di Pier Luigi Cavalchini
Cominciamo dalla fine, non dal gol di Moscati che porta il Grosseto in paradiso, ma dai quindici minuti finali dei Grigi.
Recupero affannoso della palla, coinvolgimento forzato del portiere Crisanto e dei due terzini, abbozzi di rilancio in avanti, rarissime palle giocate in verticale (solo Prestia e Sulijc ci provano), stucchevole giro dell’oca da destra a sinistra intorno all’arcigna difesa grossetana, cross finale sistematicamente preda della difesa avversaria o, peggio, direttamente sul fondo.
Un gioco prevedibile, poco vivace, lento, una vera pacchia per lo sgamato centrocampo maremmano che non ha fatto altro che giocare sui nostri errori. Clamoroso quello finale di Cosenza e compagni, con un contrasto perso sulla linea laterale e poi, granitici, a far da belle statuine alle evoluzioni di Moscati, Cretella e Galligani.
La partita è tutta qui. Buona volontà, poche idee, confusione nelle posizioni in campo e scarsa lucidità in fase realizzativa.
E’ vero, nel secondo tempo Mora e Casarini hanno colpito palo e traversa e, se fossero entrati quei tiri nessuno avrebbe obiettato nulla.
Forse si sarebbe portata a termine anche la vittoria (con la probabile fifa dei dieci minuti finali…) ma si sarebbe solo rimandato il “conto”. I problemi di gioco ci sono e due tiri da lontano (quello di Casarini su punizione fuori area, quello di Mora con tiro al volo scoccato da venticinque metri) cambiano poco.
Quasi meglio che sia finita con l’ennesima beffa degli ultimi cinque minuti, così come era successo col Novara e col Lecco. Errori elementari da “abc” del calcio che segnala da sempre come pericoloso un attacco indiscriminato con poche idee alla ricerca di un gol che non arriva, sguarnendo così centrocampo e retrovie. Un errore che abbiamo già visto altre volte.
Di nuovo una prestazione maiuscola dell’avversaria, che ha difeso con tenacia, ordine e la giusta cattiveria. Compito facilitato da un arbitraggio poco favorevole ai Grigi che in due occasioni ha graziato gli ospiti. Al 12′ del secondo tempo c’era un fallo di mano non fischiato ai rossi appena fuori area con evidente allargamento del braccio e, ancor peggio, al 20′ c’era un probabile rigore su Eusepi causato da una improvvida uscita del portiere Barosi.
Ai due legni, alle due situazioni dubbie citate, aggiungo alcuni tiri di qualità (non molti) nel primo e nel secondo tempo, uno di Gazzi e uno di Arrighini.
Ma il succo non cambia. Siamo prevedibili, sanno come colpirci, gli altri fanno punti…noi no. Anche stavolta, facile il resoconto. Al 14′ Lancio dalle retrovie di Blondett per Arrighini, peccato per una deviazione. Al 26′ L’occasione migliore per l’Alessandria: Gazzi apre per Celia, cross sul secondo palo per l’incornata di Arrighini, impreciso. Pochi minuti dopo Di Quinzio dal fondo crossa per Gazzi, bel tiro, forte e angolato…ma Barosi blocca in due tempi. Già al quarto minuto del secondo tempo il primo segnale d’allarme per gli alessandrini: è il portiere Crisanto a salvare la porta con un intervento di piede (su tiro di Moscati). Un’altra possibile occasione al 17′. Suljic lancia Di Quinzio, che potrebbe controllare e calciare, ma rallenta e l’azione sfuma. Esattamente al 23′ il palo di Mora a portiere battuto. Purtroppo capita che alla disorganizzazione e al pressappochismo si abbini una scalogna nera. Ma il Grosseto non sta a guardare e, ancora Moscati, prova a girare al volo un invito dalla destra. Fuori di poco a Crisanto, probabilmente, battuto. Subito dopo la traversa clamorosa su un calcio di punizione magistralmente calciato da Casarini.
E, come spesso succede, dopo un gol sfiorato ne viene subito uno subito, e nel modo peggiore. Al 48′ del secondo tempo l’Alessandria perde palla su rimessa laterale, Cosenza e colleghi stanno a guardare e Moscati…realizza.
Ora si dovranno aprire scenari nuovi. Siamo curiosi di vedere come, con chi e con quali obiettivi (plausibili).
Alessandria 0 – Grosseto 1
Reti: 93′ Moscati (Gr)