di Dario B. Caruso
Da quasi nove anni vengo ospitato su queste colonne.
Sono grato a chi ha avuto (e ancora oggi ha) fiducia nella mia piccola penna.
L’intenzione che ogni settimana metto in gioco è prestare attenzione a ciò che ci circonda, innescare l’orecchio – che per noi musicisti è imprescindibile – tra i sottotesti delle notizie e dare voce a chi mi somiglia o comunque farmi leggere da coloro che vogliano dedicare tre minuti al Flessibile.
L’ultima settimana del mondo apre dentro me una serie di riflessioni.
Agli arrivi dell’aeroporto di Melbourne c’è una sorpresa in serbo: giunge il tennista Novak (NoVax per gli amici) Djokovic con un presunto certificato di esenzione vaccinale. Immaginate la faccia di chi alla dogana (basta vedere mezza puntata di Airport Security) non digerisce neppure uno stuzzicadenti nel barattolo dei cotton fioc.
Risultato visto rifiutato, espulsione immediata.
Ma com’è possibile?
Infatti, non finisce così; corsi, ricorsi, i soliti avvocati, la solita campagna pro e contro. Perfino l’Australian Open, torneo in terra di canguri ed aborigeni, rischia di cedere alle lusinghe del denaro poiché sponsor e finanziatori si pongono un unico scrupolo: quello di moltiplicare i propri investimenti.
Calpestando ogni altra cosa.
I funerali di David Sassoli hanno calamitato un’attenzione globale.
La sensazione è di una reale vicinanza da parte della gente, di una sincera commozione da parte delle autorità internazionali, di un inusuale utilizzo delle parole sulla bocca di politici e giornalisti.
Risuona più volte il ricordo della sua gentilezza, un termine desueto fra gli uomini della società civile moderna figurarsi nella società politica.
Von Der Leyen: “Oggi la nostra Unione perde un convinto europeista. Un sincero democratico. Un uomo buono”.
Scholtz: “L’Europa perde un presidente del Parlamento impegnato, l’Italia un politico intelligente, la Germania un buon amico”.
Mattarella: “Il suo impegno limpido, costante, appassionato, ha contribuito a rendere l’assemblea di Strasburgo protagonista del dibattito politico in una fase delicatissima”.
Siena, 6 marzo 2013. David Rossi, capo della Comunicazione del Monte Paschi, si affaccia dall’ufficio, cade e muore.
Vengono archiviate le indagini, si parla di suicidio.
In queste ore, però, la Procura di Genova riapre il fascicolo: troppe discrepanze, ipotesi di falsificazione di mail, dubbi sulle reali intenzioni dell’uomo.
Si prospetta un nuovo doloroso capitolo sugli intrighi di MPS che ha vissuto questa drammatica vicenda proprio durante una fase politica italiana strabiliantemente sovrapponibile.
Il potere è sfaccettato, ce lo raccontano dalla notte dei tempi pensatori e scrittori, troviamo riferimenti ovunque, dalla Bibbia a Nietzsche fino ad arrivare a Star Wars.
Questi tre volti sono cronologicamente simultanei e tutti lasceranno strascichi di notizie per lungo tempo.