De merito scolastico [Il Flessibile]

carusodi Dario Caruso.

Estate!

Tempo di vacanze. Tempo di vacanza. Tempo di vuoto. Tempo di pensare.

Mentre una vela solca le acque leggermente increspate di Spotorno, il pensiero solca i miei progetti per l’autunno.

È triste quando fuori c’è il sole e dentro ci sono pioggia e nebbia.

Ma a volte accade.

A settembre ritroverò studenti affamati di intervalli piuttosto che di lezioni, colleghi ansiosi della campanella d’uscita piuttosto che di quella d’entrata, collaboratori gentili e dirigenti nocivi, macchinette di caffé dozzinale e distributori di merendine stantie.

E allora dove sta il problema? Perché pensare a tentare di risolvere problemi che non mi competono? Perché non godermi il sole e il mare con la coscienza a posto?

flessibile_018Perché non adeguarsi?

Lasciar fare a coloro che hanno la responsabilità di fare?

Lasciar fare a coloro che sono stati delegati per fare?

Lasciar fare a coloro che guadagnano dieci volte tanto per fare?

Ma per fare cosa?

Posso dichiarare forse dopo tante battaglie di aver perduto la guerra.

E mi dispiace per quegli studenti che, occhi negli occhi, ho imparato a conoscere e che incontrerò presto.

A loro non saprò cosa rispondere quando mi chiederanno perché dovrebbero studiare.

A me non saprò cosa rispondere quando mi chiederò perché dovrei pensare.

Buona estate!

“Il mio nome è Ayrton e faccio il pilota
e corro veloce per la mia strada
anche se non è più la stessa strada
anche se non è più la stessa cosa”
(L. Dalla – Ayrton)

 

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