di altri continenti.
L’Amministrazione comunale che vogliamo è quella di semplificare le procedure, ridurre i passaggi interni, offrire un unico referente per le pratiche d’impresa, passare progressivamente dalla carta al web, rendere maggiormente utili e funzionali le strutture di cui dispone, sostenere gli esercizi commerciali di vicinato, agevolare in tutti i suoi aspetti lo sviluppo e il mantenimento di tutte le attività commerciali che da sempre danno prestigio alla nostra società, frenando la crescita delle multinazionali, favorire lo sviluppo delle eccellenze agro alimentari locali promuovendo prodotti a produzione biologica a km zero. Pensiamo alla Creazione della Denominazione Comunale (De.Co.) “Fatto in Alessandria” sinonimo di eccellenza produttiva in termini di materie prime, impatto ambientale e impiego della forza lavoro locale.
Logistica vuol dire attirare investimenti e produrre nuova occupazione; un’ipotesi di partenza, già esistente, potrebbe essere la realizzazione di una logistica inserita all’interno dello scalo ferroviario di Alessandria, questo per rilanciare la realtà locale e incentivando il trasporto su rotaia grazie anche alla nostra posizione strategica territoriale. Ma allo stesso rilanciare e migliorare le zone industriali esistenti (D3-D4-D5-D6-D7) pensando anche a sgravi fiscali per le nuove imprese, oltre ad altri strumenti di agevolazione che prendano in considerazione l’utilizzo di manodopera locale
Istituire un fondo delle idee per finanziare progetti di giovani imprenditori alessandrini, oltre a sostenere la formazione professionale.
La creazione di un polo fieristico permanente attrezzato dove si possano organizzare tutto l’anno eventi di ogni tipo oltre riproporre una delle più antiche Fiere del Piemonte “La Fiera di San Giorgio”.
Bisogna essere anche capaci ad attrarre investitori e questo lo si può fare se l’Amministrazione Comunale è in grado di sviluppare azioni di marketing territoriale vero e strutturato. Per fare questo l’Amministrazione comunale ha bisogno di avvalersi di un “Ufficio di progettazione comunale di esperti del settore” che sappiano elaborare progetti in maniera adeguata, in modo tale che lo sviluppo della capacità di attrazione divenga un modo di pensare. A nostro avviso, per far questo, diventa prioritario mettere mano al PRGC che è lo strumento principe della pianificazione urbanistica della città. Il circuito è investimenti, innovazione, lavoro, benessere diffuso.
L’istituzione di un apposito Ufficio denominato “Progetto Europa” con l’obiettivo di mettere in grado l’Amministrazione Comunale di intercettare e utilizzare al meglio i fondi europei per finanziare progetti utili per la comunità.
Attività a sostegno della nascita e della crescita di nuove cooperative agricole, con particolare attenzione ai giovani interessati a questo tipo di lavoro, su tutto il territorio. Come pure la costruzione di serre e orti urbani in collaborazione con i produttori, le università, le Associazioni e gli istituti tecnici. In questo modo si possono recuperare, con un impatto ambientale ridotto, aree dismesse e, allo stesso tempo, aumentare la disponibilità di prodotti di qualità per il mercato locale e non solo. Creazione di un mercato contadino comunale permanente, dove le piccole eccellenze del territorio possano presentare e vendere i propri prodotti senza sottostare all’intermediazione dei grossisti e della grande distribuzione, favorendo anche le ubicazioni nei Quartieri della città.
La riscoperta del nostro territorio con la sua storia, i suoi monumenti, i suoi prodotti tipici, collaborando anche con i comuni confinanti, deve diventare un richiamo per incrementare il turismo della nostra città e lo si può attuare mettendo in rete tutti i soggetti interessati. (associazioni, albergatori, camera di commercio, ecc) e sfruttando anche la nostra posizione come porta d’accesso della vasta area del Monferrato, Roero e Langhe. A tale proposito diventa fondamentale la creazione di un Ufficio turistico vero in grado di garantire piena operatività, conoscenza delle lingue, assistenza e tutela e saper promuovere e valorizzazione il territorio.