E’ necessario sbloccare l’iter del decreto legge in accordo con i Ministeri della Salute e dell’Ambiente per fronteggiare l’emergenza cinghiali. Le intenzioni ci sarebbero tutte ma non basta, serve concretezza. Obiettivo, modificare la legge in vigore e permettere ai territori di impiegare anche risorse volontarie che affianchino le guardie venatorie.
“E’ quanto mai urgente che la Regione prenda seri provvedimenti sulla questione selvatici: dal prolungare eccezionalmente il periodo di caccia in forma non selettiva al potenziare il numero di guardie venatorie per l’attività di controllo, nonostante le restrizioni imposte dal Covid, fino ad occuparsi concretamente di coordinare il monitoraggio sui territori rispetto all’attuazione della caccia di selezione. Una situazione diventata ormai da tempo insostenibile, soprattutto dopo l’ennesimo incidente avvenuto la settimana scorsa proprio a causa dei selvatici sull’autostrada A26, costato la vita a due persone – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Già nel lockdown con meno gente a presidiare i territori si era verificata un’invasione della fauna selvatica anche alle porte delle città, mettendo a rischio la sicurezza degli abitanti. Con la riapertura della caccia di selezione l’emergenza non è cessata, anzi. Prendiamo atto che la Regione si sia fatta portavoce con la Ministra Bellanova della problematica cinghiali, ma vista la situazione serve attuare al più presto misure straordinarie e va accelerato l’iter del decreto legge ministeriale, che aspettiamo ormai da tempo, per modificare la legge in vigore anche alla luce del fatto che la fauna selvatica rientra nel patrimonio dello Stato”.
Oltre all’incolumità delle persone viene distrutto il lavoro degli agricoltori che non si sono mai fermati e hanno continuato a produrre cibo, anche nei momenti di maggiore criticità.
A ciò e si aggiungono le aggressioni ai greggi da parte di lupi che dalla montagna sono scesi nelle aree collinari, mettendo a rischio le imprese agricole e la popolazione.
“Siamo consapevoli che in questo momento il Paese ha tante difficoltà da affrontare ma il problema dei cinghiali non deve passare in secondo piano perché se si perdono i raccolti nei campi, non saranno disponibili prodotti locali e i prezzi tenderanno inevitabilmente a salire, con gravi ripercussioni economiche per tutti – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Sono urgenti, quindi, misure di contenimento per evitare incidenti mortali, per garantire i raccolti e per non abbandonare chi eroicamente popola i territori più svantaggiati ma anche i tanti giovani che sono tornati in agricoltura”.
Serve, dunque, responsabilità da parte delle istituzioni e degli organi competenti, nella difesa degli allevamenti e delle imprese che, con coraggio, continuano a presidiare i territori e a garantire la bellezza del paesaggio contro degrado, frane e alluvioni.
“Affrontare in maniera efficace e dare finalmente risposte, questo è quello che auspichiamo, rispetto ad una situazione divenuta ormai drammatica tanto nelle campagne quanto nelle città. Accelerando l’iter del decreto ministeriale si va in questa direzione, ma bisogna fare presto”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.