Lo stanziamento di 600 milioni di euro per il recupero degli edifici rurali, dai casali ai depositi, dai rustici alle stalle dismesse non rappresenta solo un immenso patrimonio edilizio da salvare ma una svolta importante per sostenere la tendenza di tornare a vivere nei borghi dove godere di spazi di libertà più ampi con una maggiore sensazione di sicurezza e benessere nel tempo della pandemia.
Un’opportunità per recuperare fabbricati spesso abbandonati e salvare l’architettura rurale che dà forma al paesaggio ed esprime l’identità dei luoghi in una relazione di integrazione tra i sistemi produttivi locali e la conservazione della biodiversità agricola.
E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria nel commentare la misura per la tutela e la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale contenuta nell’ambito “Turismo e cultura” della missione uno del Recovery Plan.
“Un’opportunità per rivitalizzare le aree interne valorizzando l’identità territoriale e i sistemi produttivi locali. Con il rilancio di piccoli borghi abbandonati – ha commentato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – si inizia a programmare l’Italia del post Covid oltre a salvare il nostro grande patrimonio edilizio rurale a rischio degrado. Un’occasione anche per alleggerire la pressione demografica sui grandi centri urbani senza ulteriore consumo di suolo e il rischio di cementificazione in un territorio già fragile.”
Con la grande spinta verso lo smart working, il distanziamento e le limitazioni agli spostamenti, l’emergenza ha cambiato le abitudini sociali e lavorative degli italiani che sono tornati a guardare le campagne fuori dalle città, non solo come meta per gite fuori porta ma come scelta di vita dove godere di spazi abitativi più ampi con una maggiore sensazione di sicurezza e benessere.
Nei 178 piccoli comuni della provincia di Alessandria con meno di 5mila abitanti (sono circa 5.500 in tutta Italia, 1.046 in Piemonte che è la regione che ne ha di più) il distanziamento è garantito per i circa 200.000 residenti che dispongono di oltre il 54% del territorio provinciale.
Per questo, ora più che mai, è importante superare i ritardi sulle infrastrutture telematiche cercando di colmare il digital divide che spezza il Paese fra zone servite dalla banda larga e altre no, fra città e campagne, per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire.
“La misura ha un valore storico, culturale, paesaggistico ma anche urbanistico perché aiuta a ridurre i rischi di assembramento e la pressione abitativa nelle città. In questo contesto – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – va ricordato anche lo stanziamento di 300 milioni per valorizzare parchi e giardini storici che oltre ad assicurare spazi di socializzazione all’aperto tengono indissolubilmente legati valori storico-culturali e valori ambientali che interessano tra l’altro la conservazione della biodiversità, la produzione di ossigeno e la riduzione del livello di inquinamento. Si tratta di una scelta strategica importante anche per promuovere nuovi flussi turistici nelle campagne offrendo allo sguardo del visitatore la bellezza del paesaggio, le tradizioni e la cultura di un’agricoltura in armonia con la storia e l’ambiente”.