Vittorio Criscuolo, con Ei fu. La morte di Napoleone, edito Il Mulino, e Marco Rovinello, con Fra servitù e servizio. Storia della leva in Italia dall’Unità alla Grande Guerra, edito Viella Libreria Editrice, si aggiudicano ex aequo la 54a edizione del Premio Acqui Storia per la sezione storico-scientifica. Per la sezione storico-divulgativa vincono Alessandro Martini e Maurizio Francesconi con La moda della vacanza. Luoghi e storie. 1860-1939, edito Giulio Einaudi Editore, e per la sezione riguardante il romanzo storico si aggiudica il premio Stefano Muroni con Rubens giocava a pallone, edito Pendragon edizioni. Riceve una menzione speciale per il romanzo storico Rosa Tiziana Bruno con Kairós. Un giorno in Magna Grecia, edito MIMebù editore.
I vincitori sono stati annunciati durante la conferenza stampa, svolta presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, alla presenza dell’assessore alla Cultura Cinzia Montelli e del presidente della Fondazione CRAL Luciano Mariano.
Nato nel 1968 per onorare la memoria della Divisione Acqui e ricordarne l’eccidio consumatosi nel settembre del 1943 nelle isole ioniche di Cefalonia e Corfù, il Premio Acqui Storia ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza della ricerca storiografica e divulgativa a livello nazionale e internazionale. È promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, massimo ente finanziatore del premio, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, dalla Regione Piemonte, dalla CTE S.p.A., dall’Istituto Nazionale Tributaristi, dall’AMAG S.p.A., dalla BRC S.p.A., dal Gruppo Benzi srl, e dal Comune di Acqui Terme, a cui fa capo, come Ufficio Cultura, la concreta organizzazione della manifestazione. L’evento è supportato dall’Associazione Nazionale Divisione Acqui. Il Premio Acqui Storia ha ottenuto nel tempo il patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana, del Presidente del Consiglio, del Presidente del Senato, del Presidente della Camera dei Deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Sono stati 192 i volumi in concorso in questa nuova edizione del Premio Acqui Storia. I vincitori, selezionati dalle giurie del concorso, riceveranno il premio di 6.500 euro durante la cerimonia conclusiva della 54° edizione del Premio Acqui Storia che si svolgerà sabato 16 ottobre alle ore 21.00 presso il Teatro Ariston, in piazza Matteotti ad Acqui Terme (AL). Sarà condotta da Roberto Giacobbo, giornalista, docente universitario, conduttore e autore televisivo di programmi di successo quale Freedom – Oltre il confine, e sarà il culmine di un intenso programma di eventi.
«Sono profondamente orgoglioso di questa nuova edizione del Premio Acqui Storia – commenta il sindaco di Acqui Terme, Lorenzo Lucchini – è il premio più prestigioso in Italia e noto a livello Internazionale, per quanto riguarda l’ambito della ricerca storica. La divulgazione storica non rappresenta esclusivamente un dibattito accademico, ma è parte integrante nella costruzione della memoria di una comunità. Proprio per questo motivo sono contento che la città di Acqui Terme sia il principale palcoscenico dove studiosi, accademici e ricercatori si incontrano per delineare questo patrimonio comune, che è la Storia».
«Sono particolarmente felice per la realizzazione della nuova edizione perché questo premio rappresenta un importante pezzo di storia della città di Acqui Terme – commenta l’assessore alla Cultura, Cinzia Montelli –. Stiamo lavorando per rafforzarlo affinché questa manifestazione si traduca in un ciclo di eventi e soprattutto allarghi i suoi orizzonti per avere un maggiore risalto Internazionale. Il percorso è iniziato con l’introduzione di una giuria rinnovata e con l’importante collaborazione con la storica Michela Ponzani, che è anche elemento propedeutico proprio ai fini dell’internazionalizzazione del Premio. Mi auguro che in futuro riusciremo a trasformare questa manifestazione in un grande biglietto da visita per la città, a livello Europeo».
Anche quest’anno la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – afferma il presidente Luciano Mariano – promuove il Premio Acqui Storia, uno degli eventi culturali più prestigiosi che da 54 anni viene organizzato nel nostro territorio con una risonanza che ha varcato i confini nazionali. A testimoniare la vitalità dell’iniziativa è il consistente numero di volumi, quasi 200, che hanno partecipato a questa edizione mettendo a dura prova il difficile compito delle giurie. Numerosi i “premi speciali” che, ancora una volta, permetteranno di ospitare ad Acqui personaggi di notevole livello culturale favorendo la valorizzazione di questa bella città ricca di storia, di arte e di sorgenti termali. Un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a rendere questo premio un evento speciale.
