di Enrico Sozzetti
La tenuta dell’industria provinciale? Come nel resto del Piemonte, anzi anche un pochino meglio. Ma oggi l’incognita che pesa di più non è la pandemia, che comunque preoccupa e condiziona, bensì i costi, che veleggiano verso l’insostenibilità diffusa, dell’energia e delle materie prime. Nel giorno dell’annuncio dell’acquisto, per trecentomila euro, dell’immobile dell’ex Casa del Mutilato di Corso Borsalino ad Alessandria, Confindustria Alessandria ha presentato i risultati dell’indagine congiunturale, edizione numero 189, cui hanno collaborato novantasei imprese associate tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione, che ha rilevato le previsioni di attività per il trimestre gennaio-marzo. L’andamento dell’ultimo periodo del 2021 è confermato anche in avvio del 2022, con indici all’insegna del ‘più’ e un clima «sempre positivo, pur se leggermente in calo» come sottolinea Laura Coppo, presidente dell’associazione industriale. Sul fronte dei settori l’unica nota dolente resta quella della chimica con produzione e ordini negativi e con solo l’occupazione che registra un trend in positivo. Nel quadro di un sistema industriale in buona salute arriva la mazzata della redditività che ha un indicatore a – 5 su cui pesano l’elevato i costi di materie prime e dell’energia sulla quale pesa l’enorme impennata del gas in Europa (+723 per cento). «È necessario – aggiunge Laura Coppo – che vengano assunte decisioni rapide, e strutturali, per evitare che questa impennata dei prezzi energetici metta a rischio la risalita del prodotto interno lordo, e per contenere l’inflazione generata».
Previsioni e settori
All’Ufficio studi diretto da Giuseppe Monighini il compito di sintetizzare il quadro che rispetto alle previsioni rileva per l’occupazione un +21 (era +10 lo scorso trimestre), la produzione si attesta a +21 (stabile), gli ordini totali a +18 (erano +17), l’export a +2 (erano a +6). La propensione a investire è indicata dall’83 per cento degli intervistati (era 72, in Piemonte è al 78 per cento) e il grado di utilizzo degli impianti al 79 per cento della capacità (era 77). Il ritardo negli incassi è dichiarato dal 20 per cento degli imprenditori (era il 24). Il ricorso alla cassa integrazione è segnalata dal nove per cento del campione (era l’otto). Ha lavoro per più di un mese l’88 per cento (era l’89). Così i settori produttivi: metalmeccanico, l’indice di previsione dell’occupazione a zero (era +6), produzione a +15 (era +21), ordini totali a zero (erano +21), ordini export a zero (erano zero); chimica, occupazione a +12 (era zero), produzione a –13 (era –10), ordini totali a –13 (erano –10), ordini export a –29 (erano –33); gomma-plastica, occupazione a +22 (era +10), produzione a +33 (era +30), ordini totali a +33 (era +20), export a +50 (erano +30); alimentare, occupazione a +22 (era +11), produzione a –11 (era +22), ordini totali a +11 (erano a +22), export a zero (erano zero).
Il peso della logistica
Il Centro Studi Confindustria, come rileva ancora Monighini, ha ancora recentemente acceso i riflettori su un altro fronte, quello della logistica internazionale che ha fatto i conti con «l’applicazione di protocolli sanitari stringenti, prima la chiusura del canale di Suez e poi le criticità dei porti cinesi e la congestione di quelli europei e americani, la carenza di navi e di container». E senza dimenticare le criticità di molte infrastrutture italiane, a cominciare da quelle autostradali, che determinano, come avviene da tempo in Liguria, ricadute negative in termini di tempo e costi dei trasporti.
La ‘casa delle imprese’
La nuova ‘casa delle imprese’ in Corso Borsalino consentirà di restituire al capoluogo un edificio storico, abbandonato da tempo, dove troverà sede anche una nuova Fondazione dedicata alla sostenibilità d’impresa e allo sviluppo di progetti che andranno oltre la consueta attività associativa (il modello è quello di ‘Sodalitas’, la Fondazione promossa da Assolombarda). L’immobile, interamente da riqualificare e vincolato dalla Sovrintendenza (è un esempio di architettura italiana degli anni Quaranta del Novecento) è stato realizzato per volontà dell’Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra di Alessandria per dare una sede alle organizzazioni nate sul territorio dopo la prima guerra mondiale. Il progettista è stato Venanzio Guerci, esponente dell’architettura novecentesca alessandrina. È in fase di studio il progetto di recupero che si annuncia complesso. Laura Coppo stima l’inizio dei lavori tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2023. L’intervento potrebbe durare fra i tre e i quattro anni, con un investimento di alcuni milioni di euro, per restituire alla fine uno spazio di circa 1700 metri quadrati da mettere anche a disposizione, in parte, anche alla comunità alessandrina. In questi giorni è in fase di svolgimento un contest tra gli associati per raccogliere pareri e opinioni in merito all’identità della Fondazione. Nome, logo e messaggi-chiave saranno presentati nelle prossime settimane.
Transizione e sostenibilità
L’operazione immobiliare si profila interessante, benché complessa. Da un lato ci sarà la nuova sede, dall’altra quella attuale in via Legnano, anch’essa di proprietà, di circa mille metri quadrati e rispetto alla quale a oggi «non è stato ancora deciso se spostare tutto in Corso Borsalino oppure lasciare una parte di attività nel vecchio immobile» precisa ancora Laura Coppo. Che aggiunge: «La sostenibilità è al centro di un ingranaggio associativo che vede già oggi nei servizi di formazione e facilitazione le due ruote fondamentali di sviluppo per Confindustria Alessandria nell’ambito di una sempre più estesa rete territoriale. Oggi la crescita dell’attenzione verso la transizione ecologica può fare da volano a un salto di qualità che guarda al futuro dell’associazione nella consapevolezza che la transizione impone un grande sforzo per accompagnare le imprese verso gli obiettivi di sostenibilità. La nuova Fondazione deve servire innanzitutto a questo: diventare il luogo della facilitazione, dello scambio di esperienze e saperi e della creazione di valore per il territorio».
Hub trasversale
Quello che si profila è un hub «largo e trasversale», come viene definito, in cui concentrare le azioni per «rafforzare la sostenibilità del sistema territoriale tramite partnership tra imprese, istituzioni, ‘terzo settore’ e università; realizzare l’integrazione tra sistema educativo e impresa, facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro; rafforzare in modo diffuso occupabilità e inclusione lavorativa lungo l’intera vita professionale». Oggi in Confindustria Alessandria sono operativi progetti come la “Fabbrica Sostenibile”, il “Welfare Aziendale Alessandria” nell’ambito della rete regionale ‘We Care’ e le iniziative per la formazione specializzata dei tanti comparti che faticano a trovare competenze qualificate, che potranno «acquistare più forza e alimentare un circolo virtuoso che aggreghi nuovi soggetti, intercetti nuove esigenze e diffonda buone pratiche nella comunità territoriale».