di Graziella Zaccone Languzzi
1) All’Amministrazione Cuttica, ed è l’ennesima volta che assegno il massimo voto, pur consapevole di incassare la mia buona dose di insulti dai detrattori (per la verità pochi. e quasi sempre interessati) di questa amministrazione. Il motivo? “Palazzo Rosso, cerimonia e targa per la conclusione dei lavori di riqualificazione”.
So di certo che ci sono situazioni prioritarie per questa città, la cassa langue e gli “spiccioli” a disposizione vanno usati con parsimonia, ma il Palazzo comunale è la casa degli alessandrini, l’immagine della città, se non si fa mai niente tutto va in degrado e da qualche parte è necessario iniziare. Prima della sua riqualificazione l’aspetto decadente do Palazzo Rosso andava a braccetto con la caduta di immagine della città, sbandierata ai quattro venti dopo la dichiarazione di dissesto. Il palazzo comunale è da tanti anni che necessita di manutenzione anche per la sua stabilità, il tetto andava rifatto in ogni caso, e bene ha fatto l’amministrazione Cuttica ad occuparsene. Il nostro sindaco, da vero esperto d’arte, ha anche provveduto a valorizzare il patrimonio di quadri e affeschi che da decenni stavano andando ‘in malora’, e anche di questo la nostra comunità deve essergli grata.
Oggi la “casa” degli alessandrini ha un tetto nuovo e un aspetto decoroso, altre parti del palazzo attendono ancora un impegno ma sono certa che questa amministrazione prima del termine del suo mandato riuscirà a consegnare questa “pratica” conclusa.
Voto: 10
2) All’Amministrazione Cuttica, che ha finalmente messo le mani sull’annoso problema del Rio Lovassina. Nei giorni scorsi abbiamo letto e constatato il lavoro di pulizia e di manutenzione che viene svolto sul rio Lovassina: “Rio Lovassina: lavori così, mai stati fatti prima. Pulizia all’interno del tratto intubato. Si lavora nella pancia di Spinetta”.
A mio pensare è un grande avvenimento, tutti dovremmo essere contenti ma tutto tace, soprattutto da parte dei (pochi, anche se spesso rumorosi) detrattori di questa amministrazione. D’altra parte che critica potrebbero fare, se l’Amministrazione Cuttica sta facendo quello che da quarant’anni mai nessuno ha fatto?
Ma ci voleva tanto? Possibile che ci siano voluti decenni? A ottobre 2019 stilai pagella in merito: “Rio Lovassina e Ponte sulla Bormida: quanto dovremo aspettare ancora? [Le pagelle di GZL]”. A novembre 2019 un articolo de La Stampa rivelava particolari interessanti: “Alessandria: lo studio sul rio Lovassina da 50 mila euro è chiuso nel cassetto da 15 anni”.
Il classico trascinamento di interventi seppure urgenti da fare che si trascinano per anni e anni, finchè per fortuna arriva qualche amministratore più avveduto e concreto, che decide di procedere. E’ il caso certamente di ricordare anche in questo caso il nome dell’assessore ai Lavori Pubblici, Gianni Barosini, sempre in prima linea al servizio dei cittadini, pronto a metterci la faccia, e a sollecitare dirigenti e tecnici a fare, e non a procrastinare. Ma tutti quelli venuti prima di Cuttica e Barosini, un po’ non si vergognano?
Voto: 10
3) Ogni tanto ad Alessandria spunta qualche personalità con idee un po’ bizzarre, irrealizzabili e pure costose. Mi riferisco all’idea di abbattere alcune parti murarie del teatro alessandrino comunale per farne una specie di anfiteatro, la notizia: “Gianluca Veronesi: Il Teatro Comunale diventi una grande arena estiva. L’ex sindaco: si dovrebbe studiare l’ipotesi di riutilizzare il palcoscenico oltre alla platea per la cavea”.
Consiglio la lettura per intero dell’ intervista per comprendere perché la definisco un’idea bizzarra. Per iniziare, chi è Gianluca Veronesi? E’ un personaggio politico alessandrino, già dirigente RAI, ma per noi alessandrini è stato l’ultimo sindaco socialista di Alessandria prima del commissariamento della città con il Prefetto Cosimo Vincenzo Macrì. Un mandato che è durato cinque mesi dal 25 settembre 1992 al 24 febbraio 1993.
Fatto un pro memoria del nostro pregresso politico ritorniamo al Teatro Comunale: nell’intervista si deduce che lo stile del teatro non piace, il Dottor Veronesi lo definisce un bunker, ma al contrario personalmente lo ritengo un bel progetto architettonico moderno, nonostante sia stato costruito tra il 1969 e il 1978. Ora lo si vorrebbe “mutilare” abbattendone una parte per ridurlo ad un “ecomostro” all’aperto alla mercè poi di qualsiasi sfregio. Chiedo: per questa idea di modifica dell’immobile si è pensato anche ai costi per abbatterne una buona parte, smaltire il materiale demolito, riadattarlo e perimetrarlo? Alla lista della spesa aggiungo i costi che dovranno essere permanenti di pulizia e vigilanza, e i costi per la manutenzione da danni da intemperie, visto che una buona parte resterebbe a cielo aperto. Se ad oggi sono mancati i denari per arredare il Teatro Comunale e riportarlo alla sua originale utilità, dove si prenderanno le risorse per modificarlo tramite l’incarico ad un grande professionista come suggerisce Gianluca Veronesi? Nell’idea dell’ex sindaco l’anfiteatro sarebbe utilizzato nella breve bella stagione, per le altre stagioni fredde, piovose etc, suggerisce il Cinema Alessandrino, che è da tempo teatro a tempo pieno, ma è privato. Al momento la città mi pare abbia davver altre priorità, pre e post covid: non credo davvero che il Teatro Comunale, a breve, potrà vedere alcuna trasformazione. E comunque a cambiare in peggio c’è sempre tempo.
Voto: 5