“Non si può non rilevare, purtroppo, la presenza di situazioni tuttora irrisolte, pur a distanza di così tanti anni dall’evento calamitoso. Uno stato di cose che dovrebbe infine indurre a stabilire limiti temporali certi per la presentazione delle richieste di contributi e risorse per lo svolgimento delle relative istruttorie”. Con queste parole il Consigliere Regionale del Piemonte Marco Botta (nella foto) commenta l’Interrogazione presentata a Palazzo Lascaris a riguardo del risarcimento del danno alle imprese alluvionate piemontesi del novembre 1994.
“Le disposizione previste per il risarcimento del danno alle imprese alluvionate piemontesi del novembre 1994 sono gestite da Artigiancassa e Mediocredito ai sensi del decreto-legge n. 691 del 1994 convertito dalla legge n. 35 del 1995.” – spiega Botta – “Ulteriori provvidenze avevano modificato il contributo a fondo perduto dal 30 al 75 per cento e, anche il periodo di ammortamento, era passato da 15 a 25 anni.”
In fase successiva furono ritenute finanziabili rilocalizzazioni d’imprese non danneggiate, ma operanti in zone al 1994 considerate di rischio esondazione.
“Sono un centinaio in provincia di Alessandria e molte in città le aziende che attendono i finanziamenti agevolati per rilocalizzare le loro strutture in aree considerabili non esondabili.” – continua l’esponente monferrino di Fratelli d’Italia – “Il complesso delle norme ha di fatto bloccato l’erogazione da parte di Mediocredito dei fondi alle imprese danneggiate che ad oggi non hanno ancora potuto chiudere i rapporti sulla base della normativa in vigore.”
Si stanno determinando situazioni di fortissimo disagio con pericolo per l’occupazione e la sopravvivenza d’aziende industriali per tutta l’area interessata all’evento.
Per questi motivi Marco Botta ha deciso di chiedere alla Giunta Regionale se non si ritenga opportuno “intervenire per definire quali siano le priorità e le modalità per la regolarizzazione delle pratiche ancora aperte”, richiedendo al Governo Nazionale di reperire per quanto possibile le risorse, visto che lo Stato continua a incamerare la tassa sui conti correnti applicata proprio dopo l’alluvione del 1994.
Botta chiede inoltre una maggiore e più efficace concertazione fra la Regione Piemonte, il Mediocredito e le istituzioni bancarie per affrontare e risolvere le difficoltà inerenti all’erogazione dei finanziamenti agevolati post alluvione 1994, destinati alla rilocalizzazione delle imprese, dando la precedenza alle stesse imprese che hanno subito i danni alluvionali.
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