Terzo Valico e nuovo ponte Bormida: sarà la volta buona? Intanto il Governo incentiva la delazione fra cittadini: vi ricorda niente? [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) Martedì 13 ottobre leggo sulla locandina de La Stampa in edicola la notizia: “A rischio i 49 milioni del Terzo valico. Salta il nuovo ponte sulla Bormida?”. Il titolo dell’articolo: “Pozzolo e Vignole dicono “no” al Patto: a rischio i 49 milioni del Terzo valico. Compensazioni, non c’è l’accordo sulla suddivisione”.
In sostanza lunedì 12 ottobre si è tenuta l’ennesima riunione a Palazzo Ghilini, durante la quale quale si sarebbe dovuto firmare l’accordo sui 49 milioni di euro del Terzo valico tra gli 11 Comuni interessati da cave e cantieri: Alessandria, Tortona, Novi, Pozzolo, Serravalle, Arquata, Vignole, Gavi, Carrosio, Voltaggio e Fraconalto. Tutto è ‘saltato’ perché Pozzolo Formigaro e Vignole Borbera hanno detto di no al patto per il non raggiunto accordo sulla compensazione. Qualcuno dirà: che c’entra il nuovo ponte sulla Bormida? C’entra sì, perché il comune di Alessandria con una parte delle risorse della ‘compensazione’ intenderebbe proprio realizzare il secondo ponte sulla Bormida, un ponte indispensabile non solo per Alessandria città, ma per gran parte della provincia, e lo disse pure il Sindaco di Vignole Borbera Giuseppe Teti nella dichiarazione a La Stampa il 16 settembre: “Se Alessandria ridimensiona le sue richieste l’intesa può essere vicina. Tutti siamo d’accordo che il secondo ponte sulla Bormida può essere utile a tutta la provincia per raggiungere l’ospedale nel caso quello esistente (ponte, ndr) abbia problemi”. Poi, per fortuna, è arrivata la svolta nella notte tra giovedì e venerdì, e l’accordo tra i comuni pare sia stato trovato.
Faccio notare che l’attuale e unico ponte è stato inaugurato il 15 luglio 1915, ed è scandaloso che negli anni chi di dovere non abbia provveduto a dotare la provincia di un secondo attraversamento che non è di servizio esclusivo della città di Alessandria, ma di tutta la provincia.
Voto: 5

 

2) Il giorno dopo dell’ultimo disastro provocato dal maltempo qualche settimana fa si leggeva questa Frana fra Pareto e Spigno. Ottria e Fornaro: "Si intervenga subito: è l'ennesima conseguenza dell'abbandono del territorio" CorriereAlnotizia: “Maltempo. Il ministro Costa dice che i soldi per il dissesto ci sono, ma i Comuni non sanno spenderli”.
In sintesi: “Il titolare dell’Ambiente spiega che soprattutto le piccole amministrazioni delle aree interne, che sono le più colpite, non hanno né le competenze né le risorse per accedere a consulenti esterni. Novità dal Decreto Semplificazioni, ma si aspettano ancora i decreti attuativi”. Già, aspetta e spera i Decreti Attuativi di Conte, se non hanno copertura economica i proclami entrano nell’oblio… La mia domanda è: “Scopro adesso da questo Ministro che spetta ai Sindaci individuare i territori a rischio, e realizzare i progetti per metterli in sicurezza. E da quando?” L’unico impegno e dovere che hanno i Sindaci è di stilare piani regolatori adeguati e farli rispettare. Ma se si tratta di difesa del suolo quale ripristino, manutenzione e prevenzione, che sappia io, il compito dei Sindaci è essere sentinelle dei propri territori, e denunciare le problematiche agli Enti preposti. Il Ministro Sergio Costa (area 5stelle) forse non è a conoscenza del fatto che per l’asta del Po e la sua sicurezza idraulica esistono l’ADBPO (Autorità di Bacino per il Fiume PO), l’AIPO (‘Agenzia Interregionale per il fiume Po), le Regioni di riferimento dell’asta del PO, i Consorzi di Bonifica e molto altro. Se i soldi per il dissesto ci sono, ci sono pure i preposti per occuparsene: o sono solo Enti utili sulla carta e per pagare stipendi? Esiste un elenco preciso di Enti e Istituzioni con competenze in materia di alluvioni, si trova a pag. 133 del volume “l’Italia delle alluvioni” della Prof. Rita Cellerino (Edizioni Franco Angeli), l’elenco fornisce la somma totale nazionale: 3.152 Enti e Istituzioni in Italia sono responsabili della gestione del rischio alluvione, ma pare che il Ministro Costa dia la colpa ai soli Sindaci, che a suo pensare non sanno spendere i fondi destinati alla difesa del suolo. Quindi se come dice ci sono fondi per il dissesto è pregato di metterli a disposizione senza troppi intoppi burocratici e da subito, per ogni territorio che ha subito molteplici danneggiamenti negli ultimi due anni. Sempre che tali fondi non siano solo promesse sulla carta.
Voto: 2

 

3) Cari italiani, con l’ultima imposizione decretata da Conte e Speranza siamo alla frutta, e nessuno reagisce concretamente, sia l’opposizione che i cittadini. Vista la differenza di opinione da parte dei vari esperti virologi in merito ai contagi reali non si sa più a cosa credere. A mio pensare questo è stalking da parte dello Stato, che con una forma di terrorismo psicologico e frustrazione soffoca e reprime le libertà dei cittadini anziché tutelarle e proteggerle. A partire da marzo con Decreti confusi e per certi versi insensati, fino ad arrivare a quest’ultimo appena “varato” che ha dell’incredibile: “Conte: “No forze di polizia nelle case ma servono comportamenti adeguati”.
Leggete: “Dovremo fare attenzione anche ai comportamenti nelle abitazioni private, indossando le mascherine se ci troviamo vicino a persone fragili o se si ricevono ospiti. Vietate le feste private che rappresentano situazioni di pericolo. Preciso che non ci saranno forze di polizia nelle case, la sfera privata è da tutelare ma servono comportamenti adeguati: servono senso di responsabilità e atteggiamento prudente”. E arriviamo al dunque, ci mancherebbe che alla mia porta bussassero le forze di Polizia, questo strapotere dell’esecutivo mi porta a temere che stiamo rasentando l’autocrazia, e sto percependo il rischio di una deriva autoritaria. Ma c’è di più: Il ministro Roberto Speranza (domenica 11 ottobre) ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa” ha annunciato di aver chiesto il veto per le feste private, affidandosi al controllo sul territoro attuato dai cittadini, chiamati al ruolo di “spie” da parte dell’esecutivo per incidere su alcuni pezzi della vita delle persone che consideriamo non essenziali: “Ora Speranza si affida alle “spie”: “Ci saranno segnalazioni” ecc… Faccio presente il Codice Penale all’articolo 615 bis (aggiornato al 30/06/2020) rubricato “Interferenze illecite nella vita privata”. In merito a quanto dichiara il ministro Speranza se qualcuno e pure lui stesso si vuole beccare qualche denuncia dopo aver suggerito quanto sopra dovrebbe sapere che potrebbe pure accadere. Se io avessi i mezzi (ne avrei le capacità ma non i mezzi) già da ieri lo avrei fatto, e mi aspetto che l’opposizione si dia una mossa e lo faccia a nome degli italiani. Rimane il fatto che la democrazia e lo stato di diritto in questo 2020 sono morti. Cosa ci riserveranno ancora nel prossimo futuro Conte, Speranza & C? Il 2023 è molto ma molto lontano purtroppo.
Voto: 2