Si riporta di seguito il comunicato della Segreteria Nazionale Flp INl sulla tragica situazione dell’INL.
Come più volte segnalato da questa Organizzazione Sindacale, l’INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro) da cinque anni sta procedendo senza un piano preciso, deliberando annualmente per sedare più o meno malcontenti del personale.
L’istituzione, per due anni di seguito della maggiorazione dell’indennità di missione e di quella chilometrica è servita, secondo i vertici dell’INL, a pareggiare, almeno in parte, il divario economico esistente tra gli ispettori ex MLPS e quegli di INPS e INAIL.
La FLP ha da sempre richiesto che venissero istituite delle chiare indennità, attingendo da fondi certi, che riconsegnassero una dignità a tutti i lavoratori dell’INL.
Ma questo non è mai successo e così, a Febbraio inoltrato, gli ispettori che nel frattempo continuano a svolgere la loro attività, non ancora sanno se l’istituita maggiorazione del 40% dell’indennità chilometrica, venga riconfermata anche per il 2021.
Ignoriamo le motivazioni di tale ritardo, sicuramente non si può imputare a carenza di fondi visto i notevoli risparmi dei fondi delle missioni per l’anno 2020.
Ma ai ritardi dell’INL siamo abituati:
– FDR contrattati sempre oltre dopo un anno dalla conclusione dell’anno di riferimento
– Piani di lavoro consegnati ad ottobre dell’anno di riferimento
– Pola da elaborare entro il 31 gennaio 2021 del quale non si ha nessuna notizia
– Rimborsi missioni per task force non ancora liquidati dopo oltre un semestre dalla conclusione
– Buoni pasto per il lavoro agile concessi per il primo periodo della pandemia ma sospesi e non ancora ripristinati nonostante il perdurare della fase emergenziale.
In questo periodo si stanno impegnando le energie per elaborare un “nuovo” sistema di misurazione della performance che nuovo non è, ricalca il precedente con tutte le problematiche emerse in questi anni. Si sta elaborando un sistema di valutazione che non contempla le notevoli modifiche al modo di lavorare che la pandemia ha accelerato come processo innovativo.
Rischiamo di produrre un ennesimo documento anacronistico, che modificherà solo alcuni piccoli particolari senza modificare la sostanza, per capirci ciò che è successo con la riorganizzazione degli uffici del territorio che si è risolta con il semplice cambiamento della terminologia ma non dell’impianto in quanto tale, passando così da Aree a Processi, da Capo Area a Capo Processo, ecc. continuando con una organizzazione ormai vetusta, burocrate e verticistica che si scontra con le nuove visoni della PA, limitandone anche efficacia ed efficienza.
Non è possibile continuare a “navigare a vista” occorre una programmazione e un progetto preciso che, purtroppo è chiaro, a questo Ente mancano.
FLP Alessandria Asti