I PREMI SPECIALI: EDITH BRUCK, CRISTOFORO GORNO, RICHARD OVENDEN, PAOLO POMBENI, MARINA WARNER
Oltre alla presenza dei vincitori delle tre sezioni letterarie, ogni anno il Premio Acqui Storia assegna i premi speciali “Testimone del Tempo”, “La Storia in TV” e il Premio alla Carriera.
L’assegnazione del premio Testimone del Tempo 2021, che rappresenta uno dei momenti più prestigiosi della manifestazione, vedrà due figure di straordinario rilievo nel panorama culturale contemporaneo: la nota scrittrice, poetessa e testimone della Shoah Edith Bruck e Richard Ovenden, bibliotecario della prestigiosa Bodleian Library dell’Università di Oxford, una delle più importanti collezioni al mondo.
Salirà sul palcoscenico del Teatro Ariston per ricevere il premio “La Storia in TV” Cristoforo Gorno, autore di importanti programmi di divulgazione scientifica sia sulle reti Mediaset che sulle reti Rai. Attualmente è autore capoprogetto di Kilimangiaro su Raitre e consulente di Passato e Presente su Raitre e Raistoria.
Il Premio speciale alla Carriera, istituito nel 2009, verrà conferito a Marina Warner per quanto riguarda l’edizione 2020 (a causa dell’emergenza sanitaria non ha potuto ricevere il Premio) narratrice, saggista, autrice di critica “storico-culturale”. È stata professoressa nel Dipartimento di Studi Letterari, Cinematografici e Teatrali dell’Università dell’Essex dal 2004 al 2014. Attualmente è professoressa di Inglese e Scrittura Creativa alla Birkbeck, Università di Londra. Gran parte della sua scrittura riguarda l’analisi della mitologia, del folklore e degli archetipi che circondano il femminile nel corso della storia.
Riceve il premio speciale alla Carriera, su proposta della giuria storico-scientifica, Paolo Pombeni, storico e politologo. È professore emerito dell’Università di Bologna. Dal 2011 al 31 agosto 2016 è stato direttore dell’Istituto storico Italo-Germanico di Trento e dal 2010 al 2012 dell’Istituto di Studi Avanzati dell’Università di Bologna. Attualmente è editorialista de “Il Sole 24Ore”.
GLI EVENTI COLLATERALI AL PREMIO ACQUI STORIA
Grandi novità per il Premio Acqui Storia, che nell’ottica dell’Amministrazione comunale vuole diventare entro il prossimo anno una manifestazione ricca di eventi culturali.
Parte il progetto “Scrivere di storia”, un ciclo seminariale dedicato alla formazione del personale docente di tutti gli Istituti d’Istruzione secondaria, composto da dieci webinar della durata di circa 90 minuti cadauno, da settembre 2021 a luglio 2022.
Il Comune di Acqui Terme parteciperà al 78° anniversario dell’eccidio della Divisione Acqui a Cefalonia e Corfù presso il Comune di Verona, dove verrà consegnato un riconoscimento a una rappresentanza di reduci, in occasione della 54° edizione del Premio Acqui Storia.
Da domenica 10 ottobre a lunedì 16 ottobre si terrà l’esposizione “Dialoghi” allestita presso i saloni di Palazzo Robellini, in piazza Levi ad Acqui Terme, dove troverà collocazione un numeroso materiale librario, archivistico-documentale, giornalistico, iconografico risalente ai decenni del secondo Ottocento e del primo Novecento e riferito al mondo ebraico acquese.
Il Comune di Acqui Terme, con la presenza del sindaco Lorenzo Lucchini, parteciperà mercoledì 13 ottobre al seminario “Quale storia per il pubblico? Fascismo e nazismo tra storiografia e mass-media” presso il Centro Italo-Tedesco in Villa Vigoni. Un confronto fra storici, giornalisti e in generale operatori della comunicazione italiani e tedeschi per riflettere, attraverso un approccio comparato, sulle complesse dinamiche che legano l’elaborazione storiografica e la percezione pubblica del fascismo e del nazionalsocialismo, dall’avvento al potere dei due regimi al loro crollo nel 1945, analizzando la pluralità dei canali di comunicazione della storia che orientano il dibattito pubblico e le raffigurazioni sociali del passato: stampa, pubblicistica, televisione, cinema, letteratura, web.
