di Pier Luigi Cavalchini
Peccato, peccato davvero. Quel gol a tempo praticamente scaduto, con un “velo” di Gonzalez, che con la coda dell’occhio vede sopraggiungere Firenze, non ci voleva proprio. Sicuramente condanna la squadra dell’Alessandria ad un digiuno prolungato ben oltre i suoi demeriti.
Già il risultato di parità, maturato da un errore in fase di difesa alessandrina e da un sacrosanto rigore per i Grigi, stava stretto a Cosenza e compagni. Ancor di più se si va ad analizzare quel che è successo al 32esimo del primo tempo con un gol validissimo, non assegnato ad Eusepi.
Il “replay” è chiaro: al massimo era un altro giocatore in fuorigioco ininfluente, non Eusepi…ma così vanno le cose.
Lo stesso attaccante centrale alessandrino a fine primo tempo, intervistato in diretta video, ha spiegato in dettaglio la dinamica, augurandosi di “portare a casa” l’intera posta.
Buone intenzioni… ma il secondo tempo, specie nella fase finale, ha avuto un esito diverso, del tutto imprevisto.
Sicuramente dal settantesimo alcuni dei migliori Grigi del primo tempo hanno accusato una flessione (Castellano, Sulijc, lo stesso Parodi, Corazza, solo per citarne alcuni) ma, mentre l’allenatore Banchieri del Novara provvedeva a tutte le sostituzioni possibili, Gregucci ha lasciato invariata la squadra, anche se in evidente calo. E questa flessione si è evidenziata proprio per il fatto che il ritmo nel secondo tempo è molto calato, dato che l’Alessandria non pressava e non proponeva azioni come nel primo tempo. Dare la croce è facile, trovare le soluzioni giuste al momento giusto, meno. Per cui attendiamo le spiegazioni del mister Gregucci prima di affondare ulteriormente le unghie.
Nell’insieme la partita era cominciata bene con una punizione magistralmente tirata da Sulijc, fuori di un nonnulla. Aveva continuato Chiarello con un tiro deviato in angolo, a coronamento di un periodo favorevole ai Grigi, tranne che nei primissimi minuti. E proprio come succederà alla fine della partita, sarà sufficiente una ripartenza lampo che taglia tutto il campo per finire sui piedi di un Buzzegoli, ispirato e preciso, per avere il gol dell’uno a zero.
I Grigi reagiscono e pressano in tutti i modi ma il Novara inizia a perfezionare quella che sarà la sua arma vincente: il filtro fra centrocampo e difesa con Zigoni e Buzzegoli a fare da punti di partenza di rilanci sempre pungenti. Solo un inconsulto movimento delle braccia di un difensore in maglia bianca permette di raggiungere il pareggio all’Alessandria. Sul dischetto del rigore, giustamente assegnato, Eusepi non sbaglia e, fino alla fine del primo tempo, continua la pressione dei Grigi.
Al trentesimo e al trentaduesimo del primo tempo due occasioni importanti, la prima per Lanini del Novara, parata con un vero miracolo da Crisanto e poco dopo il gol ingiustamente annullato ad Eusepi, visto che il fuorigioco – segnalato tra l’altro in ritardo – non c’era. I novaresi sembrano in difficoltà e chiudono il tempo in affanno con l’Alessandria che, per continuità, impegno e attenzione, meriterebbe il vantaggio.
Il secondo tempo è, invece, giocato dalle due squadre con meno velocità e con la ricerca sempre e comunque dell’uomo libero in area. Tra il decimo e il quindicesimo della seconda frazione ancora tentativi da parte di Chiarello e Celia, ma poco precisi e deboli. Il portiere novarese fa buona guardia e si rende anche protagonista di una serie di piccoli interventi su palle deviate, ben bloccate a terra. Quando sembrava defilarsi un risultato di parità la differenza l’hanno fatta il neo entrato Cisco e gli altri due “freschi” Gonzalez e Firenze.
Il giovane Cisco con una sgroppata sulla destra semina gli stanchi difensori grigi, mettendo al centro il più invitante dei palloni. Della piccola magia di Gonzalez si è già detto, a cui fa seguito una staffilata centrale di Firenze, solo smorzata sul palo da un incolpevole Crisanto. E il palo non è stato benevolo con l’Alessandria, condannandola alla seconda sconfitta consecutiva.
E ora? Per metà secondo tempo la squadra di Gregucci ha giocato con tre attaccanti, non combinando comunque nulla. Particolarmente inconsistente la prova di quello che avrebbe dovuto avere più fiato, Arrighini. Anche se, negli ultimi dieci minuti Corazza ed Eusepi mostravano segni evidenti di stanchezza si è tolto Chiarello…mah.
Cambi sbagliati? Si è aspettato troppo a farli? Su questi interrogativi si gioca il futuro della squadra e, probabilmente, dello stesso mister.