Per superare la porta di ingresso si deve suonare e avere un motivo ben valido per entrare perché l‘ala sulla sinistra è interamente occupata da malati Covid. Ma in realtà l’attività ordinaria prosegue, oggi in modo più agevole perché sono stati acquisiti quattro posti letto nell’area, sul lato opposto del lungo corridoio interno, dell’ortopedia. Siamo nella struttura complessa delle Malattie dell’apparato respiratorio dove i pazienti non sono mai mancati, la differenza è che durante la piena emergenza pandemica sono stati collocati all’interno di altri reparti. Adesso, con i posti letto ordinari più vicini, il lavoro è un po’ più agevole e per gli studenti del corso di laurea di Medicina (Università del Piemonte Orientale) sarà facile iniziare, a marzo, l’esperienza pratica al quarto piano dell’ospedale di Alessandria.
«Gestiremo quattro studenti per volta che si fermeranno, a turno, per due settimane nella nostra struttura. Ovviamente non entreranno nella sezione ‘covid’, ma avranno modo di approfondire la conoscenza delle patologie respiratorie attraverso tutta la nostra attività». Per Mario Salio, direttore della struttura complessa, la presenza di universitari in ospedale non è una novità. Per sette anni al ‘San Martino’ di Genova ha gestito i complessi rapporti fra clinici e studenti. «Questo è un piccolo vantaggio personale che mi aiuta nell’organizzazione, ma l’aspetto che trovo più rilevante è che negli operatori della struttura non c’è questa abitudine e ciò rappresenta un vantaggio straordinario. Siamo di fronte a una occasione unica per mettersi in gioco, dare vita a un nuovo sistema di relazioni, valorizzare l’attività di un reparto che, viste le caratteristiche di ospedale hub, presenta una alta complessità che garantirà un valore aggiunto a quanto i giovani impareranno».
Come vi siete organizzati? «Abbiamo messo a punto un percorso che aiuterà gli universitari a entrare in contatto con le problematiche respiratorie, coinvolgendoli prima con le nozioni fondamentali (a partire dal come si visita un paziente), poi farli interessare alla storia clinica e alla mentalità del lavoro di squadra. Un elemento importante – conclude Mario Salio – è rappresentato dai tutor, i medici della struttura, che sono giovani, predisposti al dialogo e al confronto e che, sono convinto, riusciranno a instaurare il giusto rapporto con gli studenti che faranno esperienza in reparto, grazie ai posti letti qui vicino, ma anche negli ambulatori specialistici». Gli ambulatori sono quelli di Broncologia, Fisiopatologia respiratoria, Allergologia, Malattie rare, Broncoscopia, Endoscopia, Criobiopsia, Polisonnogramma.