Il sindaco Chiodi: “Tortona si è dimostrata comunità straordinaria: ora pensiamo al futuro. Sanità e logistica le sfide più importanti”

di Ettore Grassano

 

“E’ stato un anno vissuto pericolosamente, non ci sono dubbi. Ma anche entusiasmante, soprattutto in questi ultimi mesi terribili, in cui i tortonesi hanno mostrato di essere una vera comunità, unita e solidale nell’emergenza”. Esattamente dodici mesi fa Federico Chiodi, apprezzato insegnante di lingua e letteratura inglese prima al cittadino liceo Peano e poi al Saluzzo-Plana di Alessandria, veniva eletto sindaco di Tortona, al primo turno. Militante leghista, già stretto collaboratore della senatrice Boldi (oggi deputata), Chiodi era già stato assessore nella giunta del sindaco Berutti, e nel 2019 ha saputo aggregare attorno a sé, e alla coalizione di centro destra, un consenso molto ampio. Ci volle poco del resto a prevedere quella vittoria: bastò la serata trionfo di Matteo Salvini nella piazza retrostante il Municipio, con il futuro sindaco al suo fianco. “E’ passato solo un anno – sorride il primo cittadino di Tortona -, ma sembrano davvero tanti di più, con quello che abbiamo passato. Però è giusto guardare avanti, sempre: la vera sfida comincia adesso”. Proviamo, allora, a ripercorrere questi mesi ‘di fuoco’, e soprattutto a capire come Tortona, e il suo bacino circostante di circa 60 mila abitanti, si apprestano a vivere il ‘post Covid”, tra necessità di farsi trovare pronti in caso di ‘seconda ondata’ autunnale, e l’urgenza, economica e psicologica, di ripartire davvero.

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Sindaco Chiodi, Tortona con il primo Covid Hospital del Piemonte è stata un po’ il simbolo della lotta al contagio, in tutta la Regione. Oggi che l’ospedale sta tornando alla normalità, la città come reagirà?
Con la stessa determinazione e coesione mostrata in questi mesi di emergenza, ne sono certo. Se c’è stato un aspetto davvero bello e positivo, in questo tunnel di angoscia e sofferenza individuale e collettiva, è stato ritrovarsi davvero forti e uniti. Non è questione di partiti, di destra o di sinistra: Tortona ha mostrato di essere una comunità, nel senso più autentico della parola. E questo ci dà un’enorme forza per ripartire.

L’effetto ‘luna di miele’ di un neo sindaco con la città di solito ad un certo punto si esaurisce, è fisiologico. Ma a Tortona lei è quasi una star: un sindaco pop…
(sorride, ndr) Non esageriamo, qualche critica è arrivata e arriverà: è fisiologico, e le critiche se sono costruttive aiutano a migliorare. Certamente è stato un anno particolare: in autunno siamo stati alle prese con l’emergenza alluvioni, e connessi problemi di viabilità. Ci sembrava di avere di fronte un percorso accidentato, ma ancora non sapevamo quanto! Nei primi mesi del 2020 il Covid ha colpito tutto il Nord del paese, ma certamente qui a Tortona i numeri di contagiati e morti sono stati da brividi: peraltro senza scomporci e senza protestare abbiamo acconsentito immediatamente a diventare Covid Hospital, il primo del Piemonte. E circa la metà dei ricoverati a Tortona arrivavano appunto da tutta la regione.

Parliamo proprio dell’ospedale: da presidio fortemente ridimensionato ad asset strategico?
Vedremo, noi faremo il possibile per chiederne il potenziamento vero, reale: molto però dipenderà dalla revisione della delibera regionale 1/600, applicazione della normativa nazionale del Governo Monti, che per risparmiare pensò bene di tagliare in maniera drastica le risorse agli ospedali di territorio. Ebbene: in questi mesi tutti, ma proprio tutti, hanno potuto rendersi conto da un lato che la struttura ospedaliera tortonese è di prim’ordine, dall’altro che l’area complessiva che fa riferimento al nostro ospedale comprende oltre 60 mila persone, su un territorio molto vasto, per cui pensare che si possa fare a meno di un vero ospedale, dotato di efficienti reparti di emergenza, è semplicemente assurdo.

Quindi il potenziamento dell’ospedale ci sarà davvero?
Al momento di sicuro c’è che ci spetta il ripristino dei vecchi reparti, e che a breve partiranno finalmente i lavori per la realizzazione della fisiatria, di cui si parla da anni. Il resto dipenderà appunto dalla revisione della delibera regionale 1/600. In particolare speriamo di poter ottenere il DEA di primo livello con Cardiologia e Rianimazione. Ce la metteremo tutta.

