“La Provincia collante fondamentale tra comuni e Regione: forse a Roma finalmente se ne sono accorti”. Il bilancio, le strade, l’ambiente: ma anche i progetti futuri del Presidente Baldi

di Ettore Grassano

 

“Sono Presidente della Provincia dai primi di ottobre del 2017. Considerato che le elezioni sono previste entro fine anno, tra novembre e dicembre, saranno quattro anni pieni di mandato. Una bella esperienza: complicata, ma certamente la rifarei”. Per Gianfranco Baldi, Presidente della Provincia di Alessandria dopo 25 anni come amministratore del comune di Cassine (di cui 10 come sindaco) è quasi tempo di bilanci, anche se in realtà, nei prossimi mesi, gli impegni non mancheranno: “a cominciare dall’approvazione del consuntivo 2020, per il quale è questione di giorni: ma poi ci saranno altre scadenze importanti, che ci troveranno pronti”.

Proviamo allora a farci raccontare qual è, oggi, lo ‘stato di salute’ di un ente intermedio ritenuto da tanti (“me compreso”, sorride Baldi) strategico per il territorio, che ad un certo punto è sembrato sul punto di essere cancellato dagli ordinamenti dello Stato, e che ora, invece, potrebbe vivere una stagione di nuova centralità. Risorse permettendo, si intende…..

Presidente Baldi, a cosa serve oggi l’Ente Provincia?
La Provincia svolge una serie di funzioni fondamentali. Tutti ricordano sempre le competenze in termini di strade, edilizia scolastica, ambiente. Verissimo: ma prima di tutto la Provincia è il trait d’union tra i territori più periferici, e la Regione. Lo sanno bene gli amministratori dei tanti piccoli comuni dell’alessandrino, ma anche dell’astigiano: il sindaco e gli assessori di un piccolo paese a chi possono far riferimento, se non alla Provincia, quando hanno necessità di un confronto, di un parere, di un supporto? Per questo tra le competenze essenziali della Provincia metterei sicuramente la consulenza a tutto campo ai comuni del territorio: soprattutto i più piccoli, che da noi sono numerosi, e con tante problematiche molto specifiche.

Lei lo sa bene, anche perché da lì arriva…
Sono di Cassine (come il sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, ndr), e al mio paese sono stato sindaco 10 anni, e amministratore complessivamente 25 anni. Un’esperienza straordinaria, che mi ha certamente preparato ad affrontare la sfida di questi anni a Palazzo Ghilini.

Quando è stato eletto Presidente, quattro anni fa, le Province stavano vivendo in un ‘limbo’, ancor più di oggi, dopo la riforma ‘incompiuta’ del tandem Renzi Del Rio. Ti cancello, non ti cancello: a che punto siamo, nel 2021?
Ormai tutti, o quasi, si sono resi conto che ‘smontare’ le Province, depotenziarle in termini di risorse economiche e personale, lasciandole però al contempo operative, e con alcuni competenze assai rilevanti, è stato un grave errore. Recentemente, in occasione dell’inaugurazione del centro vaccinale alla Valfrè, ho incontrato Riccardo Molinari e Federico Fornaro, rispettivamente capogruppo della Lega e di LeU alla Camera. Entrambi mi sono sembrati concordi e consapevoli del fatto che, nei prossimi due anni di legislatura, approfittando di un Governo a maggioranza amplissima, è necessario che sulle Province si prendano decisioni chiare, restituendo loro la centralità necessaria. Degli stessi temi ho parlato più volte con il senatore Massimo Berutti, segretario nazionale di Cambiamo, trovando anche in lui ampia convergenza su questo tema. Mi auguro davvero che si proceda.

Significa che si tornerà anche ad eleggere direttamente Presidente e consiglio provinciale?
Personalmente me lo auguro, perché queste elezioni di secondo grado, in cui a votare sono sindaci e consiglieri dei comuni del territorio, per quanto assolutamente trasparenti e legittime danno comunque l’impressione di un accordo tra addetti ai lavori. La democrazia vera è quella che prevede la partecipazione di tutta la popolazione: e la Provincia alla gente sta a cuore, eccome….

Ricette all'Italiana: Acqui, Murisengo e San Sebastiano Curone da lunedì su Retequattro con Davide Mengacci CorriereAl 5

Oggi come riuscite a proseguire l’attività, a ranghi e con risorse ridotte?
Vorrei davvero evidenziare che, durante il mio mandato, il gioco di squadra e il senso di responsabilità di tutti sono stati la carta vincente. Mi riferisco all’impegno dei consiglieri provinciali, tanto di maggioranza quanto di opposizione, e all’impegno dei dirigenti e di tutto il personale. Che è a ranghi non solo ridotti: in alcuni settori è davvero sotto i minimi vitali. Eppure siamo sempre riusciti ad espletare tutte le funzioni previste, e mi pare con risultati assolutamente positivi.

Ogni anno chiudere il bilancio, però, è un terno al lotto…
Purtroppo sì, ma la situazione è leggermente migliorata. Su singoli capitoli, dalle strade agli edifici scolastici, qualche contributo straordinario dallo Stato è arrivato, e nei prossimi giorni dovremmo riuscire a chiudere il consuntivo 2020. Nel frattempo sia Ministero che Corte dei Conti hanno mostrato nei confronti del nostro Piano di Riequilibrio un atteggiamento assolutamente disponibile e comprensivo, per cui i prossimi bilanci, ne sono certo, consentiranno di riassettare ulteriormente i conti.

Vendendo il patrimonio immobiliare?
Abbiamo messo in vendita alcune strutture non più strategiche, ad Alessandria come nel resto della provincia: qualcosa speriamo possa arrivare anche da lì, ma al momento novità non ce ne sono.

Quarto Polo: se fosse ticket Barberis Locci? Intanto Massimo Brina... CorriereAl

A proposito di strade, Presidente: a che punto è l’accordo con Anas?
Speriamo di concretizzarlo, finalmente, nelle prossime settimane: ad Anas passa la competenza per la manutenzione di circa 300 chilometri di strade oggi provinciali, in sostanza le arterie principali. Alla Provincia rimane la responsabilità del restante tracciato di 1.800 chilometri, che è comunque un’enormità: parliamo di strade collinari, montane, periferiche, su cui occorre svolgere manutenzione ordinaria e straordinaria, dalle buche alla neve per intenderci.

Nell’ultimo anno alla ribalta ci è finito spesso un altro comparto, l’ambiente: dal ‘caso’ Valmadonna, alla vicenda Solvay che si arricchisce di sempre nuovi capitoli. Si ha l’impressione che spesso i comuni se ne lavino le mani, dicendo: “E’ compito della Provincia”..
E’ davvero così, le principali competenze in termini di impatto ambientale di impianti industriali esistenti, così come di nuove autorizzazioni, spetta al nostro settore Ambiente, che conta su professionalità di alto livello, anche se certamente è uno dei comparti che sarebbe opportuno potenziare, in termini di risorse umane. Le decisioni, delicatissime, dei tecnici dell’Ambiente sono sempre frutto di valutazioni documentali, e qualche volta certamente non in sintonia con il sentiment popolare del momento: ma deve essere assolutamente chiaro che la politica non può, e non deve, interferire con quei percorsi tecnici.

Gianfranco Baldi e la politica: cosa farà alla scadenza del mandato a Palazzo Ghilini?
Non sono un politico di mestiere: ho sempre fatto l’amministratore per passione, e sia in comune a Cassine sia qui in Provincia ho vissuto esperienze splendide, cercando di dare sempre il massimo, e imparando tanto. Mi considero un militante di centro destra, quella è sempre stata e rimane la mia area di riferimento: se ci sarà bisogno di me, da qualche parte, sarò lieto di fare la mia parte. Per il momento ho accettato con piacere la Presidenza della Centrale del Latte: primaria realtà imprenditoriale di casa nostra, che merita un grande futuro. Del resto politica la si può fare in tanti modi diversi, impegnandosi per la collettività anche lontano dai riflettori.