Crescono i prezzi dei prodotti alimentari nel carrello con aumenti che arrivano al 5,6% per la frutta fino all’8,8% per le verdure ma nei campi e nelle stalle è speculazione al ribasso con il taglio ai compensi pagati agli agricoltori e agli allevatori per molti prodotti, dalla carne al latte fino alla frutta.
Mentre si registra un’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari al consumo del +1,2% quelli pagati agli agricoltori e agli allevatori crollano: è l’allarme lanciato dalla Coldiretti sulla base dei dati Istat sull’inflazione a novembre.
A pesare sono anche le chiusure o le aperture parziali di ristoranti, bar, agriturismi che, moltiplicando le offerte, ampliano la concorrenza aumentando le possibilità di scelta dei consumatori.
Una situazione che alimenta distorsioni e speculazioni che sono particolarmente a rischio nel periodo di Natale in cui si registra il picco della domanda alimentare da parte delle famiglie italiane e si preannuncia la possibilità di un nuovo lockdown per la ristorazione.
Di fronte ad un’emergenza senza precedenti serve responsabilità con un “patto etico di filiera” per garantire una adeguata remunerazione dei prodotti agricoli e privilegiare nella distribuzione il Made in Italy a tutela dell’economia, dell’occupazione e del territorio. Un obiettivo che va sostenuto con un serio intervento normativo del parlamento contro le pratiche commerciali sleali ad integrazione della Direttiva UE 2019/633.
“Per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia – precisano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo – vanno a remunerare il prodotto agricolo per effetto delle distorsioni e delle speculazioni che si verificano lungo la filiera a causa degli evidenti squilibri di potere contrattuale. Un’ingiustizia profonda che va combattuta rendendo più equa la catena di distribuzione degli alimenti che vede oggi sottopagati i prodotti agricoli spesso al di sotto dei costi di produzione senza alcun beneficio per i consumatori”.
Per controllare e sanzionare comportamenti sleali serve individuare un organismo di controllo con competenze e mezzi adeguati, nell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentare (ICQRF) funzionale.