Si parla anche molto di sanità privata: c’è la possibilità che l’ospedale di Tortona sia privatizzato?
Occorre fare attenzione al messaggio che si lancia: nessuno sta pensando di ‘vendere l’ospedale’ ai privati, o di mettere in discussione la centralità della sanità pubblica. Neanche gli stessi privati per quanto ne so. Semplicemente c’è in corso una riflessione, senza preclusioni, finalizzata ad erogare servizi migliori ai cittadini, allo stesso costo o risparmiando. Se questo sarà possibile, credo proprio che saranno in pochi ad essere contrari.

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Parliamo dell’altra pandemia sindaco Chiodi, quella economica. Anche a Tortona l’autunno si preannuncia caldo, e ricco di insidie…
Lo sappiamo bene, e ci stiamo attrezzando, per quanto in potere del comune, per sostenere tutti i cittadini in difficoltà, ma anche per fare in modo che l’economia di territorio riparta davvero. Imprenditori, artigiani, commercianti, sono stati in questi mesi veri eroi, e continuano ad esserlo. Ma dobbiamo creare al più presto le condizioni infrastrutturali che consentano loro di operare nel miglior modo possibile, e che rendano Tortona e il tortonese appetibili per nuovi insediamenti.

Terzo Valico?
Prima di tutto, naturalmente. Proprio in questi giorni ci stiamo confrontando, tra sindaci del territorio, sul migliore utilizzo dei 49 milioni di euro che Rfi mette a disposizione come fondi compensativi. Per noi saranno risorse fondamentali per rendere la viabilità più efficiente e moderna, ma anche per realizzare interventi a tutela dell’ambiente, cercando di prevenire nuovi eventi alluvionali di portata disastrosa. Penso ai lavori sulla tangenziale per Alessandria, e al potenziamento della ‘bretella’ dall’autostrada a Torre Garofoli, che ci consentirà di agevolare gli spostamenti dei camion in direzione Rivalta Scrivia, dove si trova la nostra zona logistica più importante. Ma ci saranno numerosi altri interventi sul fronte viario. Poi c’è la questione trasporto ferroviario, non meno centrale. Tortona è di fatto periferia di Milano, e potenziare i collegamenti con la fermata dell’Eurocity, e non solo, significa rendere tutto il tortonese estremamente appetibile anche per nuovi insediamenti di aziende lombarde. Non dimentichiamoci l’insegnamento di questi mesi, sul fronte dello smart working: quel percorso ormai è segnato, e occorre trasformarlo in forte opportunità.

Tutto questo un comune difficilmente può realizzarlo da solo: quanto peserà il fatto che il centro destra, e la Lega in particolare, abbia oggi una forte rappresentanza istituzionale, da Roma alla Regione, ai comuni?
Sarà fondamentale: lo si è visto, concretamente, durante la pur breve esperienza di Governo della Lega, e comunque anche ora è fondamentale poter contare a Roma, sia pur all’opposizione, su tre rappresentanti di alto profilo e forte ‘vicinanza’ al nostro territorio, come il Presidente dei parlamentari della Lega Riccardo Molinari, la tortonese Rossana Boldi che è un’amica con cui ho collaborato a lungo, e il collega sindaco di Fubine Lino Pettazzi. Con loro c’è un confronto quasi quotidiano, così come su Torino possiamo contare su una squadra coesa di consiglieri e assessori. Il rapporto con gli altri sindaci, in particolare di centro destra, è costante: insomma si fa squadra, perché questa è la strada per far ripartire davvero non solo Tortona, ma tutto l’Alessandrino.

Sindaco Chiodi, per lei i social sono davvero uno strumento di relazione diretta con i cittadini. Una politica comunicativa che finora sembra produrre non solo consenso, ma anche buona amministrazione. Ma non è logorante tenere certi ritmi?
E’ faticoso, e ne sa qualcosa la mia fidanzata, che ogni tanto in effetti mi rimprovera. In diversi mi chiedono come faccio, se ho persone che rispondono al posto mio. La risposta è no, me ne occupo direttamente. Lo staff di comunicazione del comune svolge egregiamente il proprio compito, ma i miei profili social ci tengo a gestirli direttamente. Complicato, lo so: anche perché tendo a farmi carico di molte segnalazioni, girandole ai tecnici competenti, perché vadano a buon fine. Ma funziona: la gente capisce che può davvero contare sul sindaco, e sugli assessori. Quindi affrontiamo volentieri quel po’ di stress che va messo in conto…

Il 2024 è ancora lontanissimo: prematuro chiederle se si ricandiderà, o se ha altre ambizioni?
Certamente prematuro: prima ci aspettano quattro anni di lavoro, e se penso a come è stato il primo, non so davvero immaginare quali altre incognite ci attendano. Noi daremo tutti quanti, come squadra, il massimo, per fare in modo che siano anni di buona amministrazione, e positivi per Tortona. Poi vedremo: certo, per un sindaco che ama a fondo la propria città, cosa c’è di meglio che essere rieletto, come attestazione di stima da parte dei cittadini? Ma è ancora presto per parlarne…