La cerimonia del Premio Acqui Storia sarà preceduta, nella giornata di sabato 16 ottobre presso il Teatro Ariston di Acqui Terme, in piazza Matteotti, dal tradizionale incontro con gli Autori vincitori, che si svolgerà la mattina e dalla presentazione del libro Nel cantiere della memoria. Fascismo, Resistenza, Shoah, Foibe di Filippo Focardi (docente di storia contemporanea dell’Università di Padova) e con la moderazione di Isabella Insolvibile (storica e membro del Comitato scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri). Gli incontri avranno lo scopo di avvicinare il pubblico alle tematiche storiche e di coinvolgerlo nel programma del Premio Acqui Storia.
MOTIVAZIONI PER I VOLUMI VINCITORI
SEZIONE STORICO SCIENTIFICA
Vittorio Criscuolo, Ei fu. La morte di Napoleone, IL MULINO Società Editrice
Sulla scorta di vastissima bibliografia, con particolare attenzione per la memorialistica, Vittorio Criscuolo documenta la genesi del mito di Napoleone quale vessillo dei “liberali” contro la Restaurazione assolutistica. Di piacevole lettura, sorretto da scrupolosa cura per ogni dettaglio informativo e da ampia rassegna dell’eco suscitata dalla morte dell’Imperatore nella poesia e nella narrativa, il volume, impreziosito da valido supporto iconografico, unisce rigore scientifico, comunicativa e innovazione interpretativa della “invenzione” di “Napoleone liberatore” nel bicentenario della sua morte.
Marco Rovinello, Fra servitù e servizio. Storia della leva in Italia dall’Unità alla Grande Guerra, VIELLA Libreria Editrice
Attraverso un costante confronto con la storiografia nazionale e internazionale, il denso volume di Marco Rovinello indaga per la prima volta in maniera ampia e approfondita il tema della coscrizione in Italia negli anni compresi tra l’Unità e la Prima guerra mondiale. Lo fa approfondendone sia gli aspetti tecnico giuridici, sia quelli politici, sociali e culturali.
Nel colmare una significativa lacuna storiografica, la ricerca di Rovinello – sorretta da un apparato critico e documentario di notevole rilievo – si connota nel contempo per una narrazione piana, che ne rende agevole e a tratti molto piacevole la lettura.
SEZIONE STORICO DIVULGATIVA
Alessandro Martini, Maurizio Francesconi, La moda della vacanza. Luoghi e storie. 1860-1939, GIULIO EINAUDI Editore
Il libro si distingue sia per l’originalità del tema sia per lo splendido apparato fotografico, oltre che per la densità dei riferimenti e la dovizia descrittiva, che non vanno peraltro a scapito della fluidità e della vivacità espressiva. Vi si narrano i fasti trionfali del turismo d’èlite, nelle sue svariate motivazioni, a cominciare, grosso modo, dalla metà dell’Ottocento allo scoppio della Seconda guerra mondiale. E tutto questo alla luce dell’architettura e della moda, attraverso una sequela di luoghi privilegiati, dove lo sport si accompagna al divertimento, la ricerca del comfort al piacere della cultura e della buona tavola, e dove si vanno via via definendo nuovi canoni di gusto e nuove dinamiche di relazione. Prima che si affermi il turismo di massa.
SEZIONE ROMANZO STORICO
Stefano Muroni, Rubens giocava a pallone, PENDRAGON Edizioni
Un romanzo sul calcio e il Grande Torino di Valentino Mazzola che non parla solo di calcio. Anzi. “Rubens giocava a pallone” di Stefano Muroni – attore, produttore e scrittore, non a caso già autore di novelle sulla grande bonifica ferrarese – è molto di più. È un affresco di un’epoca e di un luogo, un’esemplare storia italiana di riscatto attraverso lo sport. Di Rubens Fadini, la più giovane vittima della tragedia di Superga, appena dieci presenze e una rete (al Milan) in serie A, si sa poco. Ma quel poco, nelle sapienti mani di Muroni, diventa lo scheletro attorno a cui plasmare la carne della letteratura. Con pagine tanto commoventi quanto credibili. La povertà, il talento, l’ostilità del padre, la determinazione, la guerra, il lavoro in fabbrica, l’amore, il sogno realizzato, lo schianto fatale. Rubens si anima e scende in campo. E il lettore è là, a Tresigallo come a Lisbona.
