Vi ricordate il personaggio delle commedie di Paolo Villaggio, la mitica nobildonna che appariva solamente per umiliare e colpire tutti quelli inferiori al suo rango? Le angherie cui venivano sottoposti Il povero Fantozzi ed il povero Rag. Filini erano talmente esagerate ed incredibili, per cui al cinema si rideva ed in fondo si godeva dell’assurdità della scena, che in quanto irreale non intaccava il tranquillo procedere della nostra razionalità.
Da qualche tempo l’irrazionalità sta invece prendendo il sopravvento e non comprendiamo più cosa ci sta succedendo intorno, con tutti i problemi che stanno complicando la nostra quotidianità.
Leggiamo che per colpa della cocciutaggine tedesca della cancelliera Merkel la crescita nel nostro paese non può essere avviata, come se non fosse anche interesse di tutti, tedeschi compresi, che l’Italia uscisse al più presto dalla crisi. Il cavaliere, che in questo momento appare il più convinto sostenitore del governo Letta, ha più volte invitato il capo del governo a fare la voce grossa in Europa. Forse ha bisogno di rifarsi delle umiliazioni subite a suo tempo per opera della “culona”.
Per la verità avremmo assoluto bisogno di far sentire maggiormente la nostra voce in sede europea, ma non abbiamo alcuna ragione di fare la voce grossa. Non saremmo credibili dopo tutto quello che abbiamo combinato a danno o in barba alle istituzioni europee.
Siamo il paese più multato dalla Commissione europea per inadempienze e per frodi commesse. Anche nel 2012 abbiamo collezionato una serie di multe impressionanti (circa 140) per una serie svariata di motivi. Si va dai 25 milioni di euro per il mancato smaltimento dei rifiuti di Napoli ai 98,9 milioni di euro per le truffe sull’impianto delle viti fino al recentissimo provvedimento sanzionatorio a carico dello Stato italiano per il mancato recupero delle sanzioni sulle quote latte a carico dei produttori, pari a 1,4 miliardi di euro che lo Stato dovrà pagare entro pochi mesi. Quello delle quote latte è un problema che si trascina da circa 20 anni. I primi 1,87 miliardi di euro di multe, riferite al periodo 1988/93 furono assorbite nel calderone del bilancio dello Stato in quanto non imputabili direttamente ai singoli produttori evasori. In pratica abbiamo pagato noi tutti contribuenti e finita lì.
Nel periodo invece che va dal 1996 al 2009 (ormai sono tre anni che la produzione italiana si è finalmente messa in linea) lo Stato italiano avrebbe dovuto far pagare i singoli produttori fuori regola un ammontare complessivo di circa 2,5 miliardi di euro, ma per tutte le ragioni che conosciamo non l’ha fatto perché la Lega Nord si è sempre fermamente opposta, minacciando di far cadere il precedente governo da lei partecipato.
Dunque adesso ci vogliono far passare l’idea che i problemi degli italiani si risolvono rinviando il pagamento dell’IMU o abolendo l’IMU sulla prima casa. Ne fanno una questione di vita o di morte e la gente bovinamente ci crede, come se il bilancio dello Stato fosse vincolato a quel solo problema. Ma come si fa a credere ancora a gente come questa, che butta via i miliardi o non provvede ad incassare miliardi per cifre complessive molto superiori alla sola IMU. Pensate un attimo alla vicenda Alitalia.
Nel 2008 il governo di allora avrebbe avuto da Air France, oltre al ripianamento di tutti i debiti di Alitalia, un versamento in contanti di 2,5 miliardi di euro, come controvalore della cessione della Compagnia. Ci fu una levata di scudi per la perdita dell’onore italiano e venne deciso di salvare ancora una volta la Compagnia di bandiera. L’on. La Russa ed i suoi amici minacciarono di stracciarsi le vesti se avessimo accettato di subire un tale affronto. Il risultato è stato che in quattro anni Alitalia ha continuato a perdere denaro in gran parte pubblico (è delle nostre banche) in misura di circa 250-300 milioni di euro l’anno ed in questi giorni abbiamo saputo che se non troviamo subito altri 400 milioni di euro entro la fine dell’anno, Alitalia salta definitivamente. Nel frattempo il suo valore commerciale è precipitato a zero, virgola zero. E’ ormai un’azienda invendibile come l’AMIU di Alessandria.
Facciamo quattro conti della serva: se noi potessimo riavere quei 2,5 miliardi di euro da Air France e potessimo recuperare gli altri 2,5 miliardi di euro delle multe sulle quote latte dai furbacchioni che in tanti anni oltre a frodare la Comunità europea hanno anche frodato il fisco italiano ( mancata Irpef) non denunciando tutto il latte venduto negli anni precedenti, il totale fa anche di più del totale della cifra dell’IMU su cui si sta dibattendo.
Ma la gente non vuol sapere certe verità, preferisce ascoltare le sirene, e quindi è pronta a fare la battaglia dell’IMU, chiedendo in caso contrario di far cadere il governo. Come se ciò fosse utile agli interessi veri degli italiani.
Sentiamo dire delle cose assurde, spacciate per vere. Sentiamo dire che la colpa è della Germania e di quella “culona” che ce l’ha con noi. Poi sentiamo dire che la colpa è dell’Euro, dimenticando che se in questi ultimi dieci anni abbiamo goduto di un costo del denaro basso è stato essenzialmente per merito dell’adesione all’euro. Solo che avremmo dovuto approfittarne per fare degli investimenti produttivi e non per finanziare lo spreco del denaro pubblico.
Pensate quale può essere la reazione dei tedeschi, come di tutti gli altri nostri partners europei, alla lettura di certe notizie che puntualmente e ripetutamente appaiono sui nostri giornali. Come quella che ci fa sapere che il Comune di Palermo ha acquistato una ventina di tram modernissimi (sono della francese Bombardier che rappresenta il meglio della produzione del settore) ma deve custodirli sotto un capannone in attesa di poterli mettere in esercizio in città. Infatti si sono dimenticati dei binari, che a Palermo non ci sono e chissà quando potranno essere posati.
Neanche Fantozzi e Filini avrebbero potuto concepire un tale assurdo imbroglio, frutto oltre che di malaffare politico anche di incompetenza e irresponsabilità di dimensioni gigantesche.
La nostra mente razionale non sarebbe stata in grado di concepire una cosa del genere.
Ma d’altra parte ci hanno abituati a credere all’assurdo, a farci credere e vedere ciò che non esiste. Uno Stato che riesce a riunire il Parlamento nazionale per votare che la parentela di Ruby-Mubarak poteva essere credibile è uno Stato che può fare qualsiasi cosa.
Non mi meraviglierei se prima o dopo il capo dello Stato non fosse obbligato a ricevere la contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare in udienza. Sì, perché forse la contessa di Fantozzi e Filini esiste davvero.
Luigi Timo – Castelceriolo