Ravetti: “Ecco quali sfide attendono il Partito Democratico sul nostro territorio”

Ravetti 3Due mesi dialogando con i cittadini, nei circoli e nelle feste democratiche; per sentire da vicino la voce delle persone e i segnali che hanno inviato a febbraio con il voto e ancora oggi con la sfiducia verso istituzioni e politica. C’è da recuperare terreno e il PD ha davanti a sé molte importanti occasioni, dai congressi territoriali al congresso nazionale, fino alle elezioni nei grandi centri della Provincia, la prossima primavera.

I segnali li avevamo avvertiti da tempo, ma con il voto recente o con l’astensione i cittadini hanno definito con chiarezza l’esigenza di avere un sistema Politico italiano differente. Il tema del cambiamento è stato posto al centro del dibattito con la forza dell’esasperazione causata da una crisi infinita e con l’indignazione nei confronti dei Governi che hanno offerto risposte inadeguate a legittime esigenze. Nonostante le difficoltà, il futuro offre una serie di sfide importanti che con coraggio vanno affrontate per rendere i Partiti e la Politica nuovamente utili, credibili, fondamentali per l’Italia che deve assumere un ruolo diverso in un’Europa diversa.

COMUNI E PROVINCIA: GLI ENTI PIU’ VICINI AL CITTADINO
La Politica e i Partiti hanno un senso se producono idee e progetti per le persone e se si candidano a realizzarli nelle Istituzioni competenti. Facciamo attenzione! Si riducono con prepotenza continua le risorse finanziarie e umane di tutti i Comuni obbligandoli al rispetto di norme irragionevoli e al laccio di improduttivi provvedimenti burocratici. Dal Governo decidono di proseguire lungo la strada dell’abolizione – di fatto – dell’unico Ente di programmazione sovra comunale, cioè la Provincia, anziché rivederne competenze, funzioni e dimensioni geografiche generando veri risparmi in un contesto di Riforma Federale dello Stato. Se si continua così, se si continua con la propaganda, si riduce il livello della Democrazia. E sarà pur vero che non è un caso se oggi il populismo di destra e di sinistra rappresenta la via più breve al consenso ma, e ne siamo convinti,  non vogliamo fare a meno della Democrazia. Il prezzo ancora una volta lo pagherebbero i cittadini. Mentre ci prepariamo ad affrontare le elezioni amministrative 2014 che interesseranno diversi Comuni tra i quali Casale Monferrato, Ovada, Novi Ligure e Tortona, dove sceglieremo tra fine ottobre e fine gennaio i candidati a sindaco attraverso le elezioni Primarie, esprimiamo oggi tutta la nostra preoccupazione.

IL CONGRESSO NAZIONALE E QUELLI TERRITORIALI
In questo senso il prossimo congresso Nazionale del Partito Democratico sarà un’occasione per cambiare e per ridistribuire speranza agli Italiani purché non si sprechi l’opportunità di renderlo inclusivo, partecipato, “aperto” . Dobbiamo iniziare e presto dai congressi territoriali – Circoli e Provinciali – per arrivare ad eleggere il Segretario Nazionale del Partito, un Segretario alla guida di una comunità e non una comunità al servizio del Segretario.
Anche in Provincia di Alessandria saremo impegnati nel prossimo autunno in un confronto congressuale che ridefinirà gli organismi dirigenti locali, nel frattempo in Segreteria Provinciale abbiamo deciso di incontrare le Segreterie dei Circoli, gli iscritti e gli Amministratori convocando le riunioni nei sette centri zona; un viaggio che ci ha permesso di raccogliere antiche e nuove esigenze, idee per il futuro, prospettive di crescita e preoccupazioni.

LA CRISI E IL TERRITORIO DI ALESSANDRIA
La crisi non ha di certo risparmiato la nostra zona, anzi; alcune emergenze nazionali, prima fra tutte la mancanza di lavoro, qui hanno espresso le percentuali peggiori. L’incerto futuro per le nuove generazioni, le nuove povertà e il declino di quasi tutti i settori produttivi, ci obbligano non solo ad immaginare un futuro diverso. Nei fatti siamo costretti a realizzarlo.  Ma non da sola e non perché non è all’altezza della sfida, la politica ha bisogno delle forze sociali, imprenditoriali e sindacali. E pure delle Fondazioni bancarie. E’ necessario condividere un nuovo progetto per i prossimi 20 anni  con una visione di ampio respiro, un progetto che sappia coinvolgere pragmaticamente gli interessi pubblici e quelli privati. Serve omogeneizzare in un progetto complessivo le vocazioni territoriali mettendo a sistema tutte le opportunità di cui potremmo disporre. Tocca a noi creare collaborazione fra i sette distretti provinciali perché la concorrenza è fra aree vaste e non fra campanili.

Iniziando ad affrontare diversamente la crisi contabile e sociale della città di Alessandria che necessita di un quadro normativo nazionale nuovo, ma anche di molta più sostanza e verità e molta meno propaganda da parte di alcune sterili opposizioni. Non c’è futuro per nessuno in Provincia con un capoluogo in ginocchio. E la parola – futuro – va scritta nel frontespizio dell’agenda del sindaco e della maggioranza alessandrina al posto della parola – dissesto -.

LA PROVINCIA E LE SFIDE DEL PD
Dobbiamo realizzare un nuovo progetto capace di farsi carico delle ragioni dei luoghi periferici della Provincia dove non può venir meno il trasporto pubblico locale quando, nello stesso momento, si smantellano i presidi ospedalieri e non si investe sulla integrazione socio sanitaria territoriale. Nulla potrà essere come l’abbiamo vissuto fino ad ora, lo sosteniamo noi con spirito riformista, ma la logica attuale dei tagli genera solo disservizi, diseguaglianze e, quindi, meno diritti.
E ovunque siamo andati abbiamo ragionato di prospettive. Dalle problematiche dell’industria del “freddo” casalese, alla solitudine del comparto orafo valenzano, alla chimica, al manifatturiero, alle pericolose traiettorie del commercio.
Abbiamo definito e condiviso indirizzi per valorizzare le eccellenze paesaggistiche, enogastronomiche, la valorizzazione del turismo religioso, nuovi modelli di sviluppo dell’agricoltura locale, il brand “Monferrato” nel mondo, abbiamo idee e proposte sul termalismo acquese e abbiamo reso pubbliche le nostre posizioni sulla ipotesi di discarica a Sezzadio.
Abbiamo maturato la convinzione che le antiche posizioni, a volte di rendita, vanno superate.

IL TERZO VALICO
Non ci sfugge l’importanza internazionale di un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del Porto di Genova e per le opportunità occupazionali. Vanno però eliminati, o ridotti al minimo, tutti i dubbi. In particolare quelli dei Sindaci sui rischi per l’ambiente, la salute, le risorse idriche, le perplessità sul piano del traffico durante la realizzazione dell’opera. E non basta. In Provincia non possiamo limitarci a “guardare la coda del treno”. Va ripreso il progetto della logistica retro portuale; va rilanciato con determinazione il ruolo di Slala con una Regione Piemonte e un Presidente più presenti.

Domenico Ravetti – Segretario Provinciale Partito Democratico