Confcommercio Piemonte ha inviato una lettera aperta ai parlamentari Piemontesi, che evidenzia come “A distanza di pochi mesi dal lockdown totale della scorsa primavera e poche settimane prima del periodo dell’anno che tradizionalmente fa registrare i maggiori incassi, le imprese piemontesi del commercio, della ristorazione e del turismo sono chiamate a sopportare nuovi pesantissimi sacrifici nella lotta alla pandemia da covid-19.
In tale contesto tutti gli imprenditori del terziario di mercato – non solo chi è direttamente costretto alla chiusura (ristoratori, baristi, commercianti di abbigliamento, calzature, gioiellerie, mobili, prodotti per la casa, ambulanti di prodotti non alimentari, ecc.) – si interrogano con crescente preoccupazione sul futuro delle loro aziende, dei loro collaboratori, oltre che delle loro famiglie”.
NECESSARIA DIFFERENZIAZIONE TERRITORIALE NELL’APPLICAZIONE DELLE MISURE RESTRITTIVE, CHE SI ABBATTONO COME UNA SCURE SULLA ASPETTATIVA DI VITA DELLE AZIENDE
Già prima dell’entrata in vigore dell’ultimo DPCM Confcommercio Alessandria aveva chiesto, anche formalmente, al presidente della Regione Cirio che si attivasse presso il Governo per una differenziazione territoriale in base al rischio epidemiologico delle diverse aree del Piemonte, individuando al suo interno aree a rischio basso, medio o elevato basandosi sulla diversa incidenza dei dati su un territorio così vasto.
“Alla nostra richiesta – dichiara il presidente Confcommercio Alessandria Vittorio Ferrari – si aggiunge quella di Confcommercio Piemonte che, raccogliendo le esigenze e le istanze degli imprenditori piemontesi del nostro comparto, propone un differente approccio alla applicazione delle misure restrittive sulla base dei confini regionali, che si abbattono come una scure sulla aspettativa di vita delle aziende. Questo approccio è previsto dall’ultimo DPCM, con la facoltà di introdurre, in relazione a specifiche parti del territorio regionale ed in ragione dell’andamento del rischio epidemiologico, l’esenzione dall’applicazione delle misure di contenimento più gravose”.
Gli imprenditori – aggiunge la nota di Confcommercio Piemonte – Contestano l’equità di un provvedimento che sembra non parametrato al livello di rischio effettivo, visto che interviene senza differenziazione tra le piccole attività con accesso contingentato ovvero che si svolgono all’aperto e le altre realtà al cui interno è più probabile la formazione di assembramenti.
Al Presidente della Giunta regionale, Alberto Cirio, Confcommercio Piemonte ha infatti chiesto di farsi portavoce presso il Ministro della Salute affinché sia attivata in Piemonte la facoltà prevista dal comma 2 dell’art. 3 del Dpcm del 3 novembre di introdurre, in relazione a specifiche parti del territorio regionale ed in ragione dell’andamento del rischio epidemiologico, l’esenzione dall’applicazione delle misure di contenimento più gravose.
RISTORI IMMEDIATI E ADEGUATI. VIETATO SBAGLIARE. NE VA DELLA TENUTA SOCIALE DEL NOSTRO PAESE
“È’ importante allora che i Parlamentari piemontesi si attivino, esercitando tutte le loro prerogative, per dare una risposta puntuale agli interrogativi e alle preoccupazioni esposte. Occorre riservare inoltre un’attenzione particolare alle misure di sostegno predisposte dal Governo, nella consapevolezza che una semplice replica o estensione delle misure già adottate nei mesi passati non sarà sufficiente per impedire la chiusura definitiva di una parte consistente delle imprese del terziario. Questa volta è vietato sbagliare, ne va della tenuta sociale del nostro Paese”.
NECESSARIO INTEGRARE I RISTORI CON NUOVI INTERVENTI IN MATERIA CREDITIZIA
“Evidenziamo l’assoluta necessità di integrare il meccanismo dei ristori, che alle aziende non possono bastare – aggiunge Ferrari -perché la differenza tra il non incassato ed il ricevuto diventa troppo ampia per consentire alle imprese colpite dai provvedimenti restrittivi previsti per le zone inserite negli scenari 4 e 3, di rispettare i pagamenti e conseguentemente di sopravvivere. Pertanto occorre urgentemente prevedere nuovi interventi in materia creditizia, che consentano alle aziende di avere tanto rapide quanto abbondanti immissioni di liquidità, prevendendo tempi di rientro per l’intero indebitamento (che dovrebbe necessariamente essere ristrutturato e riorganizzato) di lunghissimo termine, altrimenti il sistema non reggerà. A tal proposito, come modelli di interventi in materia in tal senso ai quali potersi ispirare, si segnalano quelli previsti ad esempio in caso di calamità naturali (per il nostro territorio si pensi, ad esempio, alle misure conseguenti agli eventi dell’alluvionali del novembre 1994).
URGENTE INTERVENIRE SUL TRATTAMENTO FISCALE RISERVATO ALLE GRANDI PIATTAFORME ON LINE
“È infine necessario intervenire urgentemente per superare il trattamento fiscale di favore riservato alle grandi piattaforme internazionali dell’e-commerce, che danneggia gli equilibri della concorrenza– conclude la lettera aperta di Confcommercio Piemonte.