“Riteniamo doveroso estendere un servizio così importante a tutte le Aziende Sanitarie Ospedaliere del Piemonte”. Con queste parole il Consigliere Regionale del Piemonte Marco Botta commenta l’’Interrogazione presentata a Palazzo Lascaris a riguardo dell’estensione del “Codice Rosa” a tutte le ASO piemontesi.
“Con “Codice Rosa” si vuole identificare un percorso speciale per chi subisce violenza, identificando un percorso di accesso al pronto soccorso riservato alle vittime di violenza, siano esse donne, bambini, anziani o omosessuali.” – ricorda Marco Botta – “Il codice deve avere un’apposita stanza con personale formato pronto a riconoscere segnali di evidente violenza subita e non dichiarata, attivando procedure che possano portare all’individuazione immediata, se è possibile, dell’autore della violenza.”
Il progetto è partito il 1^ gennaio 2010 dall’ASL 9 di Grosseto. E’ stato quindi firmato un protocollo tra la Regione Toscana e la Procura Generale della Repubblica di Firenze.
“Lo stesso Ministro alla Salute Lorenzin ha dichiarato di aver seguito con grande attenzione questo problema ed è nella sua volontà di predisporre un piano nazionale contro la violenza.” – continua l’esponente monferrino di Fratelli d’Italia – “Il Codice Rosa può inoltre determinare un approccio integrato di aiuto in Pronto Soccorso creando anche una rete di protezione extra-ospedaliera”
Già dal 1996 l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva preso in considerazione questo tipo di progetto, allora a livello embrionale, per l’evidente insorgere di malattie psico-fisiche dovute alla violenze, soprattutto nei bambini, per cui si era pensato di realizzare interventi di formazione per sensibilizzare dei professionisti a intercettare e trattare tempestivamente i casi che si presentavano, fornendo l’intervento più idoneo alla gestione degli stessi: il Servizio Emergenza Codice Rosa.
“Il progetto “Codice Rosa” è in via di adozione in Sicilia, Veneto e Puglia.” – conclude il consigliere regionale alessandrino – “Attualmente il “Codice Rosa” in Piemonte è attivo solamente negli Ospedali Maria Vittoria e San Giovanni Bosco di Torino.”
Per questi motivi Marco Botta ha deciso di chiedere alla Giunta Regionale se non si ritenga opportuno “estendere il “Codice Rosa” a tutte le ASO piemontesi” e “quale sia la tempistica entro la quale si ritiene che tale servizio sarà effettivamente operativo in tutte le ASO piemontesi”.