MENZIONE SEZIONE ROMANZO STORICO
Rosa Tiziana Bruno, KAIROS, MIMebù editore
La Giuria del Premio Acqui Storia Romanzo Storico ha inteso segnalare, in via eccezionale, il libro per ragazzi “KAIROS. Un giorno in Magna Grecia”, di Rosa Tiziano Bruno, illustrato da Natascha Stolz, edito da MIMebù. Il romanzo racconta di Elena, ragazzina dei nostri tempi, che incontra Philippos, giovane del IV secolo A.C. La magia è possibile grazie ad una grotta, nascosta nel profondo del mare, che permette di viaggiare nel tempo. Così Elena si ritrova nell’antica Poseidonia, oggi Paestum, e conosce una civiltà antica, una cultura diversa anche se per tanti aspetti simile alla nostra. La trama è l’occasione per conoscere la quotidianità della vita della Magna Grecia ma anche filosofi e pensatori fondamentali per la storia dell’umanità. Il romanzo quindi, ricco di avventure, ha pure una forte valenza didattica. Non a caso il libro è stato realizzato in collaborazione con il “Parco Archeologico di Paestum e Velia” e contiene mappe aggiornate di questi siti archeologici. Introduzione e postfazione sono a cura di Edwige Chirouter, esperta di filosofia per bambini, e di Francesco Scelza, responsabile scavi del Parco suddetto.
MOTIVAZIONI PER I PREMI SPECIALI
TESTIMONI DEL TEMPO
Edith Bruck. Scrittrice, poetessa, traduttrice e regista, ma soprattutto testimone della Shoah. Ungherese di nascita, il suo vero nome è Edith Steinschreiber. Nel 1944, Edith a tredici anni viene deportata ad Auschwitz e successivamente in altri campi di sterminio tedeschi, dove sarà liberata nel 1945. A conclusione della guerra, Edith scopre che la sua famiglia non esiste più. Il padre, la madre, il fratello e altri componenti sono morti. Con l’opera Chi ti ama così nel 1959, la Bruck inizia la sua carriera di scrittrice, per cui ha ricevuto diversi premi letterari. Tra le sue opere più famose in Italia ricordiamo: L’amore offeso (2002), Lettera da Francoforte (2004), Andremo in città (2006), Quanta stella c’è nel cielo (2009), Mio splendido disastro (2011), La donna dal cappotto verde (2012). La sua ultima produzione Il pane perduto (2021), riceve inoltre il Premio Strega giovani. Il 20 Febbraio 2021 Edith Bruck ha accolto presso il suo domicilio la visita del Santo Pontefice, colpito dalla sua vicenda umana. Il 29 aprile 2021 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Richard Ovenden. Bibliotecario, dal 2014, alla Bodleian Library dell’Università di Oxford, una specie di tempio della cultura bibliografica, attiva dagli inizi del XVII secolo: è il venticinquesimo a ricoprire la massima carica in questa istituzione, dove è approdato nel 2003 come conservatore delle Collezioni speciali. Ha studiato all’University of Durham e all’University College London, e detiene una Professorial Fellowship al Balliol College. Ha lavorato in innumerevoli biblioteche e archivi, fra cui la House of Lords Library, la National Library of Scotland (come curatore della sezione Libri Rari) e presso l’Università di Edimburgo. Riveste numerosi incarichi, nel Regno Unito, in Europa e negli Stati Uniti, presso le massime istituzioni che si occupano di conservazione: tesoriere del Consortium of European Research Libraries, presidente della Digital Preservation Coalition, membro del Council on Library and Information Resources (Washington). Ovenden ha raccolto in “Bruciare libri. La cultura sotto attacco: una storia millenaria” (Solferino) la storia millenaria della cultura sotto attacco. È una tormentata successione di tavolette di argilla distrutte, di papiri incendiati, di volumi censurati. Dalla tragica e ancora enigmatica distruzione della biblioteca di Alessandria al rogo dei libri nella Germania nazista, ogni epoca storica ha fronteggiato poteri che intendevano limitare o azzerare la conoscenza per rendere più deboli i sudditi. Ma i nemici che davvero distruggono la cultura e gli oggetti che la trasmettono sono l’indifferenza e l’incuria, osserva Ovenden, il quale ammonisce: una società che non ne riconosce il valore sarà prima o poi destinata a perderli.
STORIA IN TV
Cristoforo Gorno. Autore e conduttore televisivo, ha curato, tra le altre, le trasmissioni “Gaia” e “Kilimangiaro” (Rai 3), “Atlantide”, “Impero” e “Sfera” (La7), “La Macchina del Tempo” (Rete 4). Dal 2015 conduce su Rai Storia una fortunata serie di programmi storici da lui ideati: “Cronache dall’Antichità”, “Cronache dal Medioevo”, “Cronache dal Rinascimento” e “Cronache dal Mito”. Ha pubblicato due romanzi “Nelle mani di un dio qualunque” e “In me io mi salvo” editi entrambi da Aliberti editore. Con Rai libri ha pubblicato “Io sono Cesare, memorie di un giocatore d’azzardo” e “Cronache dall’Antichità, dieci storie dalla guerra di Troia”.
PREMIO ALLA CARRIERA
Marina Warner. Docente d’inglese e scrittura creativa al Birkbeck College dell’Università di Londra, storica, narratrice, autrice di critica “storico-culturale”. Dal 2017 è la prima donna eletta presidente della Royal Society of Literature, l’accademia nazionale britannica della letteratura, che fu fondata nel 1820 ed è una delle accademie inglesi più antiche attualmente esistenti. Nata a Londra da madre italiana (Emilia) e padre inglese (Esmond), ha trascorso l’infanzia nell’Egitto coloniale, dove il padre, dopo la guerra, aprì una libreria al Cairo dove Marina parlava francese a scuola, inglese con gli adulti e arabo con la gente del luogo. A Oxford la laurea in lingue moderne (italiano e francese). Dopo le collaborazioni con il «Daily Telegraph» e «Vogue», nel 1972 l’esordio come autrice indipendente con la biografia storica, The Dragon Empress – The Life and Times of Tz’u-Hsi, Empress Dowager of China, 1835-1980. Ha pubblicato romanzi, raccolte di racconti, saggi critici letterari e di arte. Frequentemente, contribuisce alla realizzazione di cataloghi d’arte e monografie di artisti e collabora con varie emittenti radiotelevisive. Ha vinto prestigiosi premi letterari e ricevuto una ventina tra lauree e dottorati ad honorem. Nel 2015, è stata nominata “Dame” dell’Ordine dell’Impero Britannico per i servizi resi all’istruzione superiore.
Paolo Pombeni. Paolo Pombeni è professore emerito, essendo stato professore ordinario di Storia dei sistemi politici europei e di Storia dell’ordine internazionale presso la Scuola di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bologna. Dal 2011 al 2016 è stato direttore dell’Istituto storico italo-germanico di Trento e dal 2010 al 2012 dell’istituto di Studi Avanzati dell’Università di Bologna. È membro della direzione della rivista “Ricerche di Storia Politica”, che ha fondato e diretto, e dell’editorial board del “Journal of Political Ideologies”. È stato editorialista del “Messaggero”; attualmente è editorialista del “Sole 24 ore”, membro del consiglio editoriale della casa editrice Il Mulino e del comitato di direzione della rivista omonima.
Tra le sue opere principali: Introduzione allo studio dei partiti politici (1985), Partiti e sistemi politici nella storia contemporanea (1994), La questione costituente in Italia (2016), Cosa resta del ’68 (2018) e Sinistre. Un secolo di divisioni (2021); quest’ultima opera è entrata nella cinquina dell’edizione 2021 del Premio Acqui Storia.
Il prof. Pombeni è stato protagonista di una significativa innovazione metodologica che ha sprovincializzato la storiografia italiana, anticipando analoghe innovazioni a livello europeo, soprattutto focalizzando il ruolo del partito politico (la “forma partito”) come soggetto di indagine storica. Si trattava di gettare un ponte tra concettualizzazione e filologismo, tra i modelli delle scienze sociali e l’individualità dei fatti storici, tra strutture e narrazione.
In tal senso, il prof. Pombeni è riconosciuto come maestro a livello europeo per avere introdotto negli studi storici una nuova apertura alla storia comparata e alle discipline politologiche, collegando la storia politica alla dimensione europea e internazionale.
Da ricordare infine la sua significativa attività di organizzazione culturale, con la già citata rivista “Ricerche di storia politica”, da lui fondata nel 1986.