Sono pesanti i danni provocati dall’ultima ondata di maltempo nelle campagne alessandrine con piante sradicate, serre divelte e coltivazioni di mais e frutta abbattute a terra dalle forti tempeste di vento, trombe d’aria e temporali intensi e grandinate killer che hanno interessato tutta la provincia, in particolare Novese e Tortonese.
In poche ore sono caduti fino a 60 millimetri di pioggia che ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, oltre cinquanta le chiamate per alberi pericolanti e allagamenti segnalati tra Alessandria e Tortona.
E’ quanto emerge dal primo bilancio effettuato dalla Coldiretti sugli effetti della tempesta che nella serata di ieri ha improvvisamente colpito le campagne a macchia di leopardo in un inizio dell’estate segnato dal caldo torrido.
Da segnalare soprattutto la spaventosa grandinata che si è abbattuta sulle campagne della frazione Merella di Novi Ligure, dove chicchi di grandine grossi come pesche hanno provocato gravi danni a grano e orzo in fase di trebbiatura, ma anche ai pomodori e ai famosi ceci, De.Co. conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
I tecnici di Coldiretti Alessandria sono al lavoro per effettuare un monitoraggio e una prima stima dei danni nelle zone più colpite dall’ondata di maltempo.
“Si tratta – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – di una conferma dei cambiamenti del clima che si avvertono anche in Italia dove la primavera 2020 è stata la nona più bollente dal 1800 secondo Isac Cnr che ha rilevato una temperatura superiore di 0,84 gradi la media. Una stagione che è stata anche sconvolta dal clima impazzito in una stagione che è iniziata con il gelo che ha compromesso le fioriture ed è proseguita con il caldo torrido e la siccità, per andare a concludersi con le tempeste di vento e grandine”.
Il risultato è la perdita di più un frutto su tre con il crollo dei raccolti, dalle pesche alle nettarine (-28%) alle albicocche (-58%) fino alle ciliegie ma danni sono stati subiti anche da verdure ed ortaggi con la perdita del lavoro di un intero anno in molte aziende agricole.
“La grandine è la calamità più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni vanificando il lavoro di un intero anno. L’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e pericolo di frane e smottamenti. Lo sconvolgimento dei normali cicli stagionali impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio ma anche per i consumatori nella scelta dei prodotti da mettere nel carrello della spesa”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio.