Oltre 50 relatori, 20 sessioni di dialogo, approfondimento e riflessione, sette giorni di confronto dal 15 al 22 ottobre: ‘Iconografia della Salute’ è il festival delle Medical Humanities ideato dal Centro Studi Medical Humanities di Alessandria per valorizzare questo approccio, che riunisce le tante discipline coinvolte che influiscono sul percorso di cura del paziente. Dedicata a persone, luoghi, narrazione e sapere, la II edizione di ‘Iconografia della Salute’ sarà ricca di ospiti di livello nazionale e caratterizzata dalla formula mista di interventi online ed eventi culturali in presenza: un luogo privilegiato per discutere come le tante discipline afferenti alle Medical Humanities consentano la piena realizzazione della ‘visione olistica’ già introdotta e praticata da Ippocrate oltre duemila anni fa. Il titolo del Festival è dedicato alla iconografia della salute, intesa come rappresentazione di ogni forma che contribuisce ad incidere nella società. Una società nella quale fatti ambientali, fatti medici e fatti sociali continuano ad essere strettamente intrecciati come la storia ci ricorda e di cui l’emergenza Covid ne è ultima manifestazione.
L’articolazione delle giornate e degli eventi è finalizzata alla centralità del paziente e alla sua storia personale, che condiziona il suo percorso di salute e benessere ed è basilare nella costruzione di una cura su misura, personalizzata, che tenga conto delle sue emozioni, della sua visione, del suo bagaglio culturale, delle relazioni e dell’ambiente in cui è coinvolto.
Gli interventi saranno finalizzati a mettere in luce questi aspetti, a partire dalla giornata del 19 ottobre, dedicata alle ‘persone’, ossia ai protagonisti – pazienti e operatori di cura – di una relazione, che dovrebbe essere sempre profondamente umana ed etica. I lavori saranno aperti da Paolo Mazzarello, storico della Medicina all’Università di Pavia e autore di numerose pubblicazioni che ricostruiscono le vicende umane di personaggi che hanno segnato la storia, cui seguiranno i dialoghi sul rapporto tra medicina e società con Alessandro Bargoni, Paola Villani, Franco Lupano e Maria Teresa Monti che concluderà con una relazione sull’attualità della storia della medicina oggi.
La seconda giornata, il 20 ottobre, sarà indirizzata a comprendere l’impatto dell’ambiente e dei luoghi di cura sulla salute umana: a discuterne Stefano Capolongo e Angelo Tanese firmatari dell’Italian Urban Health Declaration, un documento che promuove le città quali ambienti promotori di salute. Insieme a loro altri ospiti (Monica Botta, Marco Invernizzi, Sonia del Medico, Elena Franco) porteranno la loro esperienza sul nuovo concetto di salute e benessere, che deve animare le comunità e le città, finalizzato al benessere comprensivo degli aspetti psicologici, delle condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale delle persone.
La terza giornata sarà dedicata alla narrazione quale strumento di cura per i curanti e naturalmente per i pazienti, come si evince dalle consolidate e numerose testimonianze che giungono dalla evidence based narrative. È previsto un focus sulla narrazione e la salute mentale, settore in sofferenza, come descrivono gli studi realizzati da numerosi team di scienziati in tutto il mondo che delineano in maniera pressoché unanime il pesante impatto che la pandemia ha avuto sulla sfera psichica degli individui.
La quarta giornata sarà dedicata al sapere, alla circolazione della conoscenza, alla generazione delle fake news e all’engagement del paziente, con una riflessione finale tesa a verificare il ruolo delle Medical Humanities nella formazione degli operatori di cura.
Accanto agli incontri virtuali – tutti gli interventi saranno disponibili in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria – gli eventi in presenza: la mostra di Elena Franco ‘Ars Curandi’ il più recente capitolo di ‘Hospitalia. O sul significato della cura’ una originalissima ricerca sugli antichi ospedali in Italia e in Europa, dal medioevo ai giorni nostri, che Elena Franco ha iniziato nel 2012.
La mostra organizzata da CISO Piemonte dedicata alla figura del medico, l’apertura del patrimonio storico in collaborazione con il Fondo Ambiente Italiano e gli appuntamenti culturali realizzati in collaborazione con la Biblioteca Civica di Alessandria per la promozione delle cinquecentine. E poi la memoria di Nadia Presotto, artista recentemente deceduta a causa del mesotelioma, che ha raccontato in un libro la sua storia di malattia.
Per informazioni è possibile scrivere a comunicazione@ospedale.al.it mentre il link per visionare il programma completo del Festival, gli appuntamenti e tutti gli aggiornamenti è il seguente https://www.ospedale.al.it/festival-delle-medical-humanities-iconografia-della-salute/