“Una situazione di saturazione con il numero di esemplari in continua crescita che sta diventando insostenibile per le nostre imprese e per la sicurezza dei cittadini e che sta compromettendo l’equilibrio ambientale di vaste aree territoriali della provincia alessandrina, anche in zone ad elevato pregio naturalistico. Ridurre la popolazione dei cinghiali è la priorità rispetto anche alla diffusione del virus Psa che rappresenta un elevato rischio per il nostro patrimonio suinicolo e per l’intera filiera collegata”.
Così il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo sul rispetto alle priorità del Piano di sorveglianza e prevenzione del 2021, pubblicato dal Ministero della Salute, per la PSA, che si basa sul controllo passivo dei cinghiali, sulla sorveglianza degli allevamenti di suini, sulla verifica dei livelli di applicazione delle misure di biosicurezza e sulla campagna di formazione ed informazione degli stakeholders.
I cinghiali sono oltre 2 milioni di esemplari in Italia che rappresentano, oltretutto, il pericolo numero uno per l’introduzione del virus della Peste suina Africana.
“Si riaccende, quindi, il faro su una problematica mai risolta: quella del controllo della presenza dei cinghiali sul nostro territorio, anche in termini di equilibrio e funzionalità degli ecosistemi naturali, oltre che causa di ingenti danni all’agricoltura che non vengono neppure coperti dagli indennizzi perché la perdita di reddito arrecata agli imprenditori va ben oltre il valore del risarcimento ottenibile – continuano Bianco e Rampazzo -. E’ urgente, dunque, un approccio integrato, un pacchetto di azioni che se da un lato deve agire sulla riduzione sia numerica, che spaziale, dall’altro deve concretizzarsi in provvedimenti che possano consentire anche ai sindaci l’adozione di ordinanze di emergenza per autorizzare misure straordinarie di contenimento. E’ opportuno, infine, regolamentare le modalità di utilizzo del fondo regionale destinato alla prevenzione ed al risarcimento dei danni provocati alla produzione agricola, al fine di rendere l’iter più snello, così da assicurare in tempi rapidi l’accertamento del danno e l’erogazione delle somme disponibili”.