Egregio Signor Sindaco,
prendiamo atto con grande dispiacere e preoccupazione, in modo particolare per la cittadinanza tutta di Tortona e del Tortonese, che per ben due volte nell’arco di quest’anno l’ospedale cittadino è stato chiuso ‘pronti e via’, dalla sera alla mattina, ‘a Sua insaputa’. Eppure non più tardi di una settimana fa durante l’ultimo consiglio comunale rispondeva, con grande sicurezza, all’interrogazione che il nostro partito Le sottoponeva per avere risposte chiare, sicure e puntuali su questioni vitali per la gente comune con queste parole: “Posso dire di avere avuto garanzie sul fatto che l’ospedale non sarà più utilizzato per la cura esclusiva dei pazienti contagiati, sia dai direttori Galante e Nardi, sia dallo stesso assessore regionale Icardi”. Delle due l’una: o i suoi autorevoli interlocutori, tra l’altro di parte amica e sodale, Le hanno mentito e, sapendo di mentire, hanno abusato della Sua fiducia e reso inefficace la Sua azione politica di questi mesi; oppure nei progetti per la rinascita del nostro ospedale, ancora nebbiosi per i comuni cittadini, e nei piani emergenziali predisposti nell’estate era già tutto scritto e previsto compresa la ‘necessaria’ destinazione a ospedale Covid per la salvezza dell’intera Regione, qualora i posti letto offerti dalla sanità privata non fossero bastati a contenere l’impennata dei contagi e dei ricoveri. In questo secondo caso, Signor Sindaco, se era a conoscenza dei documenti e delle ipotesi in campo, lasciamo ogni interpretazione ai cittadini che ora si ritrovano ancora una volta in gravissima difficoltà dopo mesi di disagi, confusione e promesse.
In secondo luogo vorremmo ricordarLe che la tecnica di scaricare sempre sugli altri e sul passato la responsabilità delle cose che accadono non è produttiva né appagante. Aver sbandierato negli ultimi mesi in contesti pubblici e conviviali il sogno del ritorno ai tempi d’oro dell’ospedale, oggi ridotto ai minimi termini a quanto pare dalla sola incapacità politica degli amministratori locali e regionali che l’hanno preceduta, potrebbe diventare un boomerang. Nelle sue prime dichiarazioni sui social e alla stampa insiste sulla complessità dell’organizzazione a livello regionale, sulla grave emergenza sanitaria che impone sacrifici e decisioni impopolari, sui ‘prezzi da pagare’ e sui crediti di riconoscenza (da riscuotere) nei confronti del nostro sacrificio. Le chiediamo almeno di prendere atto che la vicenda ‘ospedale di Tortona’ è molto complessa e che il suo destino negli ultimi dieci, venti anni è stato segnato da decisioni politiche fortemente penalizzanti per il nostro territorio e sicuramente prive di lungimiranza. E la storia, come Lei ben sa, nasce con la chiusura del punto nascite, molto prima della sciagurata delibera DGR 1-600 diventata da tempo l’unico mantra imparato a memoria da tutti gli esponenti ad ogni livello del centro destra.
Infine vorremmo condividere con Lei la nostra preoccupazione per le sofferenze delle persone ammalate e bisognose di interventi sanitari che, a seguito di questa decisione, sono improvvisamente diventate ancora più fragili. Siamo disponibili a compiere ogni azione necessaria, compresa una vera battaglia per il potenziamento della prevenzione e della medicina territoriale di base in modo unitario, congiunto e trasparente (se ritiene di coinvolgerci) affinché venga loro garantito un supporto immediato per affrontare la quotidianità della malattia, affinché nessuno ‘resti indietro’ e a ciascuno venga riservata la giusta attenzione nella risoluzione dei bisogni primari di salute. Ora, in questo momento, non ci interessa la ‘resa dei conti’ che, a Suo dire, si farà alla fine dell’emergenza. Ci interessa il bene di tutti, oggi, qui e ora: e siamo sicuri che i cittadini ci valuteranno tutti dall’impegno che sapremo mettere in campo.
Partito Democratico di